Save SpA di Agrate Brianza, in provincia di Milano, è un’azienda a conduzione familiare nota per essere l’importatore ufficiale in Italia di marchi blasonati nel settore della meccanizzazione agricola come Amazone, JF Stoll, Einböck, Elho e McHale.
Presente nel panorama della meccanizzazione agricola da oltre 50 anni e forte di un fatturato annuo di oltre 13 milioni di euro, con circa 20 persone in organico, Save ha appena presentato alla stampa e ai propri concessionari il nuovo accordo commerciale con SIP, il più grande produttore di macchine agricole della Slovenia con sede a Šempeter v Savinjski dolini.
UN’AZIENDA IN FORTE ESPANSIONE, CON UN FATTURATO PREVISTO DI CIRCA 35 MILIONI DI EURO
Nata più di 60 anni fa, con il passare del tempo SIP si è sempre più specializzata nella produzione di macchine per la fienagione e offre oggi una gamma di prodotti molto ampia, in grado di coprire le esigenze sia della piccola azienda agricola sia del più attrezzato contoterzista.
Ancora poco nota nel panorama nazionale, è invece piuttosto affermata all’estero, dal momento che esporta ben l’80 per cento della sua produzione in circa 60 paesi sparsi per il globo.
Con la sua produzione di falciatrici, voltafieno e andanatori e con i suoi 246 dipendenti, SIP ha realizzato nel passato esercizio un fatturato di oltre 27 milioni di euro e per quello corrente è previsto un incremento fino a circa 35 milioni di euro.
Impresa in costante espansione, ha continuato ad investire nel tempo sia in ricerca e sviluppo sia nell’ampliamento aziendale, tanto da essere arrivata ad occupare con la sua sede slovena una superficie di 8 ettari, di cui 3,8 sono coperti da capannoni industriali.
L’ADOZIONE DEI PRINCIPI DELLA LEAN PRODUCTION
All’interno della moderna fabbrica si utilizza, come tra i competitor più avanzati, la gestione aziendale di tipo “Lean”, ovvero una gestione snella dell’azienda ottenuta tramite l’applicazione dei principi del Lean Thinking e del Toyota Production System, finalizzati ad un miglioramento continuo attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi aziendali e la riduzione degli sprechi.
In linea con la filosofia di gestione Lean e con la ricerca di un costante innalzamento degli standard qualitativi SIP ha introdotto nella sua produzione un sistema di autocontrollo delle linee di assemblaggio, un nuovo banco prova dedicato al testing delle trasmissioni ed effettua lunghi stress-test sulle prime macchine di ciascuna serie, seguiti da una nutrita serie di controlli a campione sulla produzione.
MACCHINARI DI ULTIMA GENERAZIONE
Tra i macchinari più avanzati presenti in azienda SIP annovera quattro banchi per il taglio al laser delle lamiere e un impianto per il taglio al laser di profilati tubolari, tre piegatrici per lamiere e una piegatrice per tubi, sette robot di saldatura, oltre a numerosi torni e fresatrici CNC.
Da segnalare anche la presenza di tre impianti per l’effettuazione dei trattamenti a caldo, un impianto di verniciatura a polvere epossidica, uno per la verniciatura a base acquea e sette differenti linee di assemblaggio dei diversi prodotti.
Sempre per offrire prodotti affidabili e destinati a durare nel tempo SIP si avvale di una rete di fornitori certificati tra i quali compaiono nomi noti dell’industria metallurgica come Hardox® wear plate SSAB, di quella dei cuscinetti a sfera come SKF e FAG, nonché di quella degli alberi cardanici come Bondioli & Pavesi o Walterscheid.
Tutto ciò, insieme alle continue migliorie apportate al prodotto, ha permesso a SIP di scendere sotto allo 0,3 per cento del fatturato per gli interventi in garanzia, nonostante venga offerta una garanzia estesa a due anni.
IL CORE BUSINESSS: FALCIATRICI, SPANDIVOLTAFIENO E RANGHINATORI
La gamma dei prodotti offerti da SIP spazia dalle falciatrici (con e senza apparati di condizionatura) agli spandivoltafieno e ai ranghinatori, prodotti con cui raggiunge circa il 95 per cento del proprio fatturato, affiancati da una piccola produzione di carri autocaricanti per i foraggi e di carri spandiletame.
LA GAMMA SILVERCUT
Uno dei prodotti su cui SIP e Save puntano maggiormente è rappresentato dalla gamma di falciatrici e falciacondizionatrici Silvercut, capaci di raggiungere larghezze di lavoro di ben 15 metri.
Si tratta di falciatrici modulari basate su un apparato di taglio a disco con 7, 8 o 9 dischi, con larghezze di lavoro (per singola apparecchiatura) che vanno dai 3 ai 10 metri, che possono essere offerte in versioni destinate a collegamento frontale, laterale, combinato o trainato, e in quest’ultimo caso in modelli sia laterali sia centrali.
Per tutte è prevista la possibilità di optare sia per la semplice falciatrice sia per l’implementazione della stessa con un apparato di condizionatura che può essere a scelta a flagelli o con il più classico rullo condizionatore in acciaio con copertura in gomma a profilo Chevron.
SOSPENSIONE S-FLOW PER UN PERFETTO ADATTAMENTO AL TERRENO
Per le Silvercut la sospensione idropneumatica è di serie e, nelle versioni frontali, la particolare cinematica della sospensione S-FLOW permette alla barra di taglio una eccellente escursione verticale, tanto che riesce a compensare tranquillamente inclinazioni di ben +28°.
Sia le slitte d’appoggio sia i dischi sono realizzati in Hardox® wear plate e nei dischi è compreso un pratico sgancio per il cambio rapido dei coltelli e un dispositivo di sicurezza per evitare i sovraccarichi alla catena cinematica del moto realizzato con delle pratiche (ed economiche) colonnine in bronzo (nella foto sopra).
LE FALCIATRICI DISC S/F ALP
Le falciatrici Disc Alp sono invece concepite espressamente per operare in ambito alpino: si tratta di versioni alleggerite e dotate di 5, 6, o 7 dischi per offrire larghezze di taglio che vanno dai 2,2 ai 3 metri.
Si differenziano dalle Silvercut per la presenza di una sospensione meccanica a doppia molla (nella foto sopra) che garantisce un ottimo adattamento anche in presenza di profili del terreno molto irregolari.
La gamma Alp monta inoltre di serie il dispositivo CSS di protezione in caso di collisioni accidentali con ostacoli (nella foto sopra) ed utilizzano un particolare cinematismo dei dischi che prevede che gli stessi ruotino tutti verso il centro, in maniera tale da lasciare il foraggio andanato senza dover installare dei deflettori (nella foto sotto).
GLI SPANDIVOLTAFIANO SPIDER, FINO A 15 METRI DI LARGHEZZA DI LAVORO
La gamma Spider annovera invece una nutrita serie di spandivoltafieno trainati o destinati al collegamento con trattrici specializzate per l’ambito alpino, che vengono offerti da SIP in tre diverse categorie denominate ALP, Robust e HD e con un numero di rotori che va da 4 a 14 per ottenere larghezze utili di lavoro che vanno dai 3,5 ai 15 metri.
I GIROANDANATORI STAR
I giroandanatori della serie Star permettono larghezze di lavoro utili comprese tra 3 e 12,5 metri, con un numero di rotori che va da 1 a 4.
Sono disponibili in versioni sia portate sia trainate, nonché in versioni dedicate all’ambito alpino (solo a singolo rotore) (nelle foto sopra e sotto il modello Star 350/8 ALP.
La serie Star utilizza bracci porta denti rimovibili singolarmente e realizzati con tubolari particolarmente leggeri, mentre il guscio della scatola del rotore è realizzato in lega di alluminio.
Il tutto per assicuraree un peso ridotto e una maggiore stabilità della macchina nel lavoro in pendenza.
Una ulteriore peculiarità è il tandem articolato brevettato dalla SIP che viene montato su tutti i ranghinatori professionali a singolo rotore della serie Star e che consente un ottimo adattamento al profilo del terreno.
I RANGHINATORI A NASTRO AIR
La serie AIR comprende invece una interessante gamma di ranghinatori a nastro, utilissimi per ottenere un foraggio pulito e senza polveri (e quindi clostridi).
La serie AIR è disponibile in versioni portate frontali con larghezze di lavoro da 2,5 a 3,5 metri e in versioni trainate con larghezze di lavoro che vanno invece dai 5 ai 12 metri.
Particolarmente interessante nella gamma AIR è l’utilizzo di un pick-up a profilo ribassato e composto da segmenti che lo rendono flessibile per meglio adattarsi al terreno sottostante.
Inoltre i 6 denti dei moduli del pick-up sono assemblati all’albero centrale mediante una vite e un particolare morsetto che permette poi anche a denti eventualmente rotti di rimanere nella loro posizione.
© Davide Facchinetti