Bilancio in rosso per il mercato europeo dei trattori nel primo semestre dell’anno, profondamente segnato dalla pandemia Covid-19, ma non mancano i presupposti per una ripresa.
È quanto emerge dal report del Cema, l’associazione europea dei costruttori di macchine agricole, che porta la data del 17 settembre e contiene una disamina delle immatricolazioni nei diversi Paesi.
Si tratta complessivamente di circa 89.105 trattori, di cui 23.556 nel segmento fino a 50 cavalli (37 kW) e 65.549 da 51 cavalli in su.
Cema fa però presente che solo 68.831 di questi sono da considerare trattori agricoli veri e propri, mentre la cifra restante è costituita da quad, sollevatori telescopici e altri veicoli.
Le unità immatricolate risultano in calo del 12,08 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2019 con gennaio e febbraio che si sono mantenuti in linea con l’anno precedente e flessioni significative registrate nei mesi di marzo (-7,11% rispetto al 2019), aprile (-25,81%), maggio (-22,72%) e giugno (-12,03%), conseguenza diretta del dilagare del Covid-19 in tutta Europa.
In particolare il calo ha avuto un impatto drammatico sul 2° trimestre dell’anno (-19,96% rispetto allo stesso periodo del 2019), che è tradizionalmente il periodo in cui si raggiunge il picco delle immatricolazioni.
TREND PER CLASSI DI POTENZA
Analizzando i trend per classi di potenza, le immatricolazioni sono calate in ogni segmento fatta eccezione per il range tra i 30 e i 50 cavalli (27-37 kW). Complessivamente, più della metà dei trattori sul totale immatricolato è inferiore a 100 cavalli (75 kW) e meno di uno su quattro supera i 150 cavalli (110 kW).
Con un impatto del Covid-19 così drammatico l’industria ha richiesto una certa flessibilità affinché le macchine potessero essere dotate di motori di transizione già fabbricati e acquistati prima della crisi.
Le istituzioni europee hanno giustamente modificato gli aspetti più urgenti del regolamento Stage V e prorogato di 12 mesi le scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre 2020 per la produzione e l’immissione sul mercato di macchine mobili non stradali (NRMM) e trattori dotati di motori di transizione inferiori a 75 cavalli (56 kW) e superiori a 175 cavalli (130 kW) .
La fascia da 75 a 175 cavalli è rimasta quindi esclusa da questa proroga e soggetta alle scadenze precedentemente fissate.
Sulla base dei numeri forniti dalle autorità nazionali, le immatricolazioni per le macchine da 75 a 175 cavalli sono diminuite del 16,03 per cento nei primi 6 mesi del 2020, con un calo record del 23,55 per cento nel secondo trimestre. Pertanto, la Commissione europea deve continuare a monitorare l’effetto del Covid-19 sull’industria ed effettuare una valutazione tempestiva dell’impatto sulle scadenze imminenti per il segmento di macchine da equipaggiare con motori di transizione esistenti tra 75 e 175 cavalli, intraprendendo qualora si renda necessario nuove azioni legislative.
IL DIVERSO IMPATTO DEL COVID-19 NEI VARI PAESI CONDIZIONA GLI ANDAMENTI DEL MERCATO
Germania e Francia si confermano i due maggiori mercati europei di trattori in Europa ma mentre in Germania le immatricolazioni di trattori sono diminuite solo del 2,75 per cento rispetto al primo semestre del 2019, il calo è stato drammatico in Francia (-18,81%), Italia (-17,98%), Regno Unito (-25,21%) e Spagna (-25,62%) e trend analoghi si riscontrano escludendo dalle cifre totali i trattori non agricoli.
Qui di seguito le valutazioni espresse dagli esperti economici del Cema in merito all’andamento delle immatricolazioni nei principali Paesi europei.
GERMANIA: CRESCE LA VOGLIA DI INVESTIRE
In Germania una maggiore necessità di investimenti fondamentali rispetto al 2019 ha trovato conferma in una significativa crescita delle immatricolazioni nel primo trimestre 2020 (> 50 CV: +24%).
La crisi innescata dal diffondersi del Coronavirus ha però rallentato in modo considerevole questa tendenza nel corso del secondo trimestre (> 50 CV: -20%).
Si può tuttavia presumere che molti investimenti verranno posticipati alla seconda metà dell’anno. Del resto, le maggiori esigenze osservate nei primi mesi del 2020 non sono ancora venute meno, come attesta il continuo aumento di più sostanziosi piani di investimento per i mesi futuri da parte di agricoltori e contoterzisti.
L’interesse all’acquisto rimane più alto rispetto all’anno precedente ma potrebbe essere ostacolato dalla situazione incerta e dagli effetti di eventuali nuovi blocchi nel corso della pandemia Covid-19.
I raccolti attesi in genere nella media potrebbero anche smorzare l’umore degli agricoltori, soprattutto in assenza di previsti aumenti dei prezzi.
A integrazione di quanto contenuto nel Report del Cema e a testimonianza del recupero in atto, stando ai dati diffusi da Vdma (Verband Deutscher Maschinen- und Anlagenbau e.V), la principale associazione dei costruttori tedeschi nel campo dell’industria meccanica, nel mese di luglio 2020 sono stati immatricolati 3.684 trattori (3.037 considerando solo le potenze sopra i 50 cavalli), con un incremento del 33,4 per cento rispetto a luglio 2019, mentre nel mese di agosto i trattori immatricolati sono stati 2.664 (+33,2% rispetto a luglio 2019).
FRANCIA, PREVISTO PER FINE ANNO UN CALO DELLE IMMATRICOLAZIONI INTORNO AL 15 PER CENTO
In Francia le immatricolazioni di trattori sono diminuite del 20 per cento nella prima metà del 2020, rispetto alla stessa metà dell’anno precedente.
Se si considerano anche i trattori per la manutenzione del paesaggio, il calo è un po’ meno rimarcheveole (-15%).
Il periodo di lockdown che si è protratto dal 16 marzo all’11 maggio ha colpito duramente il mercato: le immatricolazioni di trattori, infatti, hanno fatto registrare flessioni del 7 per cento a marzo, del 25 per cento ad aprile e del 37 per cento a maggio, rispetto agli stessi mesi del 2019. Ma va tenuto presente che le immatricolazioni di trattori avevano raggiunto nel 2019 un livello eccezionalmente alto, facendone un anno storico per quel che riguarda il mercato francese delle macchine agricole.
I trattori immatricolati nel 2020 risultano in effetti nella media dell’ultimo decennio.
Per l’intero 2020 viene previsto un volume di 30.000 immatricolazioni, in calo del circa il 15 per cento rispetto al 2019.
ITALIA IN LIEVE RECUPERO GRAZIE ANCHE A MISURE PUBBLICHE DI SOSTEGNO AGLI ACQUISTI
In Italia il primo semestre dell’anno si è chiuso con netta flessione delle immatricolazioni di trattori (-18%) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Dopo aver aperto con un leggero calo (-3,7% a gennaio e febbraio), il 2020 ha visto un drastico peggioramento con l’avanzare della pandemia, seguito da una riduzione di molte attività produttive.
Decrementi a due cifre hanno caratterizzato marzo (-34,4%), aprile (- 23,3%) ed anche maggio (-24,7%) nonostante l’allentamento del lockdown con l’inizio della cosiddetta fase 2.
Nel mese di giugno è stato registrato un calo (-14,4%), ma con una percentuale meno accentuata rispetto a quelle dei mesi precedenti, indice di una lenta ripresa.
Rappresentano un aspetto positivo le iniziative pubbliche che sono state annunciate a sostegno degli investimenti in macchinari e tecnologie innovative per l’agricoltura.
REGNO UNITO: IL PESO DELLA BREXIT IN AGGIUNTA ALL’IMPATTO DEL CORONAVIRUS
Nel Regno Unito, le immatricolazioni di trattori nella prima metà del 2020 sono diminuite di un quarto rispetto allo periodo dell’anno precedente.
Sebbene ciò sia in parte dovuto all’effetto Covid-19, altri fattori hanno contribuito, in particolare le condizioni meteorologiche avverse, che hanno ridotto la domanda da parte degli agricoltori.
Anche l’incertezza politica conseguente all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea continua ad avere un impatto sulla volontà degli agricoltori di investire in macchinari.
Vale la pena notare che le immatricolazioni all’inizio del 2019 erano superiori al normale a causa della data originaria della Brexit, quindi il calo effettivo del mercato è stato probabilmente più contenuto di quanto indicato dalle cifre.
BELGIO: QUALCHE SPIRAGLIO PER I PROSSIMI MESI
In Belgio, confrontando il primo semestre del 2019 con quello 2020, vediamo un calo di quasi il 6 per cento relativamente ai trattori agricoli.
Questo è strano poiché normalmente avremmo assistito ad un incremento delle vendite nell’anno successivo alla Fiera Agribex. Rispetto al 2018 il calo è addirittura del 30 per cento.
Per il momento le vendite sono difficili, in presenza di prezzi bassi delle patate, un’offerta superiore alla domanda per quanto riguarda le colture erbacee e scarsa fiducia dei consumatori dopo la seconda epidemia di Covid.
Tuttavia, e fenomeno abbastanza contraddittorio, luglio e agosto sembrano mostrare risultati in qualche modo promettenti. Gli importatori suppongono di chiudere l’anno con un calo del 5-7 per cento rispetto al 2019.
PAESI BASSI: LE PREVISTE MISURE AMBIENTALI FRENANO GLI INVESTIMENTI
Nei Paesi Bassi, le vendite sono risultate inferiori del18 per cento. Gli agricoltori sono riluttanti ad investire in trattori date la incertezze relative all’andamento dei prezzi di mercato e all’attesa introduzione di norme più rigide sul rilascio di azoto e l’uso di prodotti per la difesa delle colture.
TURCHIA, IMMATRICOLAZIONI IN FORTE CRESCITA DOPO LA DÉBÂCLE DEL MERCATO
In Turchia, a causa dell’interruzione della catena di fornitura, gli stabilimenti per la produzione dei trattori non sono ancora in grado di tornare ai livelli standard. Gli ordini ricevuti dal mercato domestico sono molto più soddisfacenti rispetto al 2019, che è stato un anno piuttosto negativo. Inoltre, per molti modelli di trattori la domanda espressa dal mercato è per ora in anticipo rispetto alla disponibilità del prodotto.
Nonostante l’offerta limitata, il segmento dei trattori è aumentato nella prima metà dell’anno e il tasso di crescita ha raggiunto il 78 percento.
Secondo le ultime statistiche rese note dalle autorità, 4.088 unità sono state immatricolate nel giugno 2020 e il numero di trattori immatricolati è aumentato del 173,6 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Considerando il periodo gennaio-giugno, le unità immatricolate presso il Bureau of Motor Vehicles sono state 18.662. Ovviamente però sarebbe più accurato eseguire l’analisi basandosi sulla media degli ultimi 5 anni per capire l’effettivo cambiamento intervenuto.
Così facendo, la variazione di giugno indica una diminuzione del 4 per cento rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Nel periodo gennaio-giugno, la contrazione del mercato risulta nell’ordine del 32 per cento.
BAROMETRO DEL CEMA: CONTINUANO A MIGLIORARE LE ASPETTATIVE PER IL SECONDO SEMESTRE
Come risulta con evidenza nella più recente indagine datata settembre 2020, il barometro CEMA sulle aspettative degli addetti ai lavori continua a volgere al bel tempo.
L’indice per l’industria delle macchine agricole in Europa ha già raggiunto i livelli pre-Covid-19, che erano tuttavia bassi.
Superato lo shock immediato per la pandemia, le aspettative future hanno iniziato a migliorare e, a partire da luglio, la valutazione relativa all’attività corrente è migliorata anch’essa in modo significativo.
Resta da vedere se le immatricolazioni dei trattori confermeranno questo ritorno ai livelli pre-Covid-19 per il secondo semestre e se l’attività persa nei primi sei mesi sarà anche solo parzialmente recuperata.
Fonte: Cema
Fonte immagini: Armatrac (Facebook), Freepik (Designed by Starline) – foto Brexit, Meccagri.