Si respira aria di grande soddisfazione in questo periodo in casa Sdf e a motivare tanto entusiasmo non c’è solo il lancio della nuova gamma Same Frutteto CVT (nella foto sotto, prossimamente su Meccagri tutti i dettagli), un prodotto molto atteso che alza non poco l’asticella dell’innovazione nell’ambito dei trattori specializzati, ma anche la messa in atto di una strategia fortemente perseguita da diversi anni a questa parte: quella di avere il controllo diretto dei componenti tecnologici chiave.
LA PRODUZIONE “IN CASA” DEI COMPONENTI CHIAVE
I nuovi Frutteto CVT montano infatti motori, trasmissioni e assali anteriori interamente progettati e fabbricati all’interno del Gruppo. Una scelta mirata – come è stato sottolineato con legittimo orgoglio da Lodovico Bussolati, Chief Executive Officer Sdf, durante la conferenza stampa organizzata lo scorso 8 maggio in Franciacorta per presentare alla stampa di settore la nuova gamma – non solo ad incrementare i livelli di qualità e prestazioni dei prodotti finali ma anche a mantenere in casa le competenze e il know-how, senza cedere a compromessi ricorrendo all’acquisto di componenti di provenienza esterna e tali da richiedere numerosi adattamenti.
2017: IMPIANTI “RIVOLUZIONATI” A LAUINGEN E A TREVIGLIO
Per portare avanti questa strategia, ha spiegato Bussolati, sono stati effettuati consistenti investimenti nelle strutture produttive, che hanno affiancato quelli per lo sviluppo di nuovi prodotti, e il 2017 è stato in tal senso un anno cruciale con l’avvio sia della nuova fabbrica Deutz-Fahr Land (nella foto sopra) a Lauingen, in Germania, sia delle nuove linee di assemblaggio con l’innovativo sistema di trasporto AGV (Automated Guided Vehicle) (nella foto sotto) – in sostituzione del consueto concetto di catena di montaggio – e del nuovo impianto verniciatura robotizzato, in grado di servire due linee di montaggio gemelle tra loro, a Treviglio, in Italia.
Due voci di spesa per complessivi 23 milioni di euro: 15 milioni di euro a chiusura dell’investimento per la realizzazione del nuovo stabilimento e del centro clienti DF a Lauingen e 7 milioni di euro per completare la terza ed ultima fase del rinnovamento delle linee produttive di Treviglio.
Da segnalare la realizzazione, sempre a Treviglio, di una nuova linea per la produzione degli assali anteriori (nella foto sotto) con un contenuto tecnologico all’avanguardia per il suo settore, e l’implementazione del nuovo centro di lavoro MCM.
FORTE RECUPERO NEL SECONDO SEMESTRE
Come ha fatto presente il Ceo di Sdf, la grande mole dei lavori effettuati e in parte ancora in corso ha fortemente condizionato la capacità produttiva del Gruppo nel 2017 sino al mese di aprile, ma ciò nonostante Sdf è riuscita a mantenere fatturato e livelli di redditività in linea con quelli degli ultimi anni.
L’esercizio 2017 si è chiuso infatti con un fatturato di 1.325 milioni di euro, del 3 per cento inferiore rispetto al 2016, mentre l’Ebitda di gruppo è stato del 7,9 per cento, pari a 105 milioni di euro, rispetto ai 119 milioni di euro (8,7%) del 2016.
Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo hanno raggiunto quota 61 milioni di euro (4,6%), contro i 65 milioni di euro (4,8%) del 2016.
UN’OTTIMA TENUTA
«Il 2017 ha rappresentato per noi forse l’anno più importante sotto l’aspetto del cambiamento e del rafforzamento nel recente passato – ha commentato Bussolati –. Di fronte alle difficoltà iniziali abbiamo con determinazione reagito con azioni di cambiamento che ci hanno permesso di ottenere nella seconda parte dell’anno risultati superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e di chiudere l’esercizio con numeri vicini a quelli del 2016».
CRESCE IL PESO DELL’EUROPA
Nella ripartizione del fatturato per aree geografiche l’Europa intesa come Unione europea a 28 Paesi ha guadagnato il 2,3 per cento passando da 871 a 891 milioni di euro, che rappresentano il 67 per cento dell’intero giro d’affari: una crescita da ascrivere in particolare alla vivacità dei Paesi mediterranei.
Pressoché stabile iil market share del gruppo di Treviglio in Europa (inclusi i Paesi nordici, baltici e Spazio economico europeo), intorno all’11,5 per cento (era l’11,6 nel 2016).
CINA: IN UN CONTESTO DIFFICILE CALA IL FATTURATO MA NON LA QUOTA DI MERCATO
Il 2017 si è rivelato invece complesso per le attività in Cina e Turchia per motivazioni derivanti da fattori esterni che hanno pesato negativamente sul contributo di questi mercati al risultato consolidato di gruppo, con un -6 per cento sul fatturato e -13 per cento sull’Ebitda.
In Cina, dove la riduzione dei sussidi governativi ha generato un calo del business superiore al 30 per cento per i trattori e di oltre il 55 per cento per le mietitrebbie, la quota di fatturato SDF è scesa da 160 milioni di euro del 2016 a 92 milioni di euro. Malgrado ciò SDF è riuscita a conservare il proprio market share su quel mercato che resta comunque al centro delle strategie di internazionalizzazione del Gruppo.
DEUTZ-FAHR PRENDE IL POSTO DEL MARCHIO CINESE SH
Sempre con riferimento alla Cina, va evidenziato che, come era stato annunciato lo scorso ottobre a Wuhan in occasione di Ciame (China international agricultural machinery exhibition) 2017, la più grande manifestazione cinese riservata al comparto delle macchine per l’agricoltura, Sdf ha stabilito, a partire dal 2018, di commercializzare i propri prodotti nel paese del Dragone esclusivamente con il marchio Deutz-Fahr.
Il che significa la progressiva uscita di scena del brand cinese SH che lo scorso anno deteneva nel complesso una quota di mercato del 7 per cento.
RAZIONALIZZAZIONE PRODUTTIVA
Da segnalare anche la scelta di Sdf di destinare alla Cina – dove il gruppo possiede due stabilimenti: a Linshu, per trattori da 26 a 270 cavalli e per mietitrebbie da 32 a 140 cavalli, e a Suihua, per trattori sotto i 200 cavalli – un approccio di tipo industriale, sostanzialmente simile a quello adottato in Europa.
Un orientamento che ha comportato una significativa riduzione della manodopera (da 1.034 a 749 unità) senza con questo ridurre, ma semmai aumentando, la produzione grazie ad una razionalizzazione delle attività produttive ed un più massiccio ricorso alla tecnologia.
TURCHIA: LAVORI IN CORSO NELLA FABBRICA DI BANDIRMA
Per quanto riguarda invece la Turchia, le misure protezionistiche introdotte nel gennaio 2017 hanno fortemente penalizzato sia la marginalità sia i volumi delle vendite di SDF (il fatturato realizzato su quel mercato è sceso da 118 a 105 milioni di euro) che ha reagito accelerando gli investimenti già programmati nell’ampliamento della fabbrica di Bandirma (nella foto sopra) che passerà dagli attuali 17.360 metri quadrati a oltre 27 mila metri quadrati, con una capacità produttiva di 10mila trattori all’anno da 45 a 110 cavalli (per il mercato domestico e per l’export), ospitando al suo interno anche una nuova linea di assemblaggio delle trasmissioni.
BUONE PERFORMANCE DELLA CONSOCIATA SDF IN INDIA
Risultati molto buoni sono stati conseguiti dalla consociata SDF in India che ha chiuso il 2017 con un incremento delle unità vendute del 75 per cento rispetto all’anno precedente.
GUADAGNA ANCORA TERRENO IL BRAND DEUTZ-FAHR
Nella ripartizione del fatturato per brand Deutz-Fahr si è aggiudicato una quota del 66 per cento (deteneva il 63% nel 2016), seguito da Same (con il 17%, in crescita di un punto percentuale), SH (7%), Lamborghini (6%) e Grégoire, le cui vendemmiatrici prodotte in Francia hanno consolidato un ulteriore anno di crescita con un incremento del fatturato pari al 12 per cento.
Per finire, in un mercato delle macchine da raccolta in calo dell’8 per cento le mietitrebbie Deutz-Fahr hanno registrato una crescita delle vendite pari all’11 per cento.
© Barbara Mengozzi