Si terrà a New Delhi dal 7 al 9 dicembre prossimo Eima Agrimach 2017, l’esposizione dedicata alla meccanica agricola che porta le firme di FederUnacoma e Ficci, la Federazione indiana delle camere di commercio e dell’industria.
La collocazione strategica della rassegna, giunta alla sua quinta edizione biennale (la nascita risale al 2009) e allestita presso il Campus dell’istituto universitario per la ricerca e la formazione in agricoltura di New Delhi, è stata evidenziata nel corso della conferenza stampa organizzata da FederUnacoma nel contesto del Sima, che ha visto come relatori il presidente di FerdeUnacoma Massimo Goldoni e il direttore aggiunto della Ficci Jasmeet Singh.
BOOM DELLA DOMANDA DI MACCHINARIO AGRICOLO NEL “FAR EAST”
Come ha fatto presente Goldoni, Eima Agrimach costituisce la piattaforma di riferimento per il mercato delle macchine agricole nell’Estremo Oriente: un’area che risulta straordinariamente interessante, sia oggi sia in prospettiva, per il settore della meccanica agricola.
Dopo il formidabile “exploit” di Paesi come l’India e la Cina, che negli ultimi anni si sono affermati come i maggiori mercati in termini di trattrici vendute, con oltre 600 mila unità medie in India ed oltre 400 mila unità medie in Cina, nuovi Paesi emergono in questa ampia e popolosa regione del mondo.
I dati, elaborati da Nomisma sulla base delle rilevazioni GTIS, relativi alle importazioni di macchinario agricolo evidenziano tassi di crescita impressionanti proprio per i Paesi del Far East. Nella classifica mondiale dei mercati che registrano i maggiori incrementi nelle importazioni di trattrici nel periodo dal 2010 al 2015, ai primi sette posti si trovano ben cinque Paesi dell’Estremo Oriente (Myanmar, Filippine, India, Vietnam e Cambogia) e nella classifica mondiale delle importazioni di macchine agricole operatrici i primi quattro posti sono tutti occupati da Paesi dell’Estremo Oriente (nell’ordine Myanmar, Cambogia, Filippine e Vietnam).
Sempre secondo i dati Nomisma/GTIS, nel periodo 2010-2015 il Vietnam ha visto crescere le importazioni di trattrici di più del 400 per cento, raggiungendo nel 2015 i 124 milioni di dollari; nello stesso periodo le Filippine hanno segnato un incremento del 580 per cento (41 milioni di dollari il valore nel 2015), e la Cambogia ha visto crescere l’import del 300 per cento, con un valore 2015 pari a 38 milioni di dollari.
Incrementi vistosi si registrano anche per le macchine agricole operatrici: il Myanmar guida la classifica del “top performer” a livello mondiale, con incrementi nei sei anni pari all’860 per cento (194 milioni di dollari nel 2015), seguito dalla Cambogia (210% nei sei anni, con un valore 2015 pari a 101 milioni di dollari), quindi dalle Filippine (+190%, e un valore dell’import 2015 di 274 milioni di dollari) e dal Vietnam (+128%, e un valore 2015 di 600 milioni di dollari).
UNA MANIFESTAZIONE IN CRESCITA
Nell’edizione 2015 la rassegna di Eima Agrimach – manifestazione che prevede un’esposizione statica di macchine ed attrezzature ed un’area esterna dedicata alle dimostrazioni dei macchinari al lavoro – le industrie espositrici sono state 430 e i visitatori hanno raggiunto il numero di oltre 38 mila, provenienti da tutti gli Stati dell’India, ma anche da quei Paesi della regione asiatica – come Pakistan, Iran, Myanmar, Sri Lanka, Vietnam, Cambogia, Tailandia – che rappresentano appunto per il mercato della meccanizzazione la “nuova frontiera”.
Per quest’anno c’è l’aspettativa di un ulteriore incremento in termini di espositori e visitatori, ma soprattutto la rassegna registrerà un ulteriore salto di qualitàper quanto riguarda la sua caratura internazionale.
UN PROGETTO VINCENTE
«La scelta di dare vita ad un evento espositivo a New Delhi si è rivelata vincente – ha detto Massimo Goldoni – perché il mercato indiano è cresciuto in modo impressionante in questi anni e la fiera di Agrimach funziona come elemento catalizzatore degli interessi e delle strategie di marketing non soltanto delle aziende italiane ma di tutte le case costruttrici che hanno interesse per il mercato indiano».
«La strategia messa in atto da Ficcie FederUnacoma – ha aggiunto Goldoni – prevede un coinvolgimento sempre maggiore dei Paesi dell’area asiatica, e una caratterizzazione sempre più spinta verso quelle produzioni e quei modelli d’impresa agricola che sono tipici dei Paesi asiatici».
INIZIATIVE COLLATERALI
«Il processo di meccanizzazione dell’agricoltura indiana e dei Paesi dell’estremo oriente – ha affermato Jasmeet Singh (nella foto sopra) – deve avvenire in modo organico, prevedendo eventi espositivi in cui siano visibili i macchinari e le innovazioni tecnologiche, ma prevedendo anche iniziative divulgative come le prove in campo, e un’opera di verifica delle caratteristiche tecniche delle macchine e di adeguamento delle stesse alle esigenze specifiche dell’agricoltura locale».
«Per questa ragione – ha aggiunto Singh – in parallelo con l’evento di Eima Agrimach abbiamo varato un ampio programma di giornate dimostrative e di esperienze sperimentali in vari Stati del Paese, di concerto con il ministero dell’Agricoltura, con le organizzazioni agricole e con gli istituti universitari e di ricerca presenti in alcuni degli Stati chiave per l’agricoltura del Subcontinente».
Fonte: FederUnacoma