La fiammata dei prezzi delle materie prime preoccupa il Cema

Mercati 01/07/2021 -
La fiammata dei prezzi delle materie prime preoccupa il Cema

L’indice generale del clima aziendale dell’industria agromeccanica europea che ha raggiunto il livello più alto registrato dal 2011 a oggi posizionandosi nel Business Barometer del Cema datato 15 giugno 2021 a +72 punti (su una scala da -100 a +100) (nella foto sotto) – forse il suo picco massimo – contribuisce senz’altro a creare un’atmosfera di fiducia ma sull’andamento del settore nella restante parte dell’anno pesano molte incognite, a cominciare da quello che potrà essere l’impatto esercitato dal consistente aumento dei prezzi delle materie prime sul quale lo stesso Cema, il Comitato europeo dei costruttori di macchine agricole, non manca di esprimere forti preoccupazioni.

La fiammata dei prezzi

 

L’INFLAZIONE GALOPPA, SOPRATTUTTO NEGLI USA

Da marzo di quest’anno – si legge nella nota diffusa dal Cema – , l’inflazione è aumentata notevolmente in tutti i Paesi industrializzati, e in particolare negli Usa, dove ad aprile ha raggiunto il 4,24 per cento, il valore più alto dal 2008. Bisogna infatti tornare indietro ai primi anni ’90 per vedere l’inflazione raggiungere un tale livello. Mentre l’aumento generale dei prezzi in Europa non ha ancora raggiunto questo ritmo, esiste un rischio chiaramente identificato, secondo le statistiche Eurostat, che l’inflazione accelererà nelle prossime settimane, a causa del forte aumento dei prezzi delle materie prime che è stato osservato di recente. Ad esempio, i prezzi dell’energia sono aumentati del 13 per cento su base annua e inevitabilmente il rincaro energetico si rifletterà sui costi di produzione e sui prezzi al consumo.

 

AUMENTI GENERALIZZATI PER TUTTE LE MATERIE PRIME IMPIEGATE NEI PROCESSI PRODUTTIVI DELL’AGROMECCANICA

La fiammata dei prezzi

Purtroppo, per la nostra industria, fa presente il Cema, l’aumento dei prezzi delle materie prime non si limita all’energia ma riguarda tutte le materie prime indispensabili per la produzione del macchinario agricolo.

Ciò è particolarmente vero per il prezzo dell’acciaio, che è più che raddoppiato in un anno, da 550 euro a 1.250 euro la tonnellata. Nel nostro settore, evidenzia la nota del Cema, l’acciaio, a seconda del tipo di attrezzatura, rappresenta dal 30 al 40 per cento del costo medio di produzione.

Anche i prezzi di tutti i prodotti derivati ​​dal petrolio sono in aumento. È il caso della plastica ST, utilizzata dalla industria agromeccanica, i cui prezzi sono aumentati del 70 per cento in sei mesi.

Lo stesso dicasi per i metalli non ferrosi come l’alluminio e il rame, anch’essi fortemente influenzati da questo generale aumento di prezzo. Dall’aprile 2020, infatti, il prezzo dell’alluminio è aumentato del 50 per cento.

La tabella sottostante illustra le variazioni di prezzo intervenute tra settembre 2020 e giugno 2021 a carico delle principali materie prime utilizzate dall’industria agromeccanica nei suoi processi produttivi.

La tabella mostra una chiara tendenza inflazionistica al rialzo per tutti i materiali chiave negli ultimi 9 mesi, soprattutto per i prodotti di fonderia (+ 90%), il rame (+ 63%) e la gomma naturale (+ 36%).

 

LA CRISI DEI COMPONENTI ELETTRONICI

A questo quadro va aggiunta la profonda crisi dei componenti elettronici che a partire da marzo ha colpito tutti i settori. Sebbene la produzione sia tornata ai livelli pre-pandemia, un’impennata della domanda di veicoli elettrici, elettrodomestici e telefoni cellulari ha creato una carenza di forniture, con conseguente aumento dei costi lungo tutta la catena del valore e, in alcuni casi, ritardi nella produzione.

 

LE DIFFICOLTÀ NELLA LOGISTICA DELLE MERCI

Inoltre, la logistica globale è fortemente perturbata dalla ripresa inaspettata. C’è anche una carenza di navi e di container disponibili. I prezzi per container sono triplicati negli ultimi mesi passando da 2.500 a 7.500 dollari. Ciò comporta anche costi aggiuntivi e ritardi per l’importazione di parti e accessori dall’Asia in Europa.

I membri del CEMA si dicono particolarmente preoccupati per questa forte ondata inflazionistica, che, anche se fosse temporanea, li colpisce in un momento in cui i loro impianti raggiungono tradizionalmente un picco di produzione. Si tratta, si apprende dalla nota, di una una sfortunata combinazione della stagionalità del nostro settore con l’impennata inflazionistica.

 

LA REVOCA DELLE MISURE DI SALVAGUARDIA SULLE IMPORTAZIONI DI ACCIAIO E ALLUMINIO

In questo preoccupante contesto, il Cema auspica che la revoca di tutte le misure commerciali di salvaguardia sulle importazioni di acciaio e alluminio nell’Unione Europea, annunciate per la fine di giugno, limiterà l’aumento dei prezzi dell’acciaio sia per i produttori sia per i consumatori. Il Cema sottolinea inoltre che continuerà a prestare particolare attenzione all’evoluzione dell’inflazione, perché se dovesse diventare strutturale, rappresenterebbe una minaccia duratura per l’attuale ripresa.

Una normalizzazione della situazione è auspicata entro il prossimo autunno.

 

 
Fonte: Cema
Fonti immagini: Argo Tractors (apertura), Kuhn, Kverneland.
 
 

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