Same: rinnovata, con gli stabilimenti, anche la sede di Treviglio

Eventi 28/11/2018 -
Same: rinnovata, con gli stabilimenti, anche la sede di Treviglio

Un nuovo capitolo si aggiunge alla storia di Same, un capitolo che ha comportato un investimento complessivo di un certo rilievo: 22 milioni di euro per dare vita a tre nuove linee produttive, ossia il totale rifacimento delle linee montaggio trattori con la creazione di due linee parallele AGV (Automated Guided Vehicles) (nella foto sotto) – per le quali opera un nuovo impianto di verniciatura –, la realizzazione di una nuova linea per la produzione degli assali anteriori e di un nuovo centro per le lavorazioni meccaniche.

Senza trascurare, in aggiunta ai 22 milioni di euro di cui sopra, le altrettanto ingenti risorse (23 milioni di euro per l’esattezza) destinate all’ultima versione del sistema di gestione SAP.

Partito nel 2015, il progetto è stato messo a punto negli ultimi tre anni e ha previsto un complessivo rinnovamento della sede di Treviglio (lo storico edificio risalente ai primi anni ’70), poiché ha coinvolto anche l’archivio storico – che conserva la memoria storica dell’Azienda dalla sua origine attraverso oltre 40.000 documenti e 230.000 disegni tecnici – ristrutturato e riorganizzato, il museo, ora dedicato totalmente al marchio Same ed arricchito con nuovi modelli, un vero eden per gli amanti del genere, ed il customer center.

 

IL NUOVO CENTRO CLIENTI

Quest’ultimo offre ora una grande hall, un rinnovato auditorium da 498 posti, un nuovo negozio di merchandising dedicato al marchio Same ed una sala conferenze attrezzata con le più recenti tecnologie.

«Con il nuovo centro clienti vogliamo offrire la possibilità di immergersi nella passato, nel presente e soprattutto nel futuro del marchio Same – ha affermato Lodovico Bussolati, amministratore delegato del gruppo SDF –. Le nuove strutture avranno certamente un ruolo importante nel consolidare il legame che da oltre novanta anni unisce gli agricoltori di tutto il mondo al brand della tigre a quattro occhi».

 

ALL’AVANGUARDIA ANCHE NEL TRASFERIMENTO DEI DATI

«Abbiamo compiuto investimenti pesanti con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, che da sempre costituisce per noi una priorità – ha commentato Vittorio Carozza (nella foto sopra), presidente di SDF –. Quanto al nuovo sistema informativo gestionale, si tratta di un investimento non tangibile eppure indispensabile perché ci permette di ottimizzare lo scambio di informazioni internamente e con i fornitori».

 

L’INAUGURAZIONE UFFICIALE LO SCORSO 6 NOVEMBRE, CON UN GRANDE EVENTO INTERNAZIONALE

Da sinistra: Francesco Carozza, Vittorio Carozza, Luisella Cassani Carozza, Aldo Carozza e Lodovico Bussolati.

 

Un ingente sforzo che la famiglia Carozza e il management aziendale hanno voluto celebrare il 6 novembre scorso, a Treviglio, in un auditorium gremito: quasi quattrocento gli intervenuti tra rappresentati delle istituzioni, dealer, giornalisti, “vecchi” dipendenti.

 

LO SGUARDO RIVOLTO AL PASSATO

Ma, come è giusto che sia, l’avvio della nuova era non sarebbe stato possibile senza volgere lo sguardo al passato e ai tasselli fondamentali che hanno portato Same ad essere quella che è oggi.

A tale scopo, ad aprire i lavori sono stati i contenuti del testamento spirituale del fondatore Francesco Cassani il quale, per il prosieguo della sua azienda, auspicava che ne fossero mantenuti gli ingredienti a suo avviso fondamentali: fabbrica di prestigio, prodotto originale e lavoratori entusiasti.

 

GLI ESORDI LEGATI ALLA PRODUZIONE DI PICCOLI MOTORI INDUSTRIALI

Ad Aldo Carozza, nipote del fondatore, nonché vice presidente Consiglio di sorveglianza SDF, è spettato il compito di ripercorrere la storia di Same, sottolineandone i momenti salienti.

Tutto ha inizio dall’intuizione dei fratelli Francesco e Eugenio Cassani, che nel 1927 progettano la trattrice Cassani, premiata dall’allora Ministro dell’Agricoltura.

Un progetto che non decolla per via del contesto storico, ma che fa da stimolo: nel 1942, in piena guerra, nasce Same, Società accomandita motori endotermici.

E poiché i numeri non mentono, meglio raccontare i 76 anni di storia con le cifre: nel 1943 l’azienda conta 30 dipendenti, di cui 9 impiegati e 21 operai, ma nonostante i tempi siano bui e duri – le risorse sono scarse tanto che alcuni componenti vengono recuperati dai residuati bellici – sono anche anni di ingegno.

 

IL TRATTORINO UNIVERSALE E IL PRIMO TRATTORE A QUATTRO RUOTE

Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50 vengono prodotti il trattorino universale da 10 cavalli, prima – una rivoluzione per la meccanizzazione agricola del Dopoguerra in quanto consentiva alle piccole e medie aziende di munirsi, con una spesa ragionevole, di una macchina praticamente tuttofare, – e il trattore a 4 ruote motrici poi, capostipite di tutti i trattori della casa di Treviglio.

l volumi decuplicano in pochissimo tempo: dai 33 trattori prodotti nel ’40, ai 180 del ’50, ai 1570 del ‘53.

 

IL PASSAGGIO DALLA GESTIONE ARTIGIANALE A QUELLA INDUSTRIALE

Operai al lavoro a Treviglio nella linea di montaggio dei trattori Centauro (anno 1966).

 

Con l’aumentare dei volumi, cambia l’assetto strutturale: dal primo capannone di 1.000 metri quadrati si passa ai 3 capannoni degli anni ’50. Ma è tra il 1956 e il 1973 che si verifica il primo cambio di passo: la gestione artigianale lascia il posto a quella industriale. Sono quindi richieste nuove competenze e nuove strutture.

Il ’56 è l’anno del nuovo stabilimento: 40mila metri quadrati costruiti in soli 10 mesi. Tre le linee di produzione: motori, trasmissioni e assemblaggio trattori; alla fine degli anni ’70 lo stabilimento assume le attuali sembianze.

In questi anni la produzione aumenta a tempo di record: dai 3mila trattori del 1956 al 10mila del ’65, per poi diventare, nel ’73, 20mila, di cui la metà venduti all’estero.

Negli anni ’70 Same è ormai un’azienda solida, che conta su una struttura manageriale, e che continua a crescere: tra il ’73 e il ’90 le superfici raddoppiano.

 

L’ELETTRONICA DIVENTA PROTAGONISTA

Il secondo cambio di passo avviene tra il 1990 al 2015, con l’avvento delle nuove tecnologie: da prodotti meccanici le macchine diventano sempre più sofisticate e l’elettronica gioca un ruolo di primo piano.

È dunque il momento degli investimenti in termini di R&D – basti pensare alla normativa sulle emissioni, e dunque al rinnovo delle celle motore del 2014 – e di nuovi investimenti in termini strutturali.

 

IL VOLTO ATTUALE DELLO STABILIMENTO DI TREVIGLIO

Nel 2015 prende dunque avvio il progetto che, dopo tre anni, darà la luce alle 3 linee produttive, dotate di tecnologie all’avanguardia.

Per continuare con i numeri, oggi Same vanta 11 famiglie di prodotto da 70 a 170 cavalli, 38 mila codici di produzione, 200mila metri quadrati di stabilimento, di cui 95mila coperti, 1.416 dipendenti.

 

LA FONDAZIONE SAME

In 76 anni di storia, quasi 8mila persone hanno lavorato in Same e tante cose sono state fatte, basti pensare alla Fondazione Same, di cui Francesco Carozza, fratello di Aldo, è il presidente.

Nata lo scorso anno, si prefigge una serie di progetti con finalità filantropiche che spaziano dalla ristrutturazione dell’Istituto Superiore Agrario G. Cantoni di Treviglio al sostegno ai bambini della Fondazione Don Gino Rigoldi e alla ricerca in campo medico dell’Ospedale San Raffaele di Milano, passando per il progetto “coltivare” in Burkina Faso e alla scuola agricoltori in Tanzania. «Per noi oggi è un punto di partenza», ha concluso Aldo Carozza.

 

 

INGEGNO E OFFICINA, I PRINCIPI FONDANTI DI SAME

«Ingegno e officina sono termini che possono sembrare obsoleti, ma sono i principi fondanti di Same – ha spiegato Lodovico Bussolati –. Tradotti in chiave moderna, potremmo dire che il vecchio ingegno è l’attuale R&D, la vecchia officina è “nostra” piattaforma industriale. Dunque componenti che erano e restano strategiche».

 

I MOTORI PRODOTTO STRATEGICO

Bussolati ha poi richiamato l’attenzione dei presenti su tre aspetti cruciali delle macchine, ossia motore, trasmissione, assale. E ha ricordato quanto i motori siano da sempre il pallino di questa azienda, dando anche qualche segnale per il futuro. «L’obiettivo per il 2020 – ha precisato – è raggiungere con lo Stage 5 i 160 cavalli (oggi, con Stage 4 Final, si arriva a 140 cavalli, ndr)». Quanto alla trasmissione, il 2018 è l’anno della trasmissione a variazione continua per i trattori da vigneto, ma Il 2020 sarà l’anno della trasmissione CVT per tutta la gamma.

Infine, sul tema degli assali, è stato chiamato in causa Active Drive, presente in opzione sugli specializzati dal 2015.

 

IL NUOVO SAME FRUTTETO CVT ACTIVE DRIVE/ACTIVE STEER

Ed è proprio sugli specializzati che l’azienda continua a porre particolare attenzione, basti pensare al nuovo Frutteto Active Steer con trasmissione CVT e 4 ruote sterzanti presentato a Eima 2018 e premiato nella categoria “Best of Specialized” del Tractor of the Year 2019. Tra le altre caratteristiche, la possibilità di procedere in modalità “granchio” negli spazi ristretti e la riduzione del 28 per cento dell’angolo di sterzata.

E proprio in riferimento a questo trattore, il presidente Vittorio Carozza ha inviato un messaggio forte e chiaro ai dealer presenti, quello di sfruttare il forte vantaggio competitivo offerto nel campo degli specializzati dalle 4 ruote sterzanti sul Frutteto CVT prima che i competitor passino alla controffensiva.

 

© Emanuela Stìfano