Lamborghini R 754 – 754 DT: la Potenza Blu tra stile, grinta e maneggevolezza

Lamborghini R 754 – 754 DT: la Potenza Blu tra stile, grinta e maneggevolezza

Gli anni 80 sono il decennio della consacrazione di Lamborghini Trattori, un periodo in cui, grazie a diverse serie di successo, la Casa di Pieve di Cento diventa ancora di più un’icona di stile e potenza. La serie “Potenza Blu” nei primi anni 80, seguita nella seconda metà del decennio dai primi modelli con raffreddamento ad acqua e potenze sino a 165 cavalli col 1706, per concludere nel 1989 con la presentazione dei Formula che porteranno numerose innovazioni tecnologiche per un nuovo modo di fare agricoltura: gli anni 80 di Lamborghini sono trascorsi all’insegna delle innovazioni meccaniche e stilistiche, con modelli indimenticabili che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della meccanizzazione.

 

Lamborghini 754

Tornando alla serie “Potenza Blu”, uno dei modelli di maggiore successo è stato l’R 754 – 754 DT, entrato in produzione nei primissimi anni 80 in seguito all’esordio dell’854 avvenuto nel 1976. Potenti, affidabili e maneggevoli, questi trattori hanno saputo prestarsi ad ogni tipo di lavoro, dalla preparazione del terreno sino alla semina per concludere con la fienagione, rivelandosi degli eccellenti tuttofare che hanno conquistato il cuore degli agricoltori.


Leggi anche >>> Lamborghini 1706, concentrato di stile, potenza e tecnologia


 

MOTORI DA 72 CAVALLI RAFFREDDATI AD ARIA
Lamborghini R 754 - scheda tecnica

Scheda tecnica del 1981 con le caratteristiche della 1a serie (fonte: Archivio Storico SDF)

Facendo qualche ricerca sul sito dell’Archivio Storico SDF – un inestimabile patrimonio di informazioni, immagini e documenti che percorrono la storia di tutti i marchi del gruppo bergamasco – si scopre che il Lamborghini R 754 è stato prodotto in due serie distinguibili per alcuni dettagli estetici e per diverse differenze meccaniche.

Il motore è proprio una di queste: la prima serie, infatti, montava un 4 cilindri da 3.620 centimetri cubi di cilindrata, mentre nella seconda serie la cilindrata è stata aumentata a 4.160 centimetri cubi grazie a un alesaggio e a una corsa maggiorati, 105×120 mm in luogo dei 98×120 della prima serie. Entrambi i modelli erogavano una potenza massima di 72 cavalli DIN a 2.335 giri/min con raffreddamento ad aria, lubrificazione forzata e filtro dell’aria in bagno d’olio con prefiltro a scarico automatico della polvere. Gli R 754 erano equipaggiati inoltre con un serbatoio da 110 litri che permetteva di affrontare senza problemi lunghe giornate di lavoro.

 

UN PEZZO DI STORIA: LAMBORGHINI MADE IN PIEVE DI CENTO MA COL MOTORE SAME
Lamborghini R 754

Prototipo del Lamborghini R 754 DT. È possibile notare come in questa versione le decalcomanie fossero di colore verde.

Il motore era una delle componenti figlie dell’acquisizione della Lamborghini Trattori da parte di Same: la collaborazione fra le due aziende portò infatti vantaggi a entrambe le parti, come racconta Salvatore Collari, storico dipendente Lamborghini dal 1967 al 2013, nel libro “Trattori Lamborghini. Nella storia, tra eleganza e perfezione” di Matteo Vitozzi.

Alla domanda su quali modelli Lamborghini fossero maggiormente evoluti dopo l’acquisizione da parte di Same, risponde dicendo: «Sicuramente le serie denominate R 704, R 804 e R 904, nonché quelle siglate R 654, R 754 e R 1056. Venivano prodotte sia a semplice che a doppia trazione, per accontentare qualsiasi agricoltore. Dal momento dell’acquisizione le motorizzazioni furono identiche a quelle montate sui trattori prodotti da Same. Nei trattori Lamborghini rimasero immutati i riduttori posteriori diretti, senza cascate, ed il cambio totalmente sincronizzato, originariamente mutuato dall’autovettura Miura. Grazie al modello C 503, Same creò il suo primo trattore cingolato, chiamato Minitauro 60».

Lamborghini R 754
Il sodalizio fra il Toro e la Tigre a quattro occhi portò alla nascita di trattori estremamente affidabili, come ricorda lo stesso Collari: «Il gruppo di Treviglio portò un’organizzazione totale e ferrea dell’impresa, unita a forti investimenti in tutti i campi, soprattutto nel settore Ricerca e Sviluppo. Tutto questo si tradusse in un significativo incremento delle vendite e conseguentemente delle produzioni di trattori. La qualità era costantemente testata all’interno dell’azienda e si traduceva nel fiore all’occhiello del marchio. Vi erano concessionari che si scordavano letteralmente a chi avevano venduto i trattori Lamborghini: infatti, difficilmente si verificavano rotture o problemi di funzionamento».

 

FERRUCCIO LAMBORGHINI E LA RICERCA DELLA MASSIMA QUALITÀ
Ferruccio Lamborghini

Ferruccio Lamborghini con la tuta da lavoro mentre “studia” un suo trattore

Bisogna aggiungere che l’attenzione alla qualità è da sempre stata una dei punti di forza della Lamborghini Trattori. Luciano Cevolani, storico dipendente e collaboratore di Ferruccio, ha raccontato di quanto fosse all’avanguardia l’azienda anche in termini di strumentazioni e utensili: l’azienda aveva un banco di prova di ultima generazione, di gran lunga più preciso e accurato rispetto a quelli della motorizzazione civile, ed era dotata anche di quella che veniva chiamata la “stanza del freddo”, dove si testavano i motori ed i trattori in condizioni climatiche proibitive per assicurarsi che potessero avviarsi e lavorare in qualsiasi area del mondo.

Lamborghini, inoltre, non era un “uomo da ufficio”, in quanto preferiva stare in officina per controllare il lavoro svolto ed eventualmente insegnare ai dipendenti come migliorare. Come si legge nel libro “Una carioca per tutti”, di cui sono autore, basato su un’intervista a Cevolani, «Il padrone non se ne sta chiuso nel suo ufficio, bensì spesso veste la tuta da lavoro e sta in mezzo ai suoi dipendenti ad insegnare loro come si fa una cosa o a suggerire modifiche e migliorie, sporcandosi per primo le mani con l’olio motore».

«Raccontano i dipendenti Lamborghini – prosegue il testo – che la scrivania di Ferruccio era sempre vuota e lui la occupava solo di rado. A lavorare sono ragazzi giovanissimi – Cevolani comincia a quattordici anni – o coetanei dei padroni, gente sui trenta o quaranta che ha fatto la guerra e non si tira indietro quando c’è del lavoro extra o si deve fare qualcosa di nuovo. Nonostante l’azienda sia sempre più grande e si assuma sempre più personale, c’è ancora quel legame di famigliarità in officina, in cui il proprietario conosce tutti i suoi dipendenti, spesso compaesani, e con i quali gioca a carte la sera al bar. Se perde offre da bere a tutti, se vince devolve i soldi in beneficenza all’orfanotrofio».

 

TRASMISSIONE DA 12+3 RAPPORTI SINCRONIZZATA PER VELOCITÀ MASSIME DI 22 E 30 CHILOMETRI ORARI
Lamborghini R 754 - scheda tecnica 2a serie

Scheda tecnica del 1986 con le caratteristiche della 2a serie (fonte: Archivio Storico SDF)

Tornando alle caratteristiche meccaniche, i Lamborghini R 754 montavano una trasmissione da 12+3 rapporti totalmente sincronizzate, con bloccaggio del differenziale a comando meccanico e riduttori finali di tipo epicicloidale. Mentre la prima versione poteva raggiungere una velocità massima di poco superiore ai 22 chilometri orari, la seconda poteva raggiungere i 30 chilometri orari quando equipaggiata con pneumatici posteriori 16.9/14-34. Su richiesta si poteva montare anche un superriduttore che agiva su 4 marce in avanti e una in retro, offrendo velocità minime rispettivamente di 0,333 chilometri orari (1° avanti) e 0,577 chilometri orari (1° retromarcia). Sulla seconda serie, inoltre, era disponibile anche l’inversore.

Lamborghini R 754

Adesivo originale con lo schema delle marce su un R 754

A differire nelle due versioni era anche la frizione: da 11 pollici per la prima serie e da 12 pollici per la seconda, mentre entrambe erano doppie con comandi separati. I Lamborghini montavano freni a disco a bagno d’olio, comandati per via idrostatica; il freno di stazionamento era a disco a bagno d’olio e agiva sull’albero pignone del differenziale posteriore.

 

SOLLEVAMENTO IDRAULICO DA 3.800 CHILOGRAMMI E IMPIANTO IDRAULICO DA 32 LITRI AL MINUTO ALTAMENTE CONFIGURABILE

Lamborghini R 754

I nuovi Lamborghini “Potenza Blu” erano realmente potenti e robusti anche per quanto riguarda il sollevatore posteriore: questo modello montava un modulo a posizione e sforzo controllati, con attacco di 2a categoria e alzata massima di 3.800 chilogrammi sulle rotule dei bracci inferiori.
Per quanto riguarda l’idraulica, gli R 754 adottavano una pompa idraulica ad ingranaggi comandata direttamente dal motore dalla portata di 32 litri/min a regime motore massimo. Posteriormente era disponibile un distributore sussidiario a 3 vie: una a semplice effetto e una a doppio effetto. Su richiesta, inoltre, veniva offerto un distributore sussidiario a 5 o 7 vie: uno a semplice effetto e 2 o 3 a doppio effetto.

La presa di forza completamente indipendente poteva lavorare a 540 o 1.000 giri/min e, in alternativa, in maniera sincronizzata col cambio di velocità. Queste caratteristiche tecniche permettevano a questo modello Lamborghini di media potenza di svolgere, come anticipato, una grande varietà di lavori, adattandosi alla fienagione o alla semina ma riuscendo anche a svolgere i più gravosi lavori di preparazione del terreno nelle piccole aziende.

 

UNA LINEA ALL’AVANGUARDIA, ALLESTIBILE CON UN’AMPIA E CONFORTEVOLE CABINA

Lamborghini Trattori ha da sempre prestato una grande attenzione allo stile e al comfort: sin dai tempi di Ferruccio, infatti, i trattori del Toro si sono distinti dalla concorrenza, anticipando quell’esclusività che ha poi reso le Automobili un esempio di stile ed eleganza a livello mondiale.

Il colore bianco era sicuramente innovativo e fu il figlio di Ferruccio, Tonino, a suggerire di abbinare l’azzurro utilizzato per il carro ed il motore al bianco delle carrozzerie. Mai scelta fu più azzeccata: dagli anni 60, salvo la parentesi color argento di fine anni 90 e primo decennio del 2000, i Lamborghini sono riconoscibili ovunque per la loro livrea bianca che li rende unici e inimitabili.

Locandina pubblicitaria con le caratteristiche salienti della 2a serie. È interessante notare la tuta da lavoro e il cappello indossati dall’operatore, un tuffo nel passato nella storia dello stile Lamborghini Trattori.

Il Lamborghini R 754 manteneva fede al dna del brand grazie alle sue linee moderne e alla carrozzeria completamente nuova. Ad assicurare un buon livello di comfort ci pensava il posto di guida con piattaforma completamente sospesa su tasselli di gomma e di serie veniva offerto il telaio di sicurezza omologato. Su richiesta si poteva completare l’allestimento con il tettuccio parasole, oppure montare la cabina originale con impianto di riscaldamento. Per agevolare gli agricoltori durante le manovre, Lamborghini equipaggiava i suoi trattori con uno sterzo di tipo idrostatico “Orbitrol” con circuito idraulico indipendente e posizione del volante registrabile.

A completare il pacchetto di accessori opzionali c’erano le zavorre: sino a 10 anteriori dal peso di 40 chilogrammi l’una e sino a 3 per ogni ruota posteriore dal peso di 50 chilogrammi l’una.

 

UN TRATTORE AGILE E POTENTE, UN VERO TUTTOFARE

Nella penombra di una barchessa si sente il suono di un motore d’altri tempi e, dopo poco istanti, un cofano bianco si affaccia in un’umida giornata di nebbia, tipica della Bassa mantovana nei mesi autunnali. È il Lamborghini R 754 di Gianluigi Benedetti, agricoltore con la passione per la meccanica che ha passato una vita a bordo dei trattori, lavorandoci e riparandoli. Le sue mani esperte sono state la fortuna di questo esemplare che, dopo tanti anni di lavoro e poche cure da parte del precedente proprietario, rischiava di diventare un vecchio mezzo arrugginito.

La sorte ha voluto che finisse nelle mani di Gianluigi che, dopo averlo provato, ne ha riconosciuto il potenziale ancora presente, dando inizio a un restauro sia meccanico che estetico.

«Il motore era ancora in buone condizioni – ci racconta l’agricoltore mantovano – necessitava solo di alcuni interventi perché era rimasto fermo per un po’ di tempo nel piazzale di un rivenditore e dei topi avevano fatto la tana lì dentro. Esteticamente, la serie “Potenza Blu” mi ha sempre intrigato per le sue linee moderne. Questo esemplare presentava diverse zone arrugginite, segno di tanti anni di lavoro e di poche cure, così ho deciso di riverniciarlo salvando gli adesivi originali dei cofani laterali, che erano ancora in buone condizioni».

Una volta sistemato – prosegue  Gianluigi – questo trattore mi ha riservato delle belle soddisfazioni sia con l’erpice rotante che con il voltafieno. Ancora oggi capita di usarlo per qualche piccolo lavoro, ad esempio per il trasporto delle balle di fieno dal campo alla corte, e il suo motore si conferma agile e sprintoso. È un trattore che conservo volentieri nella mia collezione, anche grazie alla cabina che mi consente di impiegarlo nei mesi invernali per fare qualche trasporto su strada».

 

© Francesco Ponti

Grazie all’amico Gianluigi Benedetti per la disponibilità, le immagini e la preziosa testimonianza.
Fonte dati tecnici e immagini: Archivio Storico SDF.
Bibliografia: Vitozzi Matteo, Trattori Lamborghini. Nella storia, tra eleganza e perfezione, Edizioni L’Informatore Agrario, Verona, 2016;
Ponti Francesco, Una Carioca per tutti. Agricoltura e industrializzazione a Cento, Mantova, 2022.
Sitografia: Archivio Storico SDF.

 

sfoglia on line o scarica il pdf ↓

L'azienda del mese
Sotto i riflettori
Meccagri.it - Social media
Seguici su Facebook Seguici su Instagram Seguici su Youtube Seguici su Twitter
macchine vigneto