Kverneland Group celebra quest’anno 140 anni di attività, da quando Ole Gabriel Kverneland in quel di Klepp (nel sudovest della Norvegia, vicino a Stavanger) – dove il gruppo, dal 2012 di proprietà della giapponese Kubota Corporation, ha attualmente il suo quartier generale e il sito dedicato alla produzione di aratri (5.000 unità all’anno) – fondò la sua prima officina, in una casetta di legno al limitare del bosco.
E non poteva esserci maniera migliore di festeggiare l’evento se non spingendo l’acceleratore su quella che è sempre stata, fin dalle origini, la marcia in più, l’elemento caratterizzante dei prodotti e dei servizi di Kverneland: l’innovazione, intesa come avanguardia tecnologica e alto standard qualitativo dei prodotti per essere effettivamente al fianco degli agricoltori.
Sono dunque tante le novità che il gruppo norvegese metterà in mostra ad Agritechnica 2019, a cominciare proprio dal settore della lavorazione del terreno e, in particolare dagli aratri, punto di partenza della storia di Kverneland.
2300 S, 3300 S e 3400 S: UNA NUOVA GENERAZIONE DI ARATRI PORTATI REVERSIBILI
Costituiscono un interessante new entry di Kverneland, dalle attrezzature per la lavorazione del terreno gli aratri portati reversibili delle serie 2300 S (3-5 corpi, per trattori fino a 240 cavalli), 3300 S (4-6 corpi, per trattori fino a 330 cavalli) e 3400 S (5-7 corpi, per trattori fino a 385 cavalli), che, disponibili a partire dall’estate 2020 ma già ordinabili, integrano alcune delle innovazioni contenute nel primo aratro completamente Isobus, l’ i-Plough 2500.
Fanno parte delle dotazioni le nuove bure aero-profile (richiamano le ali degli aerei), con un’ampia luce libera da terra di 80 centimetri (per favorire il deflusso dei residui colturali) e saldature ridotte (per un’aumentata resistenza allo stress), il sistema di sicurezza dei corpi a balestra Auto-Reset, che permette di affrontare le condizioni di lavoro più difficili, e la regolazione centralizzata (brevettata) della profondità di lavoro dei due tipi di avanvomeri (standard e per i residui di mais) che semplifica l’adattamento della macchina al lavoro in campo.
Infine, il sistema Variomat per una larghezza di lavoro dei corpi variabile (meccanica o idraulica) da 30 a 55 centimetri a seconda del modello on-the-go, che permette di trovare la giusta regolazione comodamente dalla cabina del trattore.
L’aratro passa dalla posizione di trasporto a quella di lavoro nel giro di pochi secondi. Il trasporto è in posizione butterfly e l’attrezzo assume un baricentro ribassato che favorisce le manovre e non fa scodare.
Principali specifiche tecniche
Modello | 2300 |
2500 i-Plough |
3300 |
3400 |
CORPI (n°) |
3-5 | 4-6 | 4-6 | 5-7* |
DISTANZA CORPI (cm) |
85/100 | 85/100 | 85/100 | 85/100 |
SISTEMA SICUREZZA ** |
S | B/S | S | S |
LARGHEZZA PACKOMAT (n° corpi) |
3-4 | 4-5 | 4-6 | _ |
VARIAZIONE LARGHEZZA LAVORO |
Variomat | Variomat | Variomat | A passi/ Variomat |
**S: Auto-reset a balestra; B: bullone di trancio.
ARATRI SEMI-PORTATI REVERSIBILI 6300 S VARIOMAT E NUOVO CORPO N°38
Analoghi contenuti tecnologici caratterizzano la nuova generazione di aratri semi-portati reversibili 6300S Variomat (da 5 a 8 corpi, con distanza tra di essi di 100 e 115 cm), munita di ruota posteriore maggiorata sterzante per un migliore bilanciamento del peso e maggiore manovrabilità.
Da segnalare, poi, il nuovo corpo n° 38, che è stato sviluppato per l’impiego con trattori a pneumatici larghi fino a 710 millimetri.
Ha la stessa forma del n° 28, profondità di lavoro identica al n° 9 e viene fornito standard con punta a scalpello e vomeri maggiorati per garantire un comodo adattamento dello pneumatico nel solco senza calpestare il terreno.
TURBO T i-TILLER, IL PRIMO COLTIVATORE INTERAMENTE ISOBUS
Passando dagli aratri ai coltivatori, è qui che si registra la maggiore novità nel segmento della preparazione del terreno rappresentata dal “primo coltivatore Isobus in assoluto”, il Turbo T iTiller (la gamma è composta da due modelli da 6,5 e 8 metri di larghezza di lavoro).
Il nuovo sistema Dynamic Traction Control permette di variare la profondità di lavoro durante le operazioni, riducendo così il consumo di carburante e la regolazione della profondità di lavoro e dei sistemi di livellamento viene effettuata direttamente dalla cabina del trattore tramite i terminali Isobus.
Il coltivatore è dotato inoltre del sistema automatico di detenzione del sovracarico Auto-Protect che protegge il telaio da impatti laterali e verticali.
ENDURO/ENDURO PRO, IL NUOVO COLTIVATORE AD ANCORE PER L’INTERRAMENTO DEI RESIDUI COLTURALI
Andrà a sostituire i modelli CLC la gamma di coltivatori ad ancore Enduro ed Enduro PRO che permette la lavorazione, il livellamento e il riconsolidamento del terreno in un solo passaggio. Cinque i modelli disponibili in configurazione portata rigida o pieghevole, per larghezze di lavoro da 3 a 5 metri e con un numero di ancore variabile da 10 a 18.
La differenza tra le due versioni consiste nel fatto che con i modelli PRO la regolazione della profondità di lavoro (fino a 35 cm rispetto ai 30 cm della versione normale) può essere effettuata direttamente dalla cabina del trattore e il parallelogramma è doppio (un secondo parallelogramma si trova all’altezza del dispositivo di livellamento).
Sia i modelli Enduro sia quelli Enduro PRO sono equipaggiati con l’ancora Triflex Auto-reset a punto di rilascio con tensione di 700 chilogrammi.
ERPICI ROTANTI SERIE S, PER USO INTENSO (HEAVY DUTY) E TRATTORI FINO A 250 CAVALLI
Ci riportano, infine, alla lavorazione tradizionale gli erpici rotanti serie S, progettati per trattori fino a 250 cavalli di potenza e quindi per aziende di medie-grandi dimensioni e contoterzisti.
Tutti i modelli della serie hanno 4 rotori per metro lineare dotati di denti Quick-Fit, assicurati al corpo macchina tramite un fermo a rimozione rapida (disponibili anche i denti Active ad aggressività aumentata). La velocità dei rotori è modificabile tramite il cambio degli ingranaggi. La barra di livellamento presenta regolazione in continuo.
La nuova testata d’attacco di Kverneland è stata concepita per la massima stabilità e durata e le larghezze di lavoro disponibili sono di 3,0 – 3,5 – 4,0 e 4,5 metri.
Grazie al sistema di aggancio e sgancio rapido di tipo europeo (Euro-Connection, simile a quello dei caricatori frontali dei trattori), possono essere accoppiati a una seminatrice, con la barra di semina connessa all’erpice direttamente al telaio di supporto del rullo.
© Barbara Mengozzi