Il mercato lo richiedeva con insistenza e Merlo, secondo una consolidata prassi che vede il gruppo cuneese sempre particolarmente attento, in fase di progettazione e realizzazione di una nuova macchina, alle precise istanze espresse dagli utilizzatori, ha risposto concretamente e puntualmente.
Le istanze riguardavano nello specifico l’esigenza di poter disporre di un telescopico ad uso agricolo particolarmente compatto, e pertanto agile e dinamico, ma capace di prestazioni analoghe a quelle fornite dai più strutturati modelli di Media Capacità, contraddistinto da una superiore presenza di dotazioni interne, da una idrostatica più aggressiva e da movimenti multipli.
LE DIMENSIONI COMPATTE DEL P27.6 CONIUGATE AI CONTENUTI TECNOLOGICI DEI TURBOFARMER DI MEDIA CAPACITÀ TF35.7 E TF42.7
Così, per venire incontro al meglio alle esigenze del mercato, in casa Merlo è nato il nuovo “piccolo” Turbofarmer 27.6, efficace connubio di spiccata manovrabilità – per il massimo della maneggevolezza nella movimentazione di materiale anche in spazi ridotti – ed elevate performance, che si propone quale modello dalle dimensioni più contenute della serie Compatti, affiancato dai modelli TF30.9 e TF33.7, arrivando ad ampliare la gamma dei sollevatori telescopici aziendali da 27 quintali di capacità finora incarnata soltanto dal modello Panoramic 27.6.
Modello, quest’ultimo, da cui il nuovo TF27.6 mutua le dimensioni, le caratteristiche costruttive e l’architettura, coniugandole ai contenuti tecnologici e alle dotazioni dei Turbofarmer della classe Media Capacità TF35.7 e TF42.7, unendo così le prerogative salienti di questi telescopici per offrire al mercato una macchina all’avanguardia nella sua categoria.
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UN NUOVO STANDARD DI PERFORMANCE OFFERTE DA MACCHINE COMPATTE
Un “piccolo telescopico che ragiona da grande”, dunque, come viene sottolineato da Roberto Ravera (nella foto sopra), Capo Progetto dell’Ufficio Tecnico di Merlo, spiegando: «nell’ottica di un miglioramento di prodotto, e per soddisfare le richieste dei clienti più esigenti in campo agricolo, abbiamo appunto pensato di trasferire i più evoluti ed innovativi contenuti già presenti sui Turbofarmer di Media Capacità TF35 e TF42, dalla gestione elettronica della trasmissione di tipo EPD al sistema di sicurezza ASCS per la gestione del carico, anche sul nuovo modello TF27.6 di ridotte dimensioni. E tali contenuti hanno permesso al TF27.6 di assicurare funzionalità di livello superiore a quelle finora riscontrabili sul mercato di questa tipologia di sollevatori, dando vita ad un nuovo standard di performance fornite da macchine compatte».
RIVOLTO A UNA CERCHIA DI UTILIZZATORI ESIGENTI, CHE RICHIEDONO ALTO COMFORT OPERATIVO E PRODUTTIVITÀ SENZA RINUNCIARE ALL’AGILITÀ DELLE DIMENSIONI CONTENUTE
Con il nuovo modello, insomma, il gruppo piemontese è perfettamente riuscito a centrare l’obiettivo al quale mirava la sua progettazione: proporre al mercato una macchina in grado di offrire l’operatività e il comfort di utilizzo tipici dei modelli di gamma superiore, quali come detto il Turbofarmer 35.7, pur mantenendo l’elevatissima compattezza della gamma più “piccola”.
«Il nuovo compatto TF27.6 costituisce dunque il tas sello che va a completare in ambito agricolo un segmento, quello dei telescopici con capacità di carico di 27 quintali, che per Merlo rappresenta un vero e proprio best seller in Italia e in Europa – osserva Giacomo Blengini (nella foto sopra), Direttore Vendite del Mercato Italia di Merlo –. Si tratta di una macchina che si rivolge in particolare, come già detto, ad utilizzatori decisamente esigenti, vedi ad esempio gli allevatori che devono affrontare gravosi lavori quotidiani e intendono farlo potendo contare sul massimo comfort operativo e su un’elevata produttività, senza rinunciare alle dimensioni il più possibile contenute. In sintesi, pertanto, possiamo affermare che il nuovo TF27.6 esprime efficacemente tutte le potenzialità attualmente disponibili sui modelli dell’intera gamma Turbofarmer».
PORTATA MASSIMA DI 27 QUINTALI A BRACCIO RETRATTO E ALTEZZA MASSIMA DI LAVORO DI QUASI 6 METRI
Con il plus, come visto, delle agili compatte dimensioni ereditate dall’analogo modello Panoramic, per cui il nuovo telescopico TF27.6 può vantare una lunghezza inferiore ai quattro metri, un’altezza di soli 1,96 metri e una larghezza di 186 centimetri, che consente al sollevatore di accedere e poi muoversi con disinvoltura all’interno di stalle e spazi ristretti, il tutto per un peso di 4.850 chilogrammi.
Quanto al diagramma di carico, prevede una portata massima di 27 quintali a braccio retratto fino a un’altezza di quattro metri, associata a uno sbraccio di 330 centimetri e a un’altezza massima di lavoro di quasi sei metri. Altezza massima in cui la portata si attesta sui 18 quintali, otto in più rispetto alla portata al massimo sbraccio.
TRASMISSIONE IDROSTATICA CON MOTORE DI CUBATURA MAGGIORATA E GESTIONE ELETTRONICA EPD
Sul fronte motorizzazione è stato mantenuto lo stesso affidabile propulsore del telescopico P27.6, un’unità a quattro cilindri Kohler KDI2504 da 2.500 centimetri cubi e 75 cavalli di potenza emissionato in Stage V.
Ottimizzata invece la trasmissione idrostatica a rapporto singolo, basata sui componenti del gruppo che equipaggia le versioni Top del modello P27.6 ma con motore idrostatico maggiorato nella cubatura al fine di garantire una coppia più elevata.
La gestione dell’intero sistema di trasmissione avviene per via elettronica tramite l’esclusiva tecnologia EPD (Eco Power Drive), che controlla in continuo e regola automaticamente, in base alle condizioni operative, il regime motore, disaccoppiandolo dalla posizione del pedale dell’acceleratore, e permettendo così un incremento dell’efficienza della macchina con una riduzione dei consumi di carburante pari al 18 per cento, migliorandone di conseguenza la produttività.
Garantita inoltre, unitamente a una maggiore fluidità dei movimenti, la possibilità di raggiungere i 40 chilometri orari nei trasferimenti su strada, mentre deputati a scaricare a terra la coppia motrice risultano assali originali Merlo con riduttori epicicloidali, soluzione che permette di minimizzare l’altezza del baricentro della macchina a vantaggio della stabilità.
POMPA A INGRANAGGI DA 95 LITRI AL MINUTO A 210 BAR ASSOCIATA A UN DISTRIBUTORE BUCHER CON FLOW-SHARING E VALVOLE A COMANDO ELETTRICO
Passando all’idraulica del nuovo telescopico TF27.6, l’affidabile pompa a ingranaggi, pensata con l’obiettivo di limitare l’usura dei componenti e ridurre il surriscaldamento dell’olio, annovera una portata massima di 95 litri al minuto a una pressione massima di 210 bar ed è abbinata a un nuovo distributore servizi (Bucher), montato sotto la cabina, con controllo Flow-Sharing e valvole elettriche ad azionamento stepper-motor, così da assicurare la possibilità di operare fino a tre movimenti idraulici simultanei senza alcuna difficoltà.
Le connessioni sono ad aggancio rapido brevettate Merlo (RRM) e l’impianto elettrico è di tipo modulare, derivato dalla gamma Turbofarmer.
SISTEMA DI SICUREZZA ASCS – ADAPTIVE STABILITY CONTROL SYSTEM CON RICONOSCIMENTO AUTOMATICO DELL’ATTREZZO
Ulteriore punto di forza del “piccolo” ma con indole da “grande” TF27.6 è rappresentato dall’incremento delle prestazioni legato alla possibile presenza dell’avanzato e brevettato sistema di sicurezza ASCS (Adaptive Stability Control System) che, avvalendosi del circuito elettronico di tipo CAN-Bus e di tutti i sensori collocati nei cilindri idraulici della macchina, verifica in tempo reale i parametri di sicurezza e consente all’operatore di lavorare sfruttando al massimo le potenzialità del telescopico e dell’attrezzatura utilizzata, con funzionamento analogo a quello dei modelli Turbofarmer di classe superiore.
Previsto dunque, oltre alla lettura del carico movimentato e della posizione della zattera, il riconoscimento automatico dell’attrezzo da parte della centralina elettronica nel momento in cui questo viene agganciato alla zattera, configurando, sempre in tempo reale, in base all’attrezzo in uso, tutti i parametri di sicurezza e di funzionamento della macchina e controllando sia lo sfilo del braccio tramite sensore magnetostrittivo sia l’angolo e il carico sul cilindro di sollevamento.
Anche su questo nuovo modello il sistema ASCS offre tutte le possibilità operative fornite dalla gamma Turbofarmer, e quindi l’impostazione dei limiti di lavoro e l’area di scavo automatica, come pure l’impostazione delle velocità idrauliche, la mandata continua dell’olio e la comunicazione con una eventuale telecamera posteriore.
DISPLAY A COLORI DA 10,1 POLLICI (IN OPZIONE) PER LA VISUALIZZAZIONE DEL CARICO MOVIMENTATO E DELLA POSIZIONE DELL’ATTREZZO
Il sistema può inoltre essere equipaggiato, in opzione, di un display a colori da 10,1 pollici installato in cabina, che consente all’operatore di visualizzare in real time tutti i parametri di funzionamento del telescopico (al quale può essere abbinata, come detto, una telecamera posteriore ad azionamento automatico).
PRESENTE DI SERIE IN CABINA IL JOYSTICK ELETTRONICO DI CONTROLLO CAPACITIVO
In linea con quello dei modelli maggiori della gamma Turbofarmer anche l’allestimento della cabina adottata da Merlo sul suo nuovo compatto telescopico TF27.6, in grado di offrire all’operatore lo stesso alto livello di comfort e di ergonomia. A richiesta, oltre allo schermo dell’ASCS, il rivestimento dei montanti e la tendina para-sole.
Da segnalare invece, tra le dotazioni di serie, la presenza del progredito joystick elettronico di controllo capacitivo (nella foto sotto), con inversore del senso di marcia e seconda funzione idraulica.
Un joystick corredato dei comandi delle funzioni operative della macchina associati a quelli per la gestione della trasmissione e che dispone di due sensori integrati atti a rilevare automaticamente la mano dell’operatore, in favore di un utilizzo confortevole, semplice e intuitivo, offrendo una massima fruibilità in ogni circostanza.
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