Inquadramento agromeccanici in agricoltura: Confai passa alle vie legali

News 25/05/2016 -
Inquadramento agromeccanici in agricoltura: Confai passa alle vie legali

Dalla ricerca del consenso all’azione legale. Per raggiungere l’obiettivo del riconoscimento degli imprenditori agromeccanici nell’alveo dell’agricoltura, Confai, la Confederazione degli agromeccanici e agricoltori italiani, ha deciso un cambiamento di rotta, come ha fatto sapere il presidente nazionale dell’organizzazione Leonardo Bolis (nella foto sotto).

 

PRONTO IL RICORSO IN TRIBUNALE

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«La politica non ci ascolta – ha esordito il numero uno di Confai – e lo ha dimostrato più volte, perché non è possibile rifiutare di adottare un provvedimento che è a costo zero per le casse dello Stato e che sarebbe solamente un atto di equità nei confronti di una categoria che vive un paradosso inspiegabile».

«L’attività agromeccanica è classificata come agricola, i miei dipendenti sono classificati in agricoltura – ha precisato Bolis – mentre io come imprenditore sono classificato come artigiano. A questo punto, dal momento che non abbiamo avuto in 12 anni alcuna risposta, faremo ricorso in tribunale e sentiremo che cosa ci dicono nelle aule di giustizia».

 

GLI 80 ANNI DI CONFAI MANTOVA

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L’annuncio è stato dato lo scorso 15 maggio durante i festeggiamenti per gli 80 anni di Confai Mantova, fondata nel 1936 con il nome di Consorzio Trebbiatori e con Temistocle Cappellini in qualità di primo presidente.

L’agricoltura in questi 80 anni è cambiata profondamente e oggi vive nuove sfide, ha commentato il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali (nella foto sotto).

Allo stesso tempo anche il contoterzismo è cambiato. «Possiamo fare i conti con una maggiore specializzazione – ha specificato Speziali, che insieme al direttore Sandro Cappellini e al consiglio direttivo è l’anima del sindacato – e con una gestione sempre più ampia dei diversi processi agricoli e nell’agroalimentare, grazie a una multifunzione che nelle nostre aziende è reale».

 

240 IMPRESE ATTIVE PER UN FATTURATO DI OLTRE 120 MILIONI DI EURO

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Per dare qualche numero, oggi in provincia di Mantova le circa 240 imprese di contoterzismo agricolo generano un fatturato che ha superato i 120 milioni di euro, offrendo i propri servizi alla maggioranza delle 8.200 aziende agricole professionali, al punto da gestire una superficie di 165.000 ettari.

E si tratta, ha rilevato Speziali, di un fenomeno con un trend positivo. «L’operatività del comparto agromeccanico denota tassi di crescita positivi, segno del fondamentale apporto che i servizi in conto terzi sono in grado di offrire, nell’ambito della moderna agricoltura professionale, mentre il numero delle imprese agricole è in costante diminuzione».

 

IMPRENDITORI AGROMECCANICI NEL COMPARTO ARTIGIANO: UNA INCONGRUENZA

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Rimane tuttavia ancora, come anticipato, l’incongruenza che inquadra l’imprenditore agromeccanico nel comparto artigiano.

«La non inclusione degli imprenditori agromeccanici nel comparto agricolo è una vicenda surreale – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, intervenendo all’assemblea ­–. In tutta Europa c’è la tendenza a utilizzare il contoterzismo per evitare di farsi carico di oneri di meccanizzazione che non sono più sostenibili dalle imprese agricole, eppure si sconta nei vostri confronti una chiusura che, mi auguro, possa terminare con la revisione di medio termine della Pac».

 

L’ALBO DEGLI AGROMECCANICI DI REGIONE LOMBARDIA

«La Lombardia è stata la prima a credere a un passaggio pieno del contoterzismo in agricoltura – ha proseguito Fava – al punto che abbiamo realizzato l’Albo degli agromeccanici, al quale vi invito ad aderire; non tanto perché siamo gli unici in Italia ad averlo realizzato per certificare le vostre imprese, quanto perché, se dovesse avvenire l’auspicato ingresso in agricoltura, sono convinto che chi è iscritto all’Albo regionale partirà con evidenti vantaggi».

 

GLI OSTACOLI NORMATIVI

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Sono stati numerosi gli interventi delle istituzioni e dei rappresentanti del mondo economico e delle professioni, mentre gli auguri sono arrivati anche dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. «L’agroalimentare si dimostra non solo settore vivo, ma uno dei motori del rilancio dell’economia italiana – ha scritto il ministro Martina –. In questa storia gli agromeccanici hanno svolto un ruolo centrale, affiancando le aziende agricole nel rinnovamento e nella strada della qualità e della sostenibilità».

Sul fronte dell’inquadramento professionale, il ministro Martina ha reso noto che «ci sono alcuni ostacoli normativi di cui siamo consapevoli e sui quali è necessario un confronto parlamentare. Soprattutto per cogliere le nuove opportunità offerte dall’innovazione, perché dovete essere soprattutto voi i protagonisti dell’affermarsi dell’agricoltura di precisione in Italia. su questo siamo al lavoro per presentare nelle prossime settimane le linee guida che indirizzino la crescita del comparto. Non è la soluzione di tutti i problemi, ma è un grande passo in avanti verso un futuro da costruire insieme».

 

Fonte testo: Confai
Fonte immagini: Battini Agri-Agri Informa 15/2016: “Gli 80 anni di Confai Mantova”