Replicare una grande affermazione non è cosa facile. Ma il gruppo Merlo, quanto a supremazia tecnologica dei propri sollevatori telescopici, ha tutte le carte in regola per poter realizzare un’impresa di questo tipo.
IL PREMIO “MACCHINA DELL’ANNO” AL SIMA 2015
Così, approdato all’edizione 2015 del Sima già da vincente – grazie alla menzione speciale conferita nell’ambito dei Sima Innovation Awards al nuovo sistema di controllo della stabilità trasversale della macchina MTSS (Merlo Transversal Stability System) (vedi link) – il costruttore piemontese ha visto la sua nuova gamma modulare Turbofarmer Medium Duty e Compatti insignita del titolo di “Macchina dell’anno” nella categoria movimentazione e logistica: un riconoscimento, assegnato da diciannove esponenti della stampa specializzata di diversi paesi europei, che in casa Merlo è stato accolto con grande soddisfazione proprio per la valenza internazionale che lo contraddistingue.
PRODUZIONE MODULARE, UN APPROCCIO INDUSTRIALE VINCENTE
Ancor maggiore la soddisfazione, poi, dal momento che questo premio entra nel ricco medagliere della società cuneese per la seconda volta, andando a fare il paio con quello di Macchina dell’anno 2014, sempre nella categoria movimentazione e logistica, conquistato all’ultima edizione di Agritechnica dalla gamma Turbofarmer II, i fratelli maggiori primo frutto di quell’innovativo concetto di produzione modulare, adottato da Merlo da circa due anni e mezzo, che ha di fatto rivoluzionato le modalità di progettazione, realizzazione e commercializzazione proprie del gruppo di San Defendente, consentendo un notevole incremento sia del livello qualitativo sia del numero di versioni disponibili del prodotto (vedi link).
PARTITI DA UN FOGLIO BIANCO PER RIDEFINIRE GLI STANDARD DI MERCATO
Lo scorso febbraio dunque, ad ulteriore dimostrazione del forte potenziale della nuova filosofia industriale abbracciata da Merlo, la nuova gamma media di telescopici dedicata all’agricoltura, affiancata dai nuovi modelli compatti (tutti con telaio modulare), è stata presentata in anteprima mondiale sul palcoscenico della rassegna parigina: due nuove famiglie – che entreranno in produzione, nel caso dei medium duty (nella foto sopra il modello TF 35.7), entro maggio e, per quanto riguarda i compatti, ad ottobre-novembre di quest’anno – sviluppate dagli ingegneri del gruppo Merlo partendo come sempre da zero e dotate dei contenuti esclusivi e delle tecnologie derivate dai sollevatori delle gamme superiori, così da poter ridefinire gli standard della rispettiva categoria di telescopici ad uso agricolo.
Tutto questo grazie, appunto, alla nuova concezione modulare che permette, a partire dal modello base, di ottenere un gran numero di versioni e combinazioni, offrendo all’operatore la chance di poter disporre di macchine munite delle specifiche tecniche più consone alle personali esigenze di lavoro.
TF 35.7 E TF 33.9, I DUE NUOVI MODELLI DI GAMMA MEDIA
Sempre in virtù della filosofia modulare, peraltro, la nuova famiglia Turbofarmer Medium Duty, formata dai sollevatori telescopici agricoli di gamma media firmati Merlo, può vantare dimensioni particolarmente compatte, con un’altezza massima di 2,25 metri ed una larghezza di 2,24 metri: due i nuovi modelli, il TF 35.7 e il TF 33.9 (nella foto sopra), disponibili in dieci differenti versioni, con bracci da 7 e 9 metri e portate da 33 a 35 quintali.
La nuova architettura permette inoltre a questi modelli, ai vertici per sicurezza, efficienza, rendimento e comfort, di essere anche molto leggeri (peso: 6.600 chilogrammi) a garanzia di elevata manovrabilità e ridotti consumi.
DUE MOTORIZZAZIONI DISPONIBILI, DA 75 E 120 CAVALLI
Due le motorizzazioni offerte: unità da 75 e da 120 cavalli, entrambe emissionate Stage IIIB/Tier 4 interim e dotate di sistemi Egr e Doc senza filtro particolato e AdBlue, operanti in abbinamento con trasmissione idrostatica Merlo a due velocità che raggiunge i 40 chilometri orari nei trasferimenti su strada, con disponibilità di prese idrauliche per la frenatura (anche ad aria) di rimorchi.
EPD E FAN DRIVE DI SERIE
Presenti di serie anche in questa nuova gamma, come è ormai nella tradizione Merlo, il sistema Epd (Eco Power Drive), che svincola il regime motore dal pedale dell’acceleratore consentendo una riduzione dei consumi pari al 18%, ed il sistema Fan Drive (nella foto sopra), grazie al quale è possibile cambiare il senso di rotazione, da aspirante a soffiante, della ventola, al fine di garantire in automatico una efficace pulizia dei radiatori anche in condizioni di elevata polverosità dell’ambiente di lavoro.
L’equipaggiamento base prevede anche i nuovi assali con riduttori epicicloidali (progettati e costruiti da Merlo) che assicurano una potenziata resistenza e contribuiscono al massimo contenimento dell’altezza della macchina.
NUOVA CABINA MODULARE, DISPONIBILE CON SOSPENSIONE
Tra le soluzioni tecnologiche brevettate Merlo tipiche dei sollevatori di classe superiore e condivise dai nuovi Turbofarmer di gamma media – omologabili (in opzione) come trattori agricoli – spicca la cabina New Generation (conforme alle norme Rops e Fops di livello 2).
Quest’ultima, completamente rinnovata nel design, viene proposta in versione standard su silent-block, con facoltà di scegliere la cabina CS provvista di un esclusivo sistema di sospensioni idropneumatiche, attivabile dal conducente anche con macchina in movimento, che permette di assorbire le sollecitazioni e le vibrazioni trasmesse dal terreno all’abitacolo.
LA PIÙ AMPIA DELLA CATEGORIA
Predisposta per la pressurizzazione, questa nuova cabina garantisce appieno il comfort dell’operatore grazie ai suoi 1.010 millimetri di larghezza (è la più ampia della categoria) ed i suoi elevati livelli in termini di insonorizzazione, climatizzazione (l’efficiente impianto è stato sviluppato secondo criteri di tipo automobilistico), ergonomia e dotazioni avanzate.
AL SIMA IL NUOVO COMPATTO TF 33.7
Nello stand parigino di Merlo, accanto ai medium duty, campeggiava un telescopico ancora più piccolo, il modello TF 33.7 – con 33 quintali di portata e 7 metri di sbraccio – in rappresentanza della nuova gamma di sollevatori modulari compatti che comprenderà anche il TF 30.9 (a destra nella foto sotto, a confronto l’omologo della gamma Medium Duty) , con braccio di 9 metri e capacità di movimentare carichi di 30 quintali.
A dispetto delle loro dimensioni davvero contenute – l’altezza è di 2,12 metri e la larghezza di 2,10 metri – entrambi i compatti modulari offrono gli stessi vantaggi in termini di prestazioni e vantano le stesse tecnologie di punta già illustrate per la serie Turbofarmer Medium Duty.
LA VERSIONE LOW PROFILE, CON UN’ALTEZZA DI SOLI 2 METRI
E questo vale anche per la versione L (Low Profile) in cui saranno disponibili il TF 33.7 e il TF 30.9: in tal caso l’altezza scende a soli 2 metri, per poter operare all’interno di edifici con accessi limitati, mantenendo comunque la stessa cabina dei modelli standard (e la stessa abitabilità interna).
SU STRADA A 40 CHILOMETRI ORARI
I modelli Low Profile, infatti, sono stati totalmente ridisegnati in modo da abbassare la posizione della cabina e garantire il medesimo comfort delle gamme superiori. Il tutto tenendo ferma, anche nella versione con cabina bassa, la possibilità di marciare su strada alla velocità massima di 40 chilometri orari.
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