Kazakistan, il nuovo paradiso delle macchine agricole?

Mercati 24/10/2024 -
Kazakistan, il nuovo paradiso delle macchine agricole?

Forse diventerà nel giro di qualche anno il nuovo paradiso delle macchine agricole, come prevedono alcuni analisti di mercato, o forse no. Fatto sta che il Kazakistan si sta rivelando in questi ultimi tempi uno sbocco sempre più promettente per il settore agromeccanico, e per l’imprenditoria italiana in generale.

Abbiamo a che fare con un Paese dalla solida economia – come attesta la crescita media del PIL superiore al 6,%  negli ultimi 20 anni, con punte del 13,5% – favorito dalla presenza di abbondanti  risorse naturali (12esimo al mondo per riserve di petrolio e 29esimo per gas naturale, ma anche 1° produttore mondiale di uranio) e destinato a rivestire un ruolo decisivo nella definizione degli equilibri globali futuri più cruciale grazie alla sua posizione nel cuore dell’Asia centrale sulla Via della seta tra Europa e Estremo Oriente.

Per quanto riguarda in particolare il settore primario, che impiega quasi un quarto della popolazione attiva, il Kazakistan, come si legge nell’ultima Scheda Paese redatta da Agenzia ICE,  dispone per l’esattezza di 200 milioni di terre destinate all’agricoltura, fino all’85% delle quali secondo dati ufficiali  sono utilizzabili per la pastorizia e un 40% circa delle quali è coltivabile (seppure in parte solo marginalmente).

 

IL GRANDE POTENZIALE AGRICOLO DEL PAESE NON È ANCORA PIENAMENTE SFRUTTATO

Kazakistan - KazAgro-KazFarm 2024

Un grande potenziale che finora non è stato pienamente sfruttato, come evidenziato lo scorso anno dallo stesso presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev nel suo discorso sullo stato della Nazione “Economic course of a just Kazakhstan”.

In sintesi, la produttività è stata bassa a causa di investimenti insufficienti e di un’applicazione limitata delle tecnologie agricole, che ostacolano la competitività del paese nonostante la vasta quantità di terra e risorse naturali disponibili.

L’obiettivo strategico è oggi quello di trasformare il Kazakistan in uno dei principali centri agricoli del continente eurasiatico e per raggiungerlo si rende necessaria una transizione graduale dalla produzione primaria a prodotti agricoli ad alto valore aggiunto.

Sono state delineate anche una serie di strade maestre per trasformare il settore agricolo del paese, tra cui lo sviluppo del complesso agroindustriale, il potenziamento della capacità produttiva per raggiungere economie di scala, il supporto alle piccole aziende agricole, l’aggiornamento e il rinnovo dei macchinari agricoli e l’applicazione di soluzioni innovative e moderne tecnologie agricole.

 

L’AMBIZIOSO PROGETTO NAZIONALE PLURIENNALE PER L’AGROINDUSTRIA

Kazakistan - KazAgro-KazFarm 2023

Rappresenta degli strumenti chiave per migliorare l’efficienza e il valore aggiunto lungo l’intera filiera agricola, con un’enfasi sulla protezione ambientale il grande progetto agroindustriale nazionale “Strong Agro-Industrial Complex for 2024-2028” grazie al quale il governo kazako punta ad aumentare il volume della produzione agricola lorda a 33 miliardi di euro entro il 2028.

Per la sua attuazione sono previsti stanziamenti di 19,8 miliardi di euro dal bilancio nazionale e 5 miliardi di euro dal bilancio locale e i fondi extra-bilancio ammonteranno a oltre 8 miliardi di euro.

Come viene fatto presente, le condizioni meteorologiche estreme possono rappresentare una delle sfide principali per il settore agricolo del Kazakistan e anche se ad oggi questi cambiamenti climatici hanno avuto un impatto limitato sulle rese agricole del paese, il loro impatto sulle rese delle colture in futuro è imprevedibile.

Kazakistan - KazAgro-KazFarm 2023

C’è bisogno quindi di aggiornare e modernizzare il settore agricolo in Kazakistan tramite investimenti infrastrutturali e innovazione tecnologica. Attualmente, infatti, non ci sono sufficienti strutture agricole a prova di clima come le serre e l’implementazione di tecnologie come il monitoraggio meteorologico, l’analisi e l’agricoltura di precisione è limitata.

È assolutamente necessaria anche una migliore gestione delle acque, considerando che  il 55% delle acque utilizzate sono locali, mentre il 45% proviene da Paesi confinanti e nel complesso sono a malapena sufficienti a coprire il fabbisogno nazionale.

 

UN PARCO MACCHINE IN LARGA PARTE OBSOLETO CHE NECESSITA DI AMMODERNAMENTO

L’usura dei macchinari e la mancanza di attrezzature sufficienti a supportare la produzione agricola rappresentano un’altra sfida fondamentale. Il tasso di rinnovo dei macchinari è solo del 4,5% annuo, mentre il livello ottimale di aggiornamento tecnologico è del 6-8%.

A causa della mancanza di fondi, della limitata disponibilità di nuovi macchinari e delle elevate tariffe di riciclaggio, infatti, gli agricoltori sono relativamente restii a rinnovare o aggiornare i propri macchinari, con conseguente uso diffuso di attrezzature usurate o obsolete.

Si stima che quasi l’85% dei macchinari attualmente utilizzati (per quanto riguarda i trattori si parla di circa 150.000 unità) sia alla fine del suo ciclo di vita e necessiti  di essere sostituito; in particolare trattori in uso con più di 15 anni rappresenterebbero circa il 79% del parco, mentre le mietitrebbie in condizioni simili ammonterebbero al 54%, le seminatrici all’86% e le macchine da raccolta al 63% (Fonte: Kazakhstan Industry and Export Center, Tractor and agricultural engineering in Kazakhstan: current state, problems and growth prospects).

 

NEI PIANI GOVERNATIVI L’INNALZAMENTO FINO ALL’8-10 PER CENTO DEI TASSO DI RINNOVO DEI MACCHINARI AGRICOLI

Kazakistan - KazAgro-KazFarm 2023

Per incoraggiare il rinnovo di macchinari e attrezzature, il governo kazako prevede di introdurre fino a 450 miliardi di Tenge kazaki, equivalenti a circa un miliardo di dollari USA all’anno in prestiti agevolati per finanziarne l’acquisto. Come parte del Progetto nazionale sopra illustrato, l’iniziativa mira ad aumentare il tasso di rinnovo dei macchinari agricoli fino all’8-10%.

 

L’ATTIVITÀ DI ASSEMBLAGGIO DOMINANTE NELLE FABBRICHE LOCALI

Il mercato locale delle macchine ed attrezzature agricole è stimato approssimativamente in 500 milioni dollari USA di cui poco meno di 400 milioni dollari USA sono le macchine ed attrezzature importate, sovvenzionate al 25% del costo.

La Russia copre il 40% del fabbisogno e gli altri paesi fornitori sono Germania, Canada, Bielorussia, Turchia e Cina. Da tener presente la nutrita presenza nel Paese di fabbriche nazionali dove vengono assemblati macchinari di fabbricazione estera: JSC Agromashholding KZ  (Kostanay), LLP Kazakhstan Agro Innovation Corporation /KAIK/ (Kokshetau), LLP SemAZ (Kostanay Semey), PC Kazrost Engineering Ltd (Kokshetau), LLP Kostanay Tractor Plant  (Kostanay), LLP Machine-building Plant MTZ-Kazakhstan (Kostanay), LLP Kaz Kioti (regione del Turkestan, villaggio di Akbulak), LLP Joint Venture Petropavlovsk Tractor Plant, LLP ST Esembli” e LLP Kaztehmash Machine-building Plant (Petropavlovsk).

L’introduzione della tassa di riciclaggio nel 2020 ha tuttavia contribuito alla localizzazione in Kazakistan di marchi noti di trattori e mietitrebbie precedentemente importati, come Lovol, YTO, Deutz-Fahr, Claas e RSM (Versatile).

 

UN PARTENARIATO SEMPRE PIÙ STRETTO TRA ITALIA E KAZAKISTAN

L’Italia, com’è noto, intrattiene da decenni rapporti molto stretti con il Kazakistan, confermati e rafforzati nel corso della visita nel nostro Paese risalente allo scorso gennaio del presidente kazako Tokayev. In quell’occasione, all’interno di un fitto calendario di incontri istituzionali e tavole rotonde con rappresentati di governo e imprenditori che hanno marcato un significativo avanzamento degli accordi bilaterali, c’è stata la firma di 16 memorandum d’intesa per implementare le relazioni economiche in vari settori.

Tra questi il memorandum per l’avvio di una partnership strategica destinata allo sviluppo del settore agricolo in Kazakistan sottoscritto tra BF International (BFI), rappresentata dall’amministratore Federico Vecchioni, e Agrofirma TNK, azienda leader nel settore agricolo in Kazakistan, con circa 400.000  ettari di terreni nella Regione di Akmola, rappresentata dal delegato del General Director Batyrbeck Ualiev.

Tra Italia e Kazakistan c’è una «salda amicizia» e «un partenariato ricco di potenzialità», aveva sottolineato allora il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. «È arrivato il momento di portare il partenariato a un livello superiore», aveva aggiunto il presidente del Kazakistan.

 

DOPO LA VISITA IN ITALIA DEL PRESIDENTE KAZAKO RISALENTE ALLO SCORSO GENNAIO IL RECENTE FORUM “ITALIA-KAZAKISTAN” A PALAZZO LOMBARDIA

Con l’idea di dare seguito a quell’evento, si è svolto poi a Milano, dal 7 al 9 di questo mese, il forum “Italia-Kazakistan: Trade investment opportunities on the road to Kazakistan”, ospitato a Palazzo Lombardia e aperto dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

«In un contesto di riposizionamento dello scenario globale in cui, a causa della guerra con l’Ucraina si è chiuso il mercato russo e dove anche con l’area cinese ci possono essere criticità – ha spiegato alla tre giorni di Milano il sottosegretario alla Presidenza con delega alle Relazioni internazionali ed europee Raffaele Cattaneo – guardare a quest’area dell’Asia centrale rappresenta un’opportunità di sbocco di mercati nuovi per le nostre imprese e di collaborazione crescente. Ricordo un dato: l’export dalla Lombardia verso il Kazakistan l’anno scorso è cresciuto nel 52%, quello italiano è salito del 30%»

 

L’ITALIA AL TERZO POSTO PER INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON IL PAESE DEL SUD-EST ASIATICO

Kazakistan - KazAgro-KazFarm 2023

Secondo le statistiche kazake, dal 2018 l’Italia figura al primo posto tra i Paesi destinatari dell’export kazako e al terzo posto per interscambio commerciale, alle spalle della Russia e dalla Cina, soprattutto grazie ai flusso di petrolio estratto dal gruppo Eni, operante sin dal 1992 nei vasti giacimenti del Mar Caspio.

Nel 2023 (fonte: infoMercatiEsteri-Osservatorio Economico) l’export italiano verso il Kazakistan ha raggiunto la cifra record di oltre 1.067 milioni di euro (+29% rispetto al 2022) e si è concentrato in prevalenza nel settore dei macchinari e apparecchiature. Nello stesso anno le importazioni italiane di prodotti kazaki sono saliti a quota 4.813 milioni di euro (+28,8%), con una voce predominante che è quella dei prodotti delle miniere e delle cave.

Nello specifico, i settori dell’economia kazaka che beneficiano maggiormente degli investimenti italiani sono principalmente quelli legati al comparto dell’Oil&Gas, senza però dimenticare la presenza nel settore della logistica, della produzione energetica da fonti rinnovabili e dell’agribusiness. Attualmente sono oltre 200 le aziende e le joint venture a capitale italiano che operano in Kazakhstan, la più importante delle quali è ENI.

 

I TRATTORI DI SDF IN KAZAKISTAN PER MODERNIZZARE L’AGRICOLTURA

Merita senz’altro una segnalazione, per quel che concerne l’agribusiness, l’accordo siglato nel marzo 2021 a Kostnanay, nel nord del Kazakistan, alla presenza dell’allora primo ministro kazako Askar Mamin da SDF, scelta come partner tecnologico per lo sviluppo della meccanizzazione agricola nel Paese.

In dettaglio, l’intesa prevede che SDF fornisca il proprio know-how di innovazione tecnologica e l’expertise sviluppata nella produzione di trattori e mietitrebbie ad alta potenza col marchio Deutz-Fahr ad Agromash Holding – principale polo produttivo di macchinari agricoli kazako – affiancando l’azienda in un percorso di localizzazione pluriennale “Made with Italy”.

 

UNA META AMBITA PER I BIG PLAYER DELL’AGROMECCANICA

Allargando lo sguardo alla presenza in Kazakistan di grandi player del comparto della meccanizzazione agricola va senz’altro menzionata la tedesca Claas che a settembre 2021 ha inaugurato a Petropavlovsk un nuovo impianto destinato all’assemblaggio delle mietitrebbie Tucano e Trion e dei  megatrattori Xerion.

La realizzazione dell’impianto produttivo si inserisce in un contratto di investimento speciale (SIC) sottoscritto dal governo kazako e dalla TOO CT Assembly (organizzatore del progetto), con l’obiettivo di avviare il montaggio industriale sia di diverse macchine da raccolta e trattori Claas sia di seminatrici Horsch.

Più di recente, lo scorso settembre, la cinese Zoomlion  ha aperto in Kazakistan, per l’esattezza a Saran, nella regione di Karaganda, una fabbrica destinata all’assemblaggio di trattori (fino a 700 all’anno) in collaborazione con un’azienda locale, QazTehna. L’obiettivo è duplice: rifornire il mercato interno ma anche disporre di una valida base operativa per l’export.

Sul fronte commerciale, infine, risale a a qualche settimana fa la notizia che la cinese Weichai Lovol Intelligent Agricultural Technology Co., Ltd. fornirà alla fabbrica kazaka Agromash 1.000 unità di set di macchine di nuova generazione a un prezzo speciale per supportare gli agricoltori kazaki in vista della campagna di semina 2025.

 

© Barbara Mengozzi

Le immagini in ambito fieristico si riferiscono alle edizioni 2024 e 2023 di KazAgro-KazFarm, la più grande fiera agricola del Kazakistan e dell’Asia centrale che si tiene ogni anno ad Astana, capitale della nazione, generalmente nel mese di ottobre.