L’ennesima riunione dei tecnici ministeriali e dei responsabili delle Organizzazioni di categoria interessate alla revisione delle macchine agricole e delle macchine operatrici, si è conclusa con un nulla di fatto.
OPINIONI DIVERGENTI TRA LORO
È quanto si legge in una nota diffusa il 20 luglio scorso da Unima, l’Unione nazionale delle imprese di meccanizzazione agricola, che sottolinea come l’incontro, al quale hanno partecipato i massimi vertici dei tre dicasteri interessati (Trasporti, Agricoltura e Lavoro), abbia evidenziato l’ampia divergenza di posizioni tuttora esistente non solo fra le varie categorie interessate, ma anche fra gli stessi esperti ministeriali.
DUE POSIZIONI RELATIVE ALLA SICUREZZA
Rimane infatti il dubbio – fa presente il documento di Unima – se la revisione debba limitarsi alla sola verifica della rispondenza ai requisiti minimi per la sicurezza nella circolazione stradale, come previsto in termini generali dal Codice della strada e dal decreto interministeriale del 20 maggio scorso, ovvero se debba incidere anche sulla sicurezza sul lavoro.
La prima posizione, che trova d’accordo tutte le categorie di utenti, agricoltori e agromeccanici, si giustifica con l’esistenza di precise norme in materia di sicurezza sul lavoro (il testo unico approvato con D. Lgs. n. 81/2008), che riguardano tutte le macchine agricole e non solo quelle soggette a circolare su strada e tenute alla revisione.
L’ipotesi di una revisione “pesante”, se da un lato potrebbe coprire l’utente evitando ulteriori controlli da parte delle ASL e degli ispettori del lavoro, presenta problemi di ordine pratico legati – secondo lo stesso Ministero dei Trasporti – all’impreparazione dei tecnici della Motorizzazione ad affrontare le problematiche relative alla sicurezza.
A QUANDO LE MODALITÀ OPERATIVE?
Unima evidenzia come, mentre si avvicina il termine per l’inizio della campagna di revisione (1° gennaio 2016), non siano ancora disponibili le disposizioni di carattere operativo sugli elementi da verificare e sulle modalità di controllo delle macchine.
DISPARITÀ DI TRATTAMENTO, IL GRANDE RISCHIO
Le imprese agromeccaniche denunciano il rischio, ormai concreto, che la revisione possa creare una disparità di trattamento fra i diversi operatori del comparto agricolo.
Da una parte, i contoterzisti e gli agricoltori più dinamici, saranno costretti a fare la revisione perché sempre esposti ai rischi della circolazione stradale; dall’altra, le piccole aziende agricole che circolano su strada occasionalmente, potrebbero essere tentate di eludere la norma.
Fonte: Unima