La sua esperienza quarantennale di costruttore di trince è un dato di fatto sicuramente importante, ma nel 2007 John Deere ha deciso di “rimettere tutto in discussione” e di ripartire da zero, in primo luogo dalle richieste e dai suggerimenti dei clienti, avviando un lungo impegnativo percorso dedicato al concepimento, al collaudo e alla definizione tecnica finale di una nuova generazione di macchine.
Il risultato, visibile a Bologna sul palcoscenico di Eima 2014 che ne ospita il debutto, sono le trince semoventi della nuovissima serie 8000 realizzata dalla compagnia americana, sempre più attenta alla conquista di ulteriori quote di mercato in Europa.
CINQUE MODELLI, DA 380 A 625 CAVALLI
Cinque gli esemplari della nuova gamma – che entrerà in produzione all’inizio dell’anno prossimo – tutti equipaggiati di motori John Deere FT4 Tier 4 Final a sei cilindri, da 9 litri di cilindrata eroganti 380 e 430 cavalli rispettivamente sui modelli 8100 (non disponibile in Italia) e 8200, mentre l’unità da 13,5 litri sviluppa 540 cavalli sul modello 8400 e 585 cavalli sull’8500 fino ai 625 a disposizione della potente 8600, contraddistinta dalla presenza di un canale di alimentazione più largo.
CONFIGURAZIONE LONGITUDINALE DEI MOTORI
La collocazione in posizione longitudinale di questi propulsori, sottolinea il Cervo, comporta parecchi vantaggi: oltre a migliorare la visibilità posteriore e offrire maggiore sicurezza durante le manovre, assicura un flusso d’aria efficiente riducendo la potenza richiesta per la ventola di raffreddamento.
La configurazione longitudinale con motori posizionati più in basso nel telaio, poi, abbassa il baricentro complessivo della macchina, a favore di una migliore stabilità di lavoro su pendenze o durante la guida veloce su strada.
RIDUZIONE DEL PESO
Al risparmio di combustibile contribuisce il sistema di gestione del regime del motore, adattato in automatico ai requisiti di potenza del mezzo in base ai cambiamenti delle condizioni del campo e della strada, ma il traguardo del contenimento dei consumi è raggiunto anche grazie alla minore resistenza per il flusso del prodotto, alle scatole ingranaggi con coppe a secco e alla significativa riduzione del peso della trincia.
Sotto quest’ultimo aspetto, la nuova progettazione del corpo macchina e l’utilizzo di componenti di alta qualità e resistenza DuraLine più leggeri hanno consentito di sgravare le 8.000 di ben otto quintali, rendendo comunque possibile operare con pneumatici di grande diametro.
COSTRUITE A ZWEIBRÜCKEN
Economicità e affidabilità, del resto, assieme a produttività e comfort hanno rappresentato i quattro criteri che hanno ispirato l’intero iter dal quale è scaturita la nuova serie 8000 di trince John Deere made in Germany.
Per loro, infatti, è stato attuato un programma di ingenti investimenti in impianti e in infrastrutture nello stabilimento tedesco di Zweibrücken, dove nel 2014 ha preso il via la produzione in edizione limitata dei primi esemplari delle nuove macchine semoventi per raccolta firmate dal Cervo.
NUOVO DESIGN, NEL SEGNO DELL’AGILITÀ
Macchine, va ribadito, davvero ripensate integralmente, a partire dal design tutto nuovo. «L’obiettivo era quello di dare una visione di insieme della trincia che riuscisse ad esprimere dinamicità e potenza in termini di prestazioni – spiega Matthias Schönherr, ex designer di Porsche che ha guidato il team di progettisti di Zweibrücken –. Per questo motivo abbiamo spostato molte parti della macchina leggermente più in alto, così da trasmettere una impressione di agilità piuttosto che di imponenza».
Per non dire dei componenti, di cui il 90% è stato sviluppato ex novo. «Con questa nuova serie di trince abbiamo fatto tutto il possibile per trasferire nel prodotto, fin dal primo giorno di vita, l’intero patrimonio di conoscenze posseduto da John Deere in materia di fabbricazione, marketing, assistenza e assemblaggio finale, per essere così sicuri di garantire già alla prima consegna il massimo livello di qualità», osserva Benjamin Büchner, responsabile linea di assemblaggio mietitrebbie e trince semoventi della fabbrica tedesca.
«La precedente serie 7000 è una macchina molto apprezzata sul mercato e siamo convinti che lo stesso successo spetterà fin dall’inizio alla serie 8000, che dimostra la nostra capacità di combinare una tecnologia innovativa con una progettazione d’avanguardia», aggiunge Ralf Gaa, responsabile dello stabilimento di di Zweibrücken.
UNA LUNGA FASE DI COLLAUDI
Ma per dar vita ad una gamma che segnasse un passo in avanti a livello di efficienza, qualità del foraggio e redditività, come quella delle nuove trince di John Deere, era fondamentale, prima del lancio sul mercato, una lunga fase di collaudi in laboratorio e sul campo in tutto il mondo che ne verificasse ogni dettaglio nelle condizioni più disparate, consentendo di migliorare tanti aspetti, dalle singole funzioni ad una maggiore semplicità d’uso globale.
Non a caso la serie 8000 costituisce il prodotto finora più testato dalla compagnia americana.
Così, dopo le prove in campo dei primissimi prototipi negli Stati Uniti, ci si è spostati nel nord dell’Inghilterra per mettere al lavoro le nuove trince sull’erba particolarmente umida e pesante tipica di queste zone. I risultati sono stati ottimi, con flusso del raccolto regolare e uniforme, grazie alle nuove soluzioni per la testata che comprendono raccoglitori per erba da 3 a 4,5 metri e testate rotative Kemper da 6 a 9 metri di larghezza.
NUOVE SOLUZIONI PER LA TESTATA
Nell’ambito della raccolta di colture intere, inoltre, per la nuova serie di trince è stata progettata una nuova testata ProfiCut pensata per l’insilato, che abbina al taglio ad alta velocità una eccellente capacità di seguire il profilo del terreno.
Performance verificate con esito positivo nella successiva tappa di test che ha visto la serie 8000 entrare in azione nel nord della Germania cimentandosi con colture intere, lunghezze di trinciatura molto ridotte e ottima frantumazione dei chicchi di mais per soddisfare appieno le richieste espresse dal settore del biogas.
E proprio per garantire prestazioni elevate e costanti a clienti con esigenze diverse tra loro, come i produttori di biogas e gli allevatori, le nuove trince sono dotate del nuovo gruppo di taglio universale che consente di scegliere tra configurazioni a 48 coltelli (lunghezza di taglio di 6-22 millimetri), a 56 coltelli (4-19 millimetri) e a 64 coltelli (3-15 millimetri).
UN TAGLIO PIÙ AGGRESSIVO
Oltre all’ampia scelta di lunghezze di taglio e all’elevata qualità del foraggio, i gruppi di taglio forniscono un flusso di raccolto migliore e richiedono interventi di regolazione in misura minore.
Completamente riprogettato da John Deere, poi, il processore della serie 8000 è in grado di lavorare al meglio l’insilato di mais e di frantumare bene la granella, grazie ai dischi smussati dell’efficace rompigranella KernelStar2 che può essere rimosso in appena cinque minuti per passare rapidamente da una coltura all’altra.
Ennesima tappa del programma mondiale di collaudi, le aride pianure della California centrale, dove sono scesi in campo due prototipi serie 8000 alle prese con la raccolta in un’area dove, grazie al notevole irraggiamento solare e all’irrigazione abbondante e mirata, le rese di trinciato di mais superano le 100 tonnellate per ettaro.
Anche in questo caso il comportamento della testata Kemper la ha confermata nel ruolo di grande punto di forza delle trince di John Deere e il rompigranella ha ben gestito il surplus di produttività.
MANUTENZIONE RIDOTTA
Tra le caratteristiche di spicco della nuova serie di trince del Cervo, inoltre, va senz’altro evidenziata la sua ridotta esigenza di manutenzione: vedi, in tal senso, il sistema di lubrificazione automatica che elimina la necessità dell’ingrassaggio quotidiano, la agevole e veloce pulizia della griglia del radiatore, i rivestimenti in carburo di tungsteno ad alto spessore sui coltelli e i componenti DuraLine che limitano l’usura, oppure i numerosi cuscinetti heavy-duty a tenuta stagna installati sulla macchina.
MAGGIORE COMFORT
Anche il comfort sale di livello sulla nuova gamma di trince semoventi, che vantano una cabina più spaziosa e dalla ampia superficie vetrata con cristallo antiriflesso per offrire una eccellente visibilità sul tubo di lancio. Ispirata a quella adottata da John Deere sulle sue mietitrebbie serie 6000, si tratta di una cabina con prerogative di alto profilo, come il climatizzatore automatico, il grande display touchscreen per la programmazione e il controllo dei parametri di lavoro, il pratico raggruppamento di tutte le funzioni principali della macchina in una unica cloche, la connettività Bluetooth.
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