I contoterzisti, in quanto artigiani, saranno tra i destinatari della legge Manifattura diffusa 4.0 e del progetto Lombardia 5.0. In particolare, potranno beneficiare del bando “Al via” (Agevolazioni lombarde per la valorizzazione degli investimenti aziendali), che prevede uno stanziamento di 300 milioni di euro per sostenere gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese manifatturiere e dei servizi, con un contributo dal 8 al 15 per cento a fondo perduto per l’acquisto di macchinari e la digitalizzazione dei processi.
L’annuncio dell’inserimento dei contoterzisti tra i beneficiari del bando “Al Via” destinato alle aziende artigiane è stato fatto dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia Mauro Parolini durante il convegno “Contoterzisti digitali”, organizzato dall’Unione nazionale contoterzisti agromeccanici e industriali (Uncai) che si è tenuto il 18 febbraio nell’ambito della Fiera agricola zootecnica italiana (Fazi) di Montichiari (BS).
Oltre a presentare alcune nuove soluzioni tecnologiche (i sensori Sentinel di Cobo e il programma Agrogest in grado di elaborare i dati raccolti dai sensori e automatizzare la burocrazia italiana), il convegno ha dibattuto il tema della competitività dell’agricoltura italiana con Aproniano Tassinari (presidente di Uncai e rappresentante di Confagricoltura in Enama), Ettore Prandini (presidente di Coldiretti Lombardia), Giuliano Noci (prorettore del Politecnico di Milano), Gino Mainardi (Ceo di Cobo Usa), Rossano Remagni Buoli (contoterzista di Uncai), Giuseppe Talarico (responsabile tecnico di Cobo) e Leandro Zanni (Agrogest, Progetto Software).
IL CONTOTERZISTA ATTORE PRINCIPALE DELL’AGRICOLTURA 4.0
«L’automazione e l’interconnessione in agricoltura spingono verso un nuovo modello d’impresa in termini di organizzazione, efficienza, sicurezza e gestione aziendale. Se automatizzare significa ridurre o assistere le operazioni manuali per renderle più precise e rapide, l’interconnessione di mezzi, attrezzature agricole, terreni, agricoltori, contoterzisti e istituzioni, come università ed enti certificatori, permette di generare nuovo valore, ha affermato Mainardi.
«Gli strumenti digitali dell’agricoltura 4.0 permetteranno in un futuro ormai molto prossimo di valorizzare il Made in Italy nel mondo. Il mercato globale non chiede all’agricoltura italiana di misurarsi con gli altri paesi su costi di produzione e quantità, ma di distinguersi con la qualità delle produzioni che deve essere certificata. La tracciabilità in campo e bar code che raccontino la storia di ogni prodotto a partire dalla semina servono a questo, e la centralità dei contoterzisti nel processo di valorizzazione del giacimento Italia sarà sempre più evidente», ha sostenuto a sua volta Tassinari che, in conclusione del convegno, ha ringraziato l’assessore Parolini per l’impegno assunto dalla Regione in favore dei contoterzisti.
Fonte: Uncai