Same Deutz-Fahr: più che il mercato potrà la gamma

News 20/05/2015 -
Same Deutz-Fahr: più che il mercato potrà la gamma

Diciamolo subito: il 2015 – secondo Lodovico Bussolati, amministratore delegato di Same Deutz-Fahr (nella foto di apertura la sede di Treviglio) – sarà un anno complicato.

 

MERCATI EUROPEI IN DIFFICOLTÀ

La colpa, in sostanza, continua a essere dei mercati europei, che già nei primi quattro mesi dell’anno stanno facendo registrare performance molto poco entusiasmanti: la Francia continua a perdere con gli stessi (sostenuti) ritmi del 2014, la Polonia cala in maniera significativa, il Portogallo, nonostante il buon andamento dello scorso anno, ora si è fermato e la Germania, leggermente in ripresa rispetto al 2014, perde comunque l’8 per cento.

 

IN ITALIA TENGONO GLI SPECIALIZZATI

Quanto all’Italia, la situazione è nota: il mercato non si è mai ripreso veramente dalla crisi e dunque, secondo Bussolati, quest’anno «si vivacchierà», un po’ come si è fatto negli ultimi anni. «Faremo bene soprattutto con gli specializzati – ha specificato l’AD – perché il settore della viticoltura non ha ragioni di andare male».

 

QUOTE DI MERCATO IN CRESCITA IN TURCHIA

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Delineato lo scenario europeo, la musica cambia se si parla di nuovi mercati, per esempio della Turchia (nella foto sopra e sotto lo stabilimento di Bandirma): «è un mercato che continua ad andare bene – ha sottolineato Bussolati -. Anche nei primo trimestre 2015 sta confermando gli stessi interessanti livelli maturati nel 2014».

A tal proposito va ricordato che nel mercato turco SDF è diventata produttore e che ha introdotto nuovi modelli che hanno permesso di passare da una quota di mercato che non raggiungeva il 3 per cento, a una quota di mercato che oggi supera il 6 per cento.

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«In Turchia – ha fatto presente l’AD – quest’anno puntiamo a piazzare 4.000 trattori, che rispetto ai 1.900 del 2012 aiutano a fare fatturato». Ma, facendo due conti, questi numeri non sono sufficienti a compensare le perdite del mercato europeo, su cui le quote del gruppo SDF sono ancora decisamente significative.

E allora, visto lo sconfortante scenario europeo, visti anche i mercati cinese e indiano che stanno perdendo, viene da chiedersi come oggi Same Deutz-Fahr possa confermare per il 2015 il fatturato del 2014.

 

L’INNOVAZIONE DI PRODOTTO GARANTISCE IL FATTURATO

La risposta non tarda ad arrivare: il fatturato 2015 sarà garantito dai nuovi prodotti. Il piano di investimento straordinario partito nel 2010 sta infatti iniziando a dare i suoi frutti, e in Europa quest’anno il Gruppo si presenta con la nuova gamma media nata sulla piattaforma della Serie 5 C al completo, con la Serie 6 e tutta la Serie 7 “stabilizzate”, complete e in produzione, il che garantisce una completezza di gamma da 140 a 260 cavalli fino a oggi inedita per il Gruppo.

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«Se pensiamo alla nostra offerta in gamma medio-alta di oggi rispetto all’offerta in gamma medio-alta che avevamo solo un paio di anni fa – ha ricordato Bussolati (nella foto sopra)– è chiaro che ora riusciamo a essere molto più presenti sul mercato perché abbiamo una gamma di prodotto rinnovata e più completa».

 

L’ENTRATA IN PRODUZIONE DELLA SERIE 9

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E le novità di prodotto non finiscono qui. Nella seconda parte dell’anno sarà disponibile la Serie 9 (nella foto sopra) – e anch’essa, secondo le previsioni, dovrebbe portare benefici sul fatturato – e sulla Serie 6 è stato introdotto il cambio robotizzato CShift (nella foto sotto). Per la Serie 11, invece, si dovrà attendere il 2016.

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«Confrontando i nostri listini di quest’anno con quelli del 2012-2013, troviamo la spiegazione per cui nel 2014 siamo riusciti a mantenere lo stesso fatturato del 2013, e contiamo di farlo anche nel 2015». Dunque, in sintesi, la tenuta è da ricondurre all’accresciuto valore medio delle macchine.

 

UN’OFFERTA AD HOC PER IL MERCATO CINESE

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Lo stesso meccanismo, ha spiegato Bussolati, vale anche per il mercato cinese che, nonostante di primo acchito possa sembrare oggi un mercato in contrazione, in realtà non lo è, perché si sta spostando verso gli 80 e i 120 cavalli.

Grazie al supporto governativo, infatti, i cinesi stanno abbandonando la storica idea di scegliere trattori dai 20 ai 60 cavalli, per puntare anch’essi verso l’alto di gamma: «E noi quest’anno, per la prima volta, riusciamo ad offrire un prodotto rinnovato proprio in questa gamma di potenza. Manterremo gli stessi numeri in termini di unità – circa 9mila – ma crescerà il valore medio». «Il che – ha concluso Bussolati – genera un impatto positivo sul fatturato, già visibile nei primi quattro mesi dell’anno».

 

I NUMERI DEL 2014

SDF_conti_ecopnomici_29clicca sull’immagine per ingrandirla

 

Delineato lo scenario dell’anno in corso, vale senz’altro la pena dare uno sguardo alle cifre che hanno caratterizzato il 2014. L’anno scorso il fatturato del Gruppo Same Deutz-Fahr è stato sostanzialmente stabile: sono stati confermati gli stessi numeri del 2013, che per il Gruppo era stato un buon anno.

 

FATTURATO A QUOTA 1,2 MILIARDI

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Due anni fa, infatti, era stato consolidato un periodo di crescita partito nel 2009-2010: da poco più di 800 milioni di fatturato, si era raggiunta la quota di un miliardo e 200milioni. Chiudere il 2014 con un fatturato di 1.210 milioni di euro quando il mercato europeo perde circa il 10 per cento, è senz’altro un buon risultato, esito di un piano di investimenti strategico che si sta rivelando ben concepito e che va in due direzioni: da un lato ampliare la gamma prodotto, dall’altro completare il processo di internazionalizzazione.

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Per quanto riguarda gli investimenti volti a sviluppare nuovi prodotti, va rilevato che nel 2014 è stato investito il 5,7 per cento del fatturato (nel grafico sopra). Ma per meglio chiarire i termini della spesa, gli investimenti sono stati suddivisi in due sottocategorie: qualcosa in più di 36 milioni sono stati investiti in prodotto puro – nuove gamme, nuovi componenti – circa 33 milioni sono invece i costi vivi della R&D.

 

I RISULTATI DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE

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Tornando invece al secondo pilastro della strategia, ossia all’internazionalizzazione, il quadro che si sta delineando è quello che segue: in Cina SDF è in controllo congiunto con Changlin Deutz-Fahr e l’operazione sta dando i suoi frutti. L’anno scorso è stato inaugurato un nuovo stabilimento e le quote di mercato sono aumentate, anche grazie all’ingresso di nuovi modelli a marchio Shu-He.

Si può quindi dire che in Cina vi è un incremento costante del fatturato, che pesa in maniera importante sul fatturato complessivo del Gruppo e che fa registrare per l’area geografica Asia-Oceania un importante salto in avanti: da 82 milioni di Euro del 2013, ai 122 del 2014.

L’altra area geografica su cui SDF sta facendo decisamente bene è la Turchia: con investimenti mirati è stato possibile raddoppiare la quota, tanto che il peso sul fatturato turco passa da 19 milioni a 66 in soli due anni.

 

IL TREND DEI SINGOLI MARCHI

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clicca sull’immagine per ingrandirla

 

Dunque, in linea con quanto è stato detto per l’anno in corso, ad aver consentito di arginare la perdita di fatturato europeo, è l’extra Europa, il che è ben spiegato se si analizza il fatturato suddiviso per marchio.

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Deutz-Fahr passa infatti dal 70 per cento del 2013 al 65 per cento del 2014, un calo che si giustifica proprio con la contrazione del mercato europeo: si pensi che il mercato francese è calato nell’ultimo anno del 25 per cento proprio in Francia e Deutz detiene una quota di mercato dell’8 per cento.

Il marchio Same invece tiene, perché è un brand che è venduto in mercati quali la Spagna, il Portogallo, l’Italia che quest’anno non hanno registrato cali significativi. Lo stesso ragionamento vale per Lamborghini, mentre il marchio SH, ossia il marchio del mercato cinese, passa dal 3 al 6 per cento.

Quanto ai prodotti, tengono i trattori, che perdono solo tre punti percentuali, crescono i ricambi e anche le macchine da raccolta.

 

FORZE LAVORO IN AUMENTO

Infine, buone nuove per il mercato del lavoro: il numero dei dipendenti del Gruppo è aumentato. Va però detto che In Europa il personale impiegato resta stabile rispetto al 2013 – l’incremento c’era stato nel 2012, con l’assunzione di 50 risorse nell’area R&D – mentre in Cina si registra un incremento importante, dovuto alla crescita dei volumi e al nuovo stabilimento.

 

© Emanuela Stìfano

 

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