Una brillante realtà della meccanizzazione agricola che ha fatto di tecnologia e innovazione i propri cavalli di battaglia, coniugandoli a grande feeling con la clientela, autentico fulcro dell’attenzione, così da intuire ed assecondare appieno le mutevoli richieste del mercato. Questo è oggi il volto della Nobili spa, da oltre cinquant’anni sulla breccia come leader nella produzione di trince, irroratrici, pompe ed elevatori, che ha costruito il suo primato investendo massicciamente fin dagli inizi della propria attività in ricerca e sviluppo e che prosegue nel cammino di azienda in continua evoluzione.
Lo dimostrano i numeri di tutto rispetto vantati da questa vivace ditta emiliana: un grande stabilimento all’avanguardia in quel di Molinella (Bologna) dove lavorano 80 dipendenti, un fatturato di 18,5 milioni di euro, 256 modelli a catalogo, il 75% delle 4.400 macchine prodotte all’anno destinato all’export.
PIU’ DI MEZZO SECOLO DI STORIA
Tanta acqua è passata sotto i ponti, insomma, da quando nel 1945 Efrem Nobili, ingegnoso e intraprendente imprenditore della Bassa animato da viva passione per l’aeromodellismo e la terra – non a caso era figlio di contadini – fondò le Officine Nobili Efrem (O.N.E). Aveva idee molto chiare in merito alle strade da seguire per supportare l’agricoltura locale che proprio in quegli anni iniziava il processo di meccanizzazione e scelse di specializzarsi nella fabbricazione di attrezzature semplici ed efficaci adibite al trattamento antiparassitario delle piante. Nacquero così le prime pompe a membrana alimentate da un compressore ad aria e installate su carri a botte a traino animale con cisterne in legno. Al 1953 risale il primo turboatomizzatore con cisterna in legno e successivamente progressi della meccanizzazione – già qualche anno dopo a Molinella vengono realizzati i primi turboatomizzatori con cisterne in acciaio azionati da motore indipendente o collegati alla presa di forza della trattrice – e sviluppo dell’attività aziendale marciano di pari passo.
All’inizio degli anni Sessanta, completata la costruzione dell’attuale stabilimento, costantemente ampliato ed aggiornato nel corso del tempo, la progettazione degli atomizzatori vira verso modelli di dimensioni più compatte, equipaggiati dei più evoluti motori OM in asse con il gruppo ventola, e si dà il via alla diversificazione produttiva. Anche perché il 1962 aveva segnato una tappa fondamentale per il futuro dell’impresa: l’ingresso come dipendente del giovane e talentuoso disegnatore Mario Rossi, sette anni dopo alla guida della rifondata Nobili spa e attuale presidente dell’azienda di Molinella, che si mise subito al lavoro con impegno e creatività. A lui si deve l’idea della famosa Zig-Zap, zappatrice laterale per la lavorazione interfilare con tastatore idraulico brevettata nel 1964, seguita nello stesso anno dalla prima trincia dotata di serbatoio di raccolta del prodotto, pensata per vigneti e frutteti ma successivamente, sulla scorta dell’efficacia manifestata durante le prove in campo, adottata per molteplici ambiti di operazioni colturali. E dopo tre anni vede la luce la prima trincia RM con un rotore di grande diametro e con la possibilità di montare un andanatore.
AL PASSO CON LE NUOVE TECNOLOGIE
I decenni successivi sono scanditi da tappe significative come, nel settore dell’irrorazione, l’introduzione dei turboatomizzatori con le prime cisterne in vetroresina degli anni Settanta e l’avvento delle innovative pompe stellari a membrana con albero eccentrico passante. Per arrivare, negli anni Novanta, all’esplosione della tecnologia con la nascita dei turboatomizzatori della serie Oktopus, particolarmente efficiente nell’erogazione di trattamenti mirati, poi ulteriormente sviluppata e articolata fino alla messa a punto di Oktopus Doble, irroratrice a doppia distribuzione premiata come Novità Tecnica ad Eima International 2010. In costante evoluzione per numero di modelli e contenuto tecnologico anche la gamma delle trince, arricchita da tante nuove serie di macchine concepite per offrire sempre maggiore produttività, robustezza e flessibilità operativa, ma anche capacità di rispondere alle necessità dei diversi mercati, dall’Europa all’Australia, in linea con il rango di azienda solidamente affermata a livello mondiale ormai vantato dalla Nobili.
La ditta bolognese, per arrivare ai giorni nostri, ha rivolto la propria attenzione anche al settore delle bioenergie con il lancio delle trince TRP-RT, ideali per il recupero e riutilizzo della biomassa derivante dalla potatura di vigneti e frutteti, proposte sia nella innovativa versione (brevettata a livello europeo) con convogliamento dei tralci triturati all’interno di un saccone aerato (concepito per risolvere i problemi di trasporto e stoccaggio del cippato, oltre che di fermentazione e conservazione) sia in quella per lo stoccaggio in bins, che incrementa ulteriormente le doti di polivalenza della gamma TRP-RT.
PIENO CONTROLLO DEI PROCESSI PRODUTTIVI
Di pari passo si sono susseguite negli anni le espansioni a livello strutturale: l’ultimo ampliamento, datato 1996, ha visto la nascita del nuovo insediamento Nobili 2, mentre nel 2005 è stata allestita Nobili Expo, un’area espositiva permanente destinata ad accogliere convention commerciali per la presentazione dei nuovi prodotti, è proprio del 2012 un ulteriore ampliamento della superficie aziendale che ha ora raggiunto i 48.000 mq di cui 16.500 coperti. Nello stabilimento di Molinella, in controtendenza rispetto alle politiche di esternalizzazione, si è sempre scelto di realizzare completamente la propria gamma per avere il totale controllo di tutti i processi produttivi. Così, forte di una impostazione dell’azienda che consente di coprire l’intera filiera del prodotto, dal concepimento e progettazione fino all’aftersales, Nobili ha impostato ai massimi livelli ogni fase di gestione, produzione e servizio allo scopo di garantire un elevato standard qualitativo (l’azienda sin dal 1998 è certificata Iso 9001), destinando ingenti risorse umane e finanziarie alla costante ricerca di nuove soluzioni e nuovi prodotti basati su tecnologie innovative.
«In questi decenni siamo sempre riusciti ad affrontare e a vincere tutte le sfide di un mercato difficile come quello delle macchine agricole», ha sottolineato in varie interviste Mario Rossi. «E, in un pesante frangente di crisi economica nel quale molte aziende hanno dovuto fare ricorso alla cassa integrazione, noi al contrario abbiamo utilizzato il contratto di flessibilità per incrementare le ore di lavoro, il che ci ha portato, nel 2011, ad un aumento del fatturato pari al 25 per cento», aggiunge il presidente della Nobili, insignita l’anno scorso da parte della Camera di Commercio di Bologna del Premio per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico.
Proprio per affrontare al meglio il mercato, l’impresa emiliana ha recentemente predisposto un nuovo modello di organizzazione aziendale in grado di ottimizzare il sistema produttivo avviando il progetto di rinnovamento “Lean Production”, che prevede una gestione della fabbrica improntata al massimo dell’efficienza e l’apporto di continui miglioramenti. Protagonisti dell’intero processo sono i singoli addetti, che evidenziano eventuali problematiche e suggeriscono migliorie, rendendosi in tal modo artefici del cambiamento.
IL PERCORSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
Notevole importanza nella strategia di internazionalizzazione dell’azienda rivestono anche gli accordi industriali e commerciali con colossi multinazionali, vedi innanzitutto l’accordo con la francese Kuhn per la distribuzione dei prodotti Nobili. Una stretta e proficua partnership, quella con il gruppo di Saverne, che prosegue con reciproca soddisfazione ormai da oltre un quarto di secolo – iniziò nel 1986 per la gamma delle trince e fu poi allargata alle irroratrici – ed ha consentito alla ditta di Molinella di potenziare i propri canali distributivi, oltre a far meritare al presidente Mario Rossi la medaglia di Cavaliere al Merito Agricolo, importante riconoscimento assegnatogli nel 2009 dal ministero dell’Agricoltura francese.
Ma in casa Nobili si guarda avanti senza sosta. E, se flessibilità delle proposte e attenzione all’offerta di un servizio impeccabile continuano ad essere i pilastri sui quali basare il proprio successo, dinamismo progettuale, collaborazioni con prestigiosi istituti universitari e alta professionalità marciano decisamente nella direzione di macchine agricole sempre più efficienti e innovative, ma al tempo stesso funzionali e connotate da notevole economicità d’uso. Macchine, in definitiva, con il valore aggiunto della qualità, perché “la qualità di oggi è la quantità del domani”, come sancisce lo slogan aziendale. Restando in tema di futuro, il ricambio generazionale alla Nobili spa non manca di certo: i due figli di Mario Rossi, Guido e Giancarlo, sono da tempo inseriti con entusiasmo in azienda, seguendo marketing e rapporti con l’estero il primo e le varie linee di produzione il secondo, mentre il giovanissimo nipote di Mario, Giacomo, studia per diventare ingegnere meccanico e già si prepara a far parte della squadra di Molinella.
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