Faresin Industries: un gioco di squadra per la leadership

Eventi 29/10/2013 -
Faresin Industries: un gioco di squadra per la leadership

Una grande riunione per celebrare tutti insieme il quarantesimo anniversario dell’attività aziendale e tutti insieme guardare al domani. Questo lo spirito della convention organizzata lo scorso settembre nella propria sede di Breganze da Faresin Industries, la società della famiglia Faresin specialista di fama mondiale nella progettazione e costruzione di carri miscelatori e movimentatori telescopici.

All’invito di Faresin hanno risposto compatti in 400, tra concessionari, distributori e clienti in arrivo dagli oltre quaranta Paesi dei cinque continenti nei quali sono presenti con successo i prodotti della ditta vicentina, fondata appunto quaranta anni fa da Sante Faresin e da suo fratello Guido, artefici della prima officina di saldatura che, attraverso un percorso di crescita costante, culminato nella marcata espansione sui mercati mondiali degli ultimi anni, si è trasformata nella attuale realtà industriale connotata da numeri davvero importanti.

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Sante Faresin (a destra nella foto) e il fratello Guido

Concentrata nel quartier generale di Breganze, l’azienda oggi può infatti contare su cinque stabilimenti in grado di asservire tre linee di produzione per un totale di oltre 24mila metri quadri coperti (erano meno della metà pochi anni fa), dove trovano impiego circa 150 dipendenti e da cui escono attualmente 800 macchine all’anno (contro le 400 del 2009). In forte progressione anche i risultati economici, realizzati per l’80% all’estero.

D’altronde, dopo la pesante battuta d’arresto del 2009 sotto l’effetto dei primi segni della crisi mondiale, il fatturato qui ha conosciuto soltanto una costante fase ascendente, sostenuto dalla immediata reazione della Faresin Industries, pronta a portare avanti una radicale azione di riassetto aziendale e a destinare capitali ancora più ingenti alla crescita e all’innovazione.

Non a caso nel triennio 2009-2012 sono stati investiti oltre 2,5 milioni di euro in ricerca e sviluppo e quasi 10 milioni di euro sono stati impegnati nell’incremento della capacità produttiva con l’ausilio delle più avanzate tecnologie. I frutti di una simile politica non hanno tardato ad arrivare ed ora il fatturato è più che raddoppiato rispetto al 2009, con pronostici che parlano per il 2013 di sfioramento della soglia dei 40 milioni di euro (in aumento del 20% rispetto all’anno precedente) e con l’obiettivo di raddoppiare ulteriormente nell’arco dei prossimi cinque anni unità prodotte e giro d’affari.

Crisi, in altri termini, può significare una interessante opportunità per chi voglia viverla come stimolo a riprogettare profondi cambiamenti, ha sottolineato durante la manifestazione Sante Faresin, il sempre dinamico e grintoso presidente del gruppo breganzese, fermamente convinto del fatto che «l’economia primaria sarà l’asset trainante che farà uscire il mondo dalla recessione».

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Conferme in tal senso, a proposito dello scenario globale con cui dovrà confrontarsi negli anni a venire il gruppo Faresin, sono emerse dalle parole di Stefano Baldi, funzionario di Nomisma, che delineando un quadro dell’evoluzione del settore agricolo ha  rilevato come, secondo le stime numeriche del centro studi italiano, la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere quota 9,3 miliardi nel 2050, con parallelo progressivo aumento del benessere, cosicché l’agricoltura sarà chiamata a rispondere adeguatamente in quantità e in qualità alle richieste di derrate alimentari e, nella necessaria ottica del contenimento dei costi di produzione, non potrà prescindere da un incisivo livello di meccanizzazione. E nella stessa direzione procedono gli indicatori correlati alle costruzioni e alla movimentazione di prodotti di ogni tipo.

Sul fronte dell’alimentazione dei ruminanti, poi, Iginio Andrighetto, dell’Università degli studi di Padova e direttore dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, ha sottolineato i benefici derivanti dalla tecnica dell’unifeed, o del piatto unico, ai fini dell’incremento della produttività e del benessere degli animali.

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Una crescente richiesta di efficienza garantita dalla meccanizzazione, quella prospettata da zootecnia ed edilizia, ovvero i settori ai quali vengono destinate le due linee di prodotto firmate Faresin Industries, «che rappresenta per noi una palese chance – ha commentato il patron della società vicentina – e che vogliamo soddisfare mediante l’innovazione ed una chiara visione condivisa con tutti i collaboratori ed i partner commerciali, operando congiuntamente perché soltanto lavorando in squadra si possono gestire aziende di successo».

E appunto condivisione, anche e soprattutto delle strategie di crescita e diffusione delle attività del gruppo, è stata la parola chiave della convention di Breganze sintomaticamente intitolata “Leader nell’innovazione, insieme”.

Per la descrizione dei nuovi modelli in mostra all’Agritechnica vedi link.

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