Agritechnica 2011, fiera internazionale di settore per la tecnica agricola che si svolgerà dal 15 al 19 novembre 2011 ad Hannover (13 e 14 novembre giornate esclusive di anteprima), ha avuto un’attrazione finora mai vista su produttori tedeschi ed esteri di trattori, macchine agricole, accessori e ricambi. L’organizzatrice della manifestazione, la Dlg ha toccato in questa edizione, un nuovo picco con 2.611 espositori diretti e 48 aziende rappresentate, provenienti da 48 Paesi nel mondo. Il numero degli espositori supera del 15% quello dell’evento record di due anni fa. Anche la superficie espositiva è cresciuta di 6 padiglioni, per un numero complessivo di 24 padiglioni e all’incirca 39 ettari. Sul fronte dei visitatori la Dlg si attende un flusso pari all’incirca all’edizione del 2009 che ha fatto registrare 355.000 presenze, di cui 80.000 dall’estero. Quest’anno la prima volta la metà degli espositori sono stranieri. L’Italia occupa il primo posto per numero di espositori (309 imprese), seguita dai Paesi Bassi (109), dalla Francia (90), dalla Cina (83), dall’Austria (76), dalla Turchia (66), dalla Danimarca (58), dal Canada (48), dalla Gran Bretagna (43), dalla Spagna (40), dalla Polonia (38), dall’India (35) e dalla Finlandia (34).
Agricoltura in forte cambiamento
La Dlg vede in questo risultato di iscrizioni una chiara conferma della ripresa nell’intera economia agricola. I mercati internazionali delle materie prime agricole crescono, l’agricoltura va “di moda”, è uno dei settori chiave del 21° secolo. Tuttavia, il mondo agricolo sta cambiando, le materie prime scarseggiano ovunque e quindi è necessaria una strategia che valorizzi le potenzialità nella gestione delle risorse rurali. Si tratta di produrre, sulla base di risorse limitate, in maniera sostenibile e con consenso sociale, sufficienti materie prime di altissima qualità. Nel 2050 dovranno essere nutrite circa nove miliardi di persone e inoltre si prevede un aumento della domanda di risorse primarie per la produzione di energia. Fukushima ha aperto una discussione su scala mondiale riguardo all’approvvigionamento energetico del futuro e, in particolar modo in Germania, ha portato ad una radicale svolta nel settore. Si pongono sempre nuove regole per la gestione delle superfici e delle filiere. Si aggiunga, oltre ai mercati mondiali sempre più volatili, la discussione in corso a Bruxelles per porre le basi di una futura politica agricola entro il 2013, i cui risultati non sono ad oggi prevedibili. Per di più l’agricoltura si trova a fare i conti con rischi produttivi sempre maggiori a causa delle condizioni meteorologiche. L’agricoltura dovrà dunque affrontare nuove sfide che allo stesso tempo aprono le porte a grandi opportunità. Per poter sfruttare tali opportunità nella loro complessità e in maniera sostenibile, l’agricoltura necessita di nuovi concetti ed innovazioni nella meccanizzazione. Un’esigenza alal quale Agritechnica cercherà di fornire delle valide risposte.
Agricoltori europei fiduciosi
Gli agricoltori europei guardano con ottimismo al futuro. Lo dicono i risultati del Trendmonitor Europa eseguito dalla Dlg in collaborazione con il primo istituto di ricerca sul mercato agrario, la Kleffmann Group (Lüdinghausen/Westfalen), attualmente presente in Germania, Francia, Gran Bretagna, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Secondo i risultati dell’indagine, gli agricoltori in Germania, Francia e Gran Bretagna ritengono lo stato degli affari stabile e di alto livello. Anche per Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria la tendenza a lungo termine indica una valutazione positiva dell’attuale situazione degli investimenti. Evidentemente questi paesi hanno avuto successo in Europa e adeguano la gran parte della loro produzione alle condizioni del quadro globale. I risultati per Germania, Francia e Gran Bretagna dimostrano inoltre che le aspettative di sviluppo futuro degli investimenti continuano ad essere alte, nonostante le insicurezze economiche. Questo dimostra l’ottimismo che distingue le aziende nel settore dell’agricoltura. Sussistono delle incertezze in alcune regioni dovute ai seguenti motivi: raccolta qualitativamente e quantitativamente scarsa, superficie di coltura di colza limitata regionalmente, e contesto dell’export di cereali attualmente non valutabile con precisione a causa della concorrenza internazionale della regione del Mar Nero. Gli agricoltori in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca si attendono per il futuro uno sviluppo positivo degli affari. I risultati dell’attuale Trendmonitor denotano che quasi la metà degli agricoltori abbia intenzione di fare investimenti nei prossimi dodici mesi. Tale dato è diminuito rispetto all’indagine primaverile, probabilmente a causa del fatto che già nella prima metà del 2011 siano stati operati ingenti investimenti. Con uno sguardo alle tendenze a medio e lungo termine si può affermare che oltre il 60% dei coltivatori, tramite investimenti, intendono aumentare l’efficienza della produzione e quindi la propria competitività. Per oltre il 40% dei coltivatori intervistati ciò sarà accompagnato da una espansione delle aziende e dai relativi investimenti di ampliamento. I principali settori spronanti per gli investimenti sono lavori dei campi e le bioenergie. Anche il tasso degli interessi che continua a rimanere molto attraente ha un effetto positivo sull’inclinazione all’investimento.
(Fonte: Agritechnica)