Il gruppo Emak, attivo nei settori del giardinaggio e dell’attività forestale, dell’agricoltura, del lavaggio e dell’industria, ha realizzato nei primi nove mesi del 2024 ricavi consolidati per 474,3 milioni di euro, in crescita del 5,4% rispetto ai 449,9 milioni di euro ottenuti nei primi nove mesi dello scorso anno. Tale incremento, ha fatto presente il management, deriva principalmente dall’effetto positivo della variazione dell’area di consolidamento (+3,3%) e da una crescita organica delle vendite (+2,3%) La performance organica ha tuttavia risentito negativamente del conflitto Russia – Ucraina per circa 5 milioni di euro.
I RICAVI NETTI SONO SALITI A 474,3 MILIONI DI EURO (DA 449, 9 MILIONI DI EURO) NEI NOVE MESI E A 128,9 MILIONI DI EURO (DA 118,8 MILIONI DI EURO NEL TERZO TRIMESTRE
In particolare nel terzo trimestre dell’anno i ricavi netti del Gruppo Emak sono saliti a 128,9 milioni di euro, a fronte dei 118,8 milioni di euro del corrispondente periodo del 2023 (+8,5%).
«L’andamento delle vendite sta confermando la bontà delle nostre linee strategiche – ha commentato l’amministratore delegato Luigi Bartoli –. A fronte di uno scenario esterno ancora complesso, rimaniamo positivi per le prospettive dei prossimi mesi».
L’Ebit è passato a EUR32,6 milioni da EUR38,3 milioni nei nove mesi e a EUR4,7 milioni da EUR3,5 milioni nel terzo trimestre.
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L’EBITDA ADJUSTED È CALATO NEI NOVE MESI MA È SALITO NEL TERZO TRIMESTRE
In diminuzione nei nove mesi l’EBITDA adjusted (prima degli oneri/proventi non ordinari), che è sceso da 60,5 milioni di euro (13,5% dei ricavi) a 57,5 milioni di euro (12,1% dei ricavi), per effetto soprattutto dell’aumento del costo del personale e dei costi di trasporto a seguito delle tensioni geopolitiche del Mar Rosso. L’EBITDA adjusted è però salito nel terzo trimestre da 1,1 milioni di euro a 12,6 milioni di euro.
L’EBIT, a sua volta, è stato pari a 32,6 milioni di euro (6,9% dei ricavi), contro il dato di 38,3 milioni di euro (8,5% dei ricavi) del pari periodo dello scorso esercizio, ed è passato nel terzo trimestre da 3,5 a 4,7 milioni di euro.
L’utile netto consolidato al 30 settembre ammontava a 14 milioni di euro rispetto a 22,8 milioni di euro nel pari periodo del 2023. Nel periodo in esame sono stati registrati maggiori oneri finanziari, dovuti all’incremento dei tassi di interesse di mercato e al maggiore livello dell’indebitamento lordo, e una gestione cambi negativa, rispetto ad un valore positivo del pari periodo.
L’autofinanziamento gestionale è risultato pari a 37,7 milioni di euro, rispetto a 44,2 milioni di euro generati nel pari periodo 2023. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali effettuati nel corso dei primi nove mesi ammontano a complessivi 16,2 milioni di euro rispetto a 15,9 milioni di euro nel pari periodo dell’esercizio precedente. Il patrimonio netto complessivo al 30 settembre 2024 è stato pari a 285,4 milioni di euro rispetto a 283,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023.
INCREMENTO DELLA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA
La posizione finanziaria netta passiva si attesta a 215 milioni di euro rispetto a 186,5 milioni di euro al 30 settembre 2023 e 191,5 milioni di euro al 31 dicembre 2023. Il dato 2024 include 43,6 milioni di euro derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 (42,9 milioni di euro a settembre 2023 e 43,9 milioni di euro a dicembre 2023) e 5,8 milioni di euro di debiti finanziari per l’acquisto delle residue quote di partecipazione di minoranza (7,7 milioni di euro a settembre 2023 e 6 milioni di euro a dicembre 2023).
L’incremento della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2023 riflette l’andamento delle vendite nel corso dell’esercizio e incorpora l’impatto finanziario per il completamento dell’acquisizione del Gruppo PNR per un ammontare pari a 15,6 milioni di euro.
CONFERMATE LE STIME SUL FATTURATO
«L’ampliamento dell’offerta commerciale ha inciso positivamente sull’andamento delle vendite nei primi nove mesi dell’esercizio, nonostante un contesto macroeconomico difficile segnato da un atteggiamento prudente da parte dei clienti e dei consumatori, aggravato dalle tensioni nelle catene di fornitura internazionali, che hanno condizionato negativamente il raggiungimento dei risultati reddituali attesi – ha dichiarato la Società –. Il buon incremento del fatturato del terzo trimestre ha sostenuto il trend positivo delle vendite nei primi nove mesi dell’anno e lascia presagire sviluppi favorevoli nei prossimi mesi. In uno scenario di mercato altamente incerto, il Gruppo conferma le proprie aspettative di aumento progressivo del fatturato rispetto al 2023».
Fonte: Emak