Marocco: le potenzialità permangono ma il mercato trattori crolla  

Mercati 20/04/2023 -
Marocco: le potenzialità permangono ma il mercato trattori crolla   

Grandi potenzialità legate al ruolo di punta rivestito dall’agricoltura nell’economia nazionale che si scontrano però con una serie di congiunture tutt’altro che favorevoli. Può essere riassunto così il trend del mercato trattori in Marocco, protagonista negli ultimi anni di un’autentica débâcle.

 

SOLO 1.218 TRATTORI VENDUTI NEL 2022, MAI COSÌ MALE NEGLI ULTIMI DIECI ANNI

Le cifre fornite da Amima, l’associazione marocchina degli importatori di macchine agricole a cui fanno capo oltre il 90% delle aziende del comparto, parlano chiaro: dopo il leggero incremento del 2021 (+ 30% rispetto all’anno precedente, per un totale di 1.950 unità), nel 2022 le vendite di trattori hanno subito un nuovo crollo attestandosi a sole 1.119 unità, vale a dire circa il 43% in meno rispetto al 2021 nonché il risultato peggiore ottenuto nell’ultimo decennio.

Si direbbe che la politica di sovvenzioni all’acquisto di macchinario per l’agricoltura avviata dal Governo nel 2008 con il Piano Marocco Verde – grazie al quale le vendite di trattori erano arrivate a sfiorare le 7.000 unità unità, per poi stabilizzarsi nei quattro anni successivi intorno alle 4.000 unità – abbia perso la sua efficacia. In realtà le cause di questo tonfo del mercato trattori sono molteplici e vengono illustrate da Amima in un comunicato dello scorso febbraio che equivale ad un grido d’allarme.


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ANCOR PIÙ DELLA SICCITÀ PESA LA DIFFICOLTÀ DI ACCEDERE AI FINANZIAMENTI

Trattore – Marocco

Pur assegnando al deficit pluviometrico che ha caratterizzato la campagna agricola 2021-2022 una certa responsabilità nella flessione del mercato delle trattrici agricole, l’associazione marocchina considera maggiormente determinanti altri fattori. «Certo, gli ultimi anni sono stati difficili a causa in particolare della grave siccità che ha ridotto notevolmente la capacità di investimento degli agricoltori, ma il crollo dell’attività non risale a oggi, e non è legato solo alle precipitazioni, perché anche in anni di buoni raccolti le vendite si sono dimostrate in calo» sostengono i rappresentanti di Amima e puntano il dito sulla difficoltà incontrata dagli agricoltori ad accedere a finanziamenti nonché sull’estensione dei termini per la concessione delle sovvenzioni.

Del resto, già in passato l’associazione degli importatori di macchine agricole aveva sollecitato l’istituzione di un meccanismo più semplice per agevolare i finanziamenti. All’acquisto delle attrezzature agricole – ci viene spiegato – gli agricoltori beneficiano di un sussidio limitato, concesso dal Ministero dell’Agricoltura, che varia a seconda della macchina. Per i trattori, ad esempio, l’aiuto è fissato al 30% e limitato a 80.000 dirham marocchini (DH), equivalenti a circa 7.200 euro, mentre è del 20% per le mietitrebbie con un aiuto massimo di 200.000 DH.

 

UNA PROCEDURA COMPLESSA CHE SI È ALLUNGATA ULTERIORMENTE PORTANDO GLI IMPORTATORI A UN BIVIO

«Con la riforma della protezione sociale, gli agricoltori possono beneficiare di questa sovvenzione solo se iscritti alla Caisse Nationale de Sécurité Sociale (CNSS) e muniti dell’Assurance Maladie Obligatoire (AMO). E anche laddove l’autorità di vigilanza abbia rilasciato il suo previo assenso, il sussidio potrà essere sbloccato solo a fronte della presentazione del certificato di iscrizione alla CNSS», precisa Ismail Benbeyi, presidente dell’Amima e direttore generale di Stokvis Motors Nord Africa, importatore tra gli altri dei marchi Same e Deutz-Fahr, rammaricandosi della complessità e lungaggine della procedura.

Nella maggior parte dei casi infatti gli importatori finanziano la sovvenzione tramite la cessione di credito ma se fino a un anno fa il tempo che intercorreva per rientrare in possesso della cifra anticipata si limitava a sei mesi adesso supera i 16 mesi, considerando il tempo necessario agli agricoltori per ottenere la protezione sociale, e il rischio concreto è quello che gli importatori, ritenendosi eccessivamente penalizzati, decidano di porre fine a questo tacito accordo con gli agricoltori.

 

CRESCE IL RICORSO ALLE MACCHINE AGRICOLE DI SECONDA MANO

Marocco

Una scelta che darebbe il La ad un’ulteriore crescita del mercato delle macchine agricole di seconda mano, in direzione esattamente contraria agli intendimenti del Governo che sono quelli di svecchiare il parco macchine del Paese.

D’altra parte,  il ricorso da parte degli agricoltori a macchine usate è stato favorito nell’ultimo periodo anche dall’aumento del dollaro rispetto al dirham marocchino che ha provocato aumenti del 20-30 per cento dei prezzi del macchinario agricolo.

 

LA “VEXATA ESENZIONE IVA CHE ANCHE GLI IMPORTATORI DI MACCHINARIO AGRICOLO VORREBBERO

Trattore – Marocco

La propensione all’usato potrebbe anche accentuarsi quest’anno per effetto dell’entrata in vigore risalente il 30 gennaio scorso, del decreto relativo alle nuove disposizioni per l’applicazione dell’IVA ai prodotti e alle attrezzature ad uso agricolo sia in ambito nazionale sia per le importazioni, che richiedono all’agricoltore di esibire un apposito certificato per usufruire dell’esenzione IVA che  in precedenza  otteneva automaticamente.

In realtà non si tratta di una nuova tassazione ma gli importatori insistono sul fatto che l’importatore-distributore non essendo un agricoltore non può beneficiare del certificato di esenzione dall’IVA all’importazione.

 

IL FABBISOGNO DI MEZZI PER L’AGRICOLTURA VIENE SODDISFATTO IN LARGA MISURA ATTRAVERSO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO

Trattore – Marocco

Nel Paese non sono presenti costruttori di macchinario agricole, fatta eccezione per 4 imprese che si limitano però alla fabbricazione di attrezzature a basso contenuto tecnologico: Comicom, che distribuisce anche importanti brand di macchine agricole, Conforama, Les Ateliers Marocains e Sotemag. Ne consegue che il fabbisogno di mezzi per l’agricoltura tende ad essere soddisfatto attraverso le importazioni dall’estero: tratto comune, del resto, un po’ a tutti i paesi dell’area del Nordafrica, ma anche dei Balcani e del Medio Oriente, dove non è presente un’industria agromeccanica avanzata.

Stando a quanto riferisce un interessante articolo su questo tema apparso sul quotidiano marocchino “La Vie éco” e intitolato “Le machinisme agricole entre le marteau et l’enclume (La meccanizzazione agricola tra l’incudine e il martello)”, il comparto genera un fatturato medio annuo di circa 1,5 miliardi di dirham. Si tratta di un mercato conservativo sia per i marchi – che sono  principalmente europei (Germania, Spagna, Italia e Inghilterra in prima linea), e in misura minore americani, indiani e turchi.

Marocco

Nel segmento dei trattori, al quale è rivolto oltre il 56% della domanda, i tre gruppi Comicom-Dimateq, Stokvis e AutoHall detengono insieme una quota di mercato superiore al 70%.

Un ulteriore aspetto da prendere in considerazione ai fini di un inquadramento del mercato trattori in Marocco è il grosso della richiesta rivolta a trattori di bassa potenza, intorno agli 80 cavalli, da ricondurre tra l’altro alla elevata frammentazione delle aziende agricole, con superfici medie   inferiori ai 5 ettari (i trattori da 120 cavalli in su non arrivano a rappresentare il 10% del mercato).

 

LE BUONE PROSPETTIVE DI CRESCITA DEL COMPARTO AGRICOLO

Controbilanciano le vendite di trattori ai minimi storici la solidità economica del Marocco e le concrete prospettive di crescita dei settori portanti dell’economia del Paese, a cominciare da quello primario. Secondo la Banca Centrale marocchina, complessivamente, dopo una decelerazione all’1,2% (stimato) del 2022, la crescita dell’economia nazionale dovrebbe consolidarsi al 2,6% quest’anno e accelerare al 3,5% nel 2024. I tassi di crescita previsti da ExportPlanning per questo paese sono oltre il 4% all’anno da qui al 2026.

Lo scorso anno secondo i dati del Ministero dell’agricoltura, le spedizioni di prodotti agricoli e agroalimentari dal Paese hanno prodotto 7,8 miliardi di dollari, un dato in crescita del 20% rispetto ai 7 miliardi di dollari di profitti del 2021 ed un nuovo record per il settore.

 

OTTIME OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA, AL SECONDO POSTO NEL 2022 NELL’EXPORT DI MACCHINARIO AGRICOLO

Quest’anno, dopo un inizio difficile, la campagna agricola, che si avvale in particolare della fertile fascia costiera prospiciente l’Atlantico, sta vivendo una relativa ripresa favorita dalle ultime precipitazioni.

Un’importante occasione per tastare il polso al settore la fornirà a breve il Siam, il Salone internazionale dell’agricoltura in Marocco, punto di riferimento nel panorama agricolo africano e internazionale, che si terrà nella città di Meknes dal 2 al 7 maggio.

Agenzia ICE,  che in collaborazione con FederUnacoma ha organizzato una partecipazione collettiva italiana, fa presente che macchinari e apparecchi rappresentano la seconda voce delle nostre esportazioni in Marocco (11,5%, con un valore di 243,5 milioni di euro tra gennaio e settembre 2022).

Marocco

Fonte: FederUnacoma

Con riferimento specifico al macchinario agricolo (il valore medio dell’import marocchino di settore si aggira intorno ai 200-250 milioni di euro annui), l’Italia nel 2022 l’Italia si è collocata al secondo posto per quantitativi esportati in Marocco alle spalle della Spagna: indubbiamente un buon risultato, ma non mancano ulteriori margini di crescita, grazie sia alla capacità dei costruttori italiani di progettare tecnologie adatte alle esigenze specifiche del Mediterraneo sia all’immagine di affidabilità acquisita dalle marche “tricolori” presenti nel mercato marocchino grazie anche a servizi post vendita di alto profilo.

 

© Barbara Mengozzi

 
Fonte immagini: Comicom, Dimateq, New Holland, SIAM Facebook