Trattori: immatricolazioni in crescita (+10%) in Europa nel primo semestre 2019

Mercati 19/09/2019 -
Trattori: immatricolazioni in crescita (+10%) in Europa nel primo semestre 2019

Con il report di ottobre tradizionalmente dedicato al mercato dei trattori il Cema, il Comitato che raggruppa i costruttori europei di macchine agricole, informa che, stando alle cifre fornite dalle associazioni di diversi Paesi, nei primi sei mesi del 2019 sono stati immatricolati in Europa 96.428 trattori, di cui 21.285 nel segmento da 0 a 50 cavalli, e 75.143 sopra i 50 cavalli. Sempre a detta del Cema 77.383 di questi sono trattori agricoli, mentre la cifra restante è costituita da quad, movimentatori telescopici e altre macchine.

Si tratta di un incremento complessivo di circa il 10 per cento rispetto al dato relativo al primo semestre 2018, sul quale ha pesato però l’effetto Mother Regulation che ha provocato un picco nelle immatricolazioni di trattori a dicembre 2017 (vedi il grafico sotto) in mancanza di un effettivo incremento della domanda.

Qualora si analizzi il trend senza tener conto di questo insolito picco, sostiene il Cema, si può affermare che nel primo semestre del 2019 è proseguito il leggero recupero della domanda di trattori manifestatosi nel 2018.

 

SOLO UN TRATTORE SU QUATTRO SOPRA I 150 CAVALLI

Analizzando il trend per classi di potenza, l’aumento delle immatricolazioni nei primi sei mesi del 2019 rispetto al 2018 risulta generalizzato, fatta eccezione per i trattori sopra i 221 kW. A tal proposito occorre tener presente come le preregistrazioni di fine 2017 fossero maggiori per le categorie di potenza più basse.

Complessivamente la metà dei trattori immatricolati rientra nella fascia di potenza inferiore ai 75 kW (circa 100 cavalli) e solo uno su quattro risulta essere di potenza superiore ai 110 kW (circa 150 cavalli).

 

ANDAMENTI DI MERCATO DIFFERENZIATI NEI PAESI ADERENTI AL CEMA

Germania e Francia si confermano i due maggiori mercati europei di trattori e fanno registrare entrambi un significato incremento delle immatricolazioni nel primo semestre 2019 rispetto al corrispondente periodo del 2018: per l’esattezza +21 per cento per la Germania e + 47 per cento per la Francia.

Molto più modesto (+ 6%) l’aumento delle immatricolazioni in Italia, mentre la Spagna ha beneficiato di un consistente +19 per cento.

Nel Regno Unito invece le immatricolazioni sono diminuite del 3,5 per cento. Incrementi notevoli sono stati registrati in Finlandia, Austria, Svezia, Norvegia, Ungheria, Serbia e Croazia, a fronte di altrettanto sensibili riduzioni nei Paesi Bassi, in Belgio e in Slovacchia.

 

GERMANIA: IMMATRICOLAZIONI 2019 PREVISTE IN AUMENTO DALL’8 AL 10 PER CENTO

In Germania la ricostituzione delle scorte è proseguita nel 2018 e nel 2019 con un effetto pull-forward legato probabilmente all’entrata in vigore di numerose modifiche normative e legislative. Pertanto, le vendite delle case costruttrici sono aumentate più volte lo scorso anno ma ora non sono più in grado di mantenere livelli così elevati. Meno consistenti gli incrementi a carico delle vendite retail, che hanno conosciuto una stabilità dovuta in gran parte a una certa pressione da parte dei dealer e alla costante volontà generalizzata di investire.

Le immatricolazioni, che erano diminuite fortemente lo scorso anno, sono risultate significativamente più elevate nel primo semestre del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018 (+18% per i trattori sopra i 50 cavalli), quale conseguenza dell’effetto “Mother Regulation”.

Tassi di crescita decisamente più bassi sono attesi per la seconda metà dell’anno. Tutto sommato, le immatricolazioni di trattori sopra i 50 cavalli per l’intero 2019 potrebbero essere ancora dall’8 al 10 percento superiori al livello dell’anno precedente.

 

LA FRANCIA DOVREBBE CHIUDERE L’ANNO A QUOTA +25 PER CENTO

In Francia le immatricolazioni di trattori sono attualmente in pieno boom. Nella prima metà dell’anno sono aumentate del 47 per cento. In effetti, se correggiamo i dati appianando gli insoliti picchi delle registrazioni verificatisi a dicembre 2017 e dicembre 2018, la crescita sarebbe di circa il 25 per cento. Questo forte incremento è legato alla crescita dei redditi agricoli che ha innescato la ripresa degli investimenti da parte delle aziende agricole francesi dopo diversi anni durante i quali gli acquisti di macchine agricole erano stati molto parsimoniosi.

Un rallentamento della crescita è atteso nel secondo semestre dell’anno. Considerando il 2019 nel suo complesso le immatricolazioni di trattori in Francia dovrebbero far registrare un aumento di circa il 25 per cento.

 

ITALIA: IL BOOM DELL’USATO FRENA LE VENDITE DI TRATTORI NUOVI

Per quanto riguarda l’Italia, le immatricolazioni indicano una crescita del 6,5 per cento (10.024 unità complessive da gennaio a fine giugno 2019), un segnale positivo anche se negli ultimi anni il mercato sta mostrando un sostanziale blocco a favore dei veicoli usati. Nel 2018, le vendite di trattori usati sono state più del doppio di quelle di trattori nuovi (37.807, con una crescita del 7,4% rispetto all’anno precedente).

Nei primi cinque mesi del 2019 sono stati venduti in Italia 19.590 trattori usati, con un incremento del 5,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018. La tendenza è preoccupante, poiché questa cifra supera già di oltre mille macchine il totale delle immatricolazioni di trattori nuovi registrate nell’intero anno 2018.

 

REGNO UNITO: MERCATO IN CALO PER LE INCRETEZZE LEGATE ALLA BREXIT

Nel Regno Unito il mercato è fortemente influenzato dagli sviluppi della vicenda Brexit che ha comportato una certa volatilità, quale reazione degli agricoltori alle incertezze future, nonostante i redditi agricoli rimangano piuttosto elevati. Dopo un andamento delle consegne abbastanza buono a inizio anno, gli ordini hanno iniziato a rallentare e la seconda metà dell’anno sembra essere più impegnativa, almeno fino a quando non ci sarà una maggiore chiarezza su come e quando il Regno Unito lascerà l’UE.

La volatilità relativa alla Brexit si riflette nelle immatricolazioni dei trattori agricoli, che sono diminuite nel primo trimestre, hanno fatto registrare un forte aumento in aprile per poi calare nuovamente in maggio e giugno. Complessivamente si è verificato un calo del 4 per cento nel primo semestre 2019.

 

SPAGNA: A GONFIE VELE FINO A LUGLIO, POI UN’INVERSIONE DI TENDENZA

Passando alla Spagna, il numero di trattori immatricolati è stato sorprendentemente in aumento fino a luglio, con incrementi mensili che hanno portato a un +19,5 per cento complessivo (+18,2% per i trattori standard; +16,5% per gli NTT-Specializzati, +51,1% per i cingolati e + 60,4% per gli ATV-All-Terrain Vehicle e ATU-All Traction Utility).

Tuttavia, non si prevede che tale aumento proseguirà per l’intero anno, poiché i fattori esterni che guidano la domanda di trattori non stanno manifestando un’evoluzione positiva e le importazioni sono diminuite a giugno tanto che il totale cumulativo è passato dal +11% di maggio al +3% del mese di giugno. I mercati dell’usato sono in calo per gli NTT (-4,3%) e in aumento per i trattori standard (+ 2,9%). È prevista una contrazione nei prossimi mesi e pertanto la variazione annua si aggirerebbe intorno al +10 per cento.

 

BELGIO: NEL SEGNO DELLA STABILITÀ

In Belgio le immatricolazioni di trattori sono diminuite complessivamente del 3 per cento nel primo semestre 2019: un trend che è la risultante di due opposte tendenze: un aumento del 5 per cento delle immatricolazioni di trattori sotto i 50 cavalli e una diminuzione del 7 per cento di quelle di trattori sopra i 50 cavalli.

Il mercato di trattori di potenza inferiore ai 50 cavalli è aumentato negli ultimi anni per effetto della crescita della clientela di riferimento (giardinieri, comuni, agricoltori non professionisti…) che sta utilizzando sempre di più questa tipologia di trattori. L’andamento del mercato sopra i 50 cavalli dovrebbe essere correlato ai seguenti fattori: da un lato, un moderato entusiasmo tra i coltivatori di seminativi per via delle prospettive dei prezzi, dall’altro, la prevista diminuzione dei redditi dei produttori di latte a causa della siccità.

Complessivamente, sono attese per l’intero anno 2019 immatricolazioni di trattori stabili.

 

TURCHIA, ANCORA UN ANNO DI VENDITE IN CALO

In Turchia – i cui dai non rientrano però nel computo delle immatricolazioni europee di trattori – dopo il record di vendite realizzato nel 2017, il mercato dei trattori ha subito un brusco calo nella seconda metà del 2018 e ha continuato a calare sempre più nella prima metà del 2019.

Dopo aver chiuso l’anno 2017 con 72.909 unità, le vendite sul mercato interno sono scese a 48.356 unità nel 2018.

Stando alle attuali stime provvisorie, il mercato è diminuito del 62 per cento nei primi cinque mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e si prevede che la flessione continuerà per tutto l’anno. Le cause principali sono la tendenza al ribasso dell’economia turca, iniziata nella seconda metà del 2018, il notevole aumento dei tassi di interesse e dei livelli valutari e la significativa crescita dei prezzi dei fattori di produzione impiegati in agricoltura, che i prezzi dei prodotti agricoli non sono affatto in grado di assorbire.

 

IL BAROMETRO DEL CEMA SEGNA BRUTTO PER IL TERZO MESE CONSECUTIVO

Secondo il Business Barometer del Cema – un sistema di monitoraggio mensile realizzato dalla tedesca Vdma su incarico del Cema, che si basa sulle previsioni formulate da un campione di 140 senior manager di nove Paesi, e che considera elementi quali la situazione del mercato attuale e del prossimo futuro, il portafoglio ordini, i tassi di ricambio attesi nei vari Paesi, i piani di produzione messi a punto dalle aziende e i livelli occupazionali quali indicatori dello stato di salute e delle prospettive delle aziende stesse – datato settembre l’indice generale del clima commerciale dell’industria delle macchine agricole in Europa è  per la terza volta consecutiva in un range negativo per quanto riguarda le aspettative commerciali attuali e future.

Anche il previsto rallentamento degli ordini in entrata è confermato, dal momento che il 44 per cento delle aziende prevede una diminuzione degli ordini nei prossimi 6 mesi (rispetto al 33% del mese scorso).

La Francia rappresenta attualmente l’unica eccezione positiva con la maggior parte degli intervistati che rispetto allo scorso anno prevede un aumento del fatturato per i prossimi 6 mesi, mentre Svizzera, Italia e Spagna hanno aderito agli indici negativi. I partecipanti al sondaggio riflettono anche gli sviluppi della vicenda Brexit, con un calo significativo delle aspettative per il Regno Unito.

 

 
Fonte: Cema
 

 

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