Bkt: il sogno indiano diventato realtà

Bkt: il sogno indiano diventato realtà

Bkt, uno dei principali player nel mercato mondiale degli pneumatici off highway, festeggia i suoi primi 25 anni di storia pensando a ulteriori traguardi. Un nuovo impianto  di avanzata tecnologia entrerà in produzione nel terzo trimestre di quest’anno.

Una fabbrica ad Aurangabad, nell’ovest dell’India, destinata alla produzione di pneumatici convenzionali per veicoli a due e tre ruote. È iniziata così, nel 1987, la storia di Bkt ed era difficile immaginare allora che a distanza di soli 25 anni il marchio indiano sarebbe arrivato a detenere il 5% del mercato globale degli pneumatici per applicazioni non stradali, con un giro d’affari di  611 milioni di dollari.

Un importante traguardo raggiunto che, lungi dal rappresentare un punto d’arrivo, serve a ripartire con più slancio in vista di un nuovo, più ambizioso obiettivo:  la leadership nel mercato mondiale degli pneumatici off highway.

Arvind Poddar

«Il primo target prevede il raggiungimento di un fatturato di 1,36 miliardi di dollari, corrispondente al 10% del mercato entro il 2014, – ha dichiarato Arvind Poddar, presidente e direttore generale di Bkt-Balkrishna Industries Ltd, nel corso dei festeggiamenti per il venticinquennale che si sono svolti a Essen il 5 giugno – mentre in un orizzonte a lungo termine, da qui al 2020, il valore atteso delle vendite è di 2 miliardi di dollari».

Determinante, ai fini di tale crescita, una continua innovazione di prodotto, sostenuta da un attento studio sui polimeri e sulle nuove mescole e fulcro di una mission aziendale che vuole garantire ai clienti le migliori performance, nel pieno rispetto del contesto ambientale e sociale, come ha sottolineato Lucia Salmaso, amministratore delegato di Bkt Europe, la filiale con sede in Italia costituita nel 2006.

Previsioni di fatturato per il 2014

 

Il nuovo impianto produttivo di Bhuj, un gioiello tecnologico

Punto focale delle strategie per il futuro un quarto impianto produttivo, in fase avanzata di  realizzazione a Bhuj, nella regione del Gujarat. Come ha spiegato Rajiv Poddar, direttore esecutivo di Bkt, la nuova fabbrica, che ha richiesto un investimento di circa 365 milioni di dollari (285 milioni di euro), parzialmente autofinanziati,  si estende su una superficie di circa 1,2 milioni di metri quadrati, pari a 175 campi di calcio, e prevede, oltre al reparto produttivo, una speciale area dedicata alla ricerca e sviluppo ed una vasta zona di prova per gli pneumatici indoor e outdoor, comprendente anche una pista collaudo.

Una volta a regime, lavoreranno al suo interno oltre 4 mila persone,  di cui circa 3.500  operai, per una capacità produttiva che, nella prima  fase (entro marzo 2015) raggiungerà le 120 mila tonnellate annue, da sommare alle 180 mila degli altri tre stabilimenti. Successivamente, in una seconda fase, è prevista per il sito di Bhuj un’espansione di ulteriori 80 mila tonnellate annue.

Non si tratta solo di un impianto tecnologicamente all’avanguardia ma anche di un nuovo paradigma di “fabbrica sociale”, con una serie di strutture al proprio interno per gli occupati e le loro famiglie. L’intera area, inoltre, è totalmente indipendente dal punto di vista energetico.

L’inizio della produzione è previsto per il terzo trimestre del 2012 e già da qualche mese sono attive le linee produttive delle camere d’aria, per pneumatici agricoli e industriali, e degli pneumatici pieni (solid tires), cui a breve si aggiungeranno quelle degli pneumatici radiali per  l’agricoltura, dei convenzionali e dei radiali per il movimento terra.

Le strategie per la crescita

Accanto ad un significativo incremento (+18%) della capacità produttiva degli stabilimenti di Aurangabad nell’India occidentale, e di Bhiwadi e Chopanki nel nord del Paese, tutti certificati non solo in termini di progettazione e produzione ma anche a livello ambientale, supporteranno la corsa di Bkt  verso la leadership nel mercato mondiale degli pneumatici off highway un rafforzamento della presenza nell’Oem (primo equipaggiamento) e l’ingresso in nuovi segmenti di prodotto.

Tra questi, pneumatici radiali Otr (off-the-road) giganti, da 49 pollici in su, con tecnologia all-steel, pneumatici specialistici per le gru e la movimentazione portuale e per applicazioni militari. In espansione anche l’impianto di Dombivali, dedicato alla produzione degli stampi per gli pneumatici, che dovrebbe arrivare a produrre 270 stampi all’anno.

Interno dell’impianto di Bhiwadi

Circa il 95% della produzione di Bkt (133 mila tonnellate nel 2011) prende la via dell’export e l’Europa continua a rappresentare la principale area  geografica di sbocco con una quota del 48-49%, a fronte però di un consistente aumento dell’incidenza del mercato americano (23%). In particolare nel Nord America Bkt sta crescendo a ritmi superiori a quelli registrati nel Vecchio Continente.

Nella divisione per settori l’agricolo rappresenta attualmente i due terzi del  fatturato (66%), ma, stando alle previsioni, nel 2014 tale percentuale dovrebbe scendere al 53%.

Qualità e rispetto dell’ambiente

Ogni  anno Bkt propone circa  150 nuove misure, con un intervallo di tempo compreso tra le 8 e le 10 settimane dall’inizio della progettazione e dello sviluppo fino al prodotto finito e testato, nel pieno rispetto delle regolamentazioni internazionali. Tutti i prodotti Bkt, ad esempio, seguono rigorosamente le severe norme Ue che richiedono l’utilizzo di oli non cancerogeni: sin dall’ottobre 2009 il marchio indiano si è conformato alla normativa Reach sia per i propri stabilimenti sia per l’intera produzione.

«Bkt oggi è sinonimo di qualità e affidabilità in ogni parte del mondo,  al pari degli altri marchi», sottolinea Arvind Poddar,  sfatando quel luogo comune che fa coincidere la provenienza  asiatica, senza alcun distinguo fra le diverse nazioni, con produzioni di basso prezzo e bassa qualità. Un’affermazione che trova conferma nella valutazione comparativa che Bkt Europe ha affidato ai laboratori Cra-Ing di Treviglio (Bg). I risultati delle analisi hanno evidenziato la competitività del prodotto Bkt (nello specifico si trattava degli pneumatici Agrimax Fortis), che si è dimostrato efficiente, tecnologico e con un contenuto di valore in manovrabilità, trazione, galleggiamento e resistenza al rotolamento che non teme confronti con quello dei suoi competitor.

Fasi di testing

Da non trascurare, infine, l’importante contributo fornito da Bkt nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili: le pale eoliche realizzate a Jaisalmer, nello stato di Rajasthan, consentono di coprire il 40% del fabbisogno energetico degli impianti Bkt del nord India. Un traguardo che alla società indiana è valso il riconoscimento, per la seconda volta, del National Energy Conservation Award nel settore gomma e chimica, un prestigioso attestato nazionale destinato a chi fa un uso attento delle risorse naturali.

Una soluzione per ogni applicazione

Due nuove misure (la 710/60 R 30 e la 900/60/ R 30) sono state aggiunte recentemente alla gamma Agrimax Force, destinata ad equipaggiare trattori di alta potenza, superiore a 250 cavalli.  Requisito comune la tecnologia If che consente di operare a bassa pressione senza influire sulle capacità di carico, assicurando al tempo stesso un’elevata trazione ed un ridotto compattamento del terreno.

In particolare, gli Agrimax Force permettono di muovere carichi consistenti alla pressione di 1,6 bar anziché di 2, 4 bar poiché la speciale struttura della carcassa in poliestere e l’elevata flessibilità dei fianchi danno luogo a un’impronta a terra ampia e regolare, anche nella parte centrale. È garantito anche un buon comfort sia nei lavori in campo sia nei trasferimenti su strada.

L’impiego del poliestere fa sì inoltre che venga eliminato quel fastidioso fenomeno comunemente noto come flat-spotting, consistente in una vibrazione prolungata connessa al temporaneo appiattimento della gomma a contatto con l’asfalto.

Agrimax Force

AgrimaxTeris è il radiale per le mietitrebbie più moderne, oggi diventate sempre più veloci, pesanti e potenti. Offre ottime qualità di galleggiamento anche con carichi molto consistenti e vanta una protezione del fianco di nuova concezione che impedisce il danneggiamento dello pneumatico. Una carcassa più robusta conferisce, inoltre, maggiore stabilità e una riduzione delle vibrazioni durante la guida.

RideMax, a sua volta,  è stato progettato per macchine spargiliquame e rimorchi e per un impiego prevalentemente stradale. L’esclusivo design del battistrada assicura una notevole riduzione dei consumi di carburante e di conseguenza riduce i costi operativi. La carcassa radiale è resa più robusta, grazie al rinforzo del tallone e alle cinture metalliche, ed è concepita per aumentare la capacità di carico e la durata dello pneumatico anche ad elevate velocità.

Barbara Mengozzi