C’era molto attesa ad Agritechnica 2019 per l’anteprima assoluta della mietitrebbia X9 di John Deere avvolta, nonostante la Medaglia d’Argento conquistata all’Innovation Award della rassegna tedesca, da un fitto alone di mistero che l’enigmatico teaser del Cervo “La nuova era delle macchine da raccolta” apparso su Youtube nell’imminenza del Salone di Hannover non aveva certo contribuito a dissolvere.
Rispetto al modello S790, il più grande disponibile oggi, si legge nel comunicato stampa diffuso da John Deere, la mietitrebbia X9 e la relativa testata a tappeti, ideate e sviluppate specificamente per le difficili condizioni di raccolta europee, offriranno un aumento di prestazioni e produttività, fornendo al contempo un miglioramento dell’efficienza.
Premesso che per la commercializzazione delle X9 bisognerà aspettare ancora un po’ visto durante la stagione di raccolta 2020 la disponibilità sarà limitata ad un numero ridotto di macchine per i test di campo, vediamo di far luce su qualcuna delle novità di questa attesa nuova serie.
IN GRADO DI RACCOGLIERE OLTRE CENTO TONNELLATE ALL’ORA DI PRODOTTO
La prima, e per certi versi, la più clamorosa, è costituita dalla presenza del doppio rotore assiale – una scelta che mette questa nuova serie in competizione con le mietitrebbie CR di New Holland e le Ideal di Agco per quel che riguarda il sistema di trebbiatura e separazione – grazie al quale viene garantita, come dichiarato da Carsten Heftrig, John Deere Tactical Marketing Combines EU28+, subito dopo che il nuovo modello era stato svelato all’Agritechnica, una produttività di oltre 100 tonnellate all’ora con perdite ridotte a meno dell’1 per cento.
Accanto al rendimento molto elevato, abbinato a perdite molto basse, la Casa costruttrice promette una qualità migliore di granella e paglia. A garantire questo rimarchevole incremento di prestazioni in termini di produttività ed efficienza di raccolta concorrono il corpo più ampio disponibile, un migliore flusso del raccolto, un aumento delle aree di trebbiatura e separazione attive ed un cassoncino di pulizia più grande.
LARGHEZZA DI TRASPORTO SOTTO I 3,5 METRI
Nonostante le ampie dimensioni dello chassis la larghezza di trasporto resta contenuta sotto i 3,5 metri sia su ruote sia su cingolatura.
Nessuna notizia in merito alle motorizzazioni anche se, in considerazione della partnership tra i due brand, sono in molti a ipotizzare la presenza sulla serie X9 del propulsore Liebherr V12 da 24,2 litri di cilindrata emissionato Stage V.
Il comunicato ufficiale accenna invece a miglioramenti relativi a comfort, praticità e illuminazione della cabina al cui interno i comandi e le interfacce operatore comunemente utilizzati in tutto l’ampio portafoglio prodotti John Deere, consentiranno all’operatore di passare da una macchina all’altra senza problemi.
UN’INEDITA TESTATA A TAPPETI CON UNA OTTIMALE ADERENZA AL TERRENO
La nuova mietitrebbia X9, le cui specifiche tecniche sono ancora in larga parte top secret dal momento che John Deere considera questa nuova serie una sorta di “work in progress”, si avvale anche di testata a tappeti del tutto inedita che permette l’ampliamento del portafoglio delle piattaforme di raccolta del Cervo massimizzando il rendimento per semi minuti.
Un telaio incernierato – dichiara la casa costruttrice – offrirà capacità di aderenza al terreno senza uguali, la gamma più ampia disponibile di deflettori, e di conseguenza una migliore capacità di seguire i bordi e i terreni in pendenza, nonché altezza delle stoppie e distribuzione della paglia precise ed uniformi.
Inoltre, il lungo nastro specialmente progettato, con elevata superficie, permetterà di introdurre una quantità superiore di granella nella mietitrebbia e ridurrà le perdite in corrispondenza della testata.
La nuova testata, che dovrebbe essere lunga 13,7 metri, sarà compatibile anche con le mietitrebbie Serie S.
Da tenere presente, infine, che tutti i modelli della Serie S continueranno ad essere disponibili.
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Fonte immagini: DLG-Swen Pförtner, John Deere, Meccagri.