COVID-19: SDF e Fondazione Same sostengono l’Ospedale San Raffaele di Milano

News 22/04/2020 -
COVID-19: SDF e Fondazione Same sostengono l’Ospedale San Raffaele di Milano

Il  mondo scientifico internazionale sta dispiegando tutte le armi a sua disposizione – economiche, tecnologiche e intellettuali – in una corsa contro il tempo mirata a comprendere meglio le modalità d’azione del virus e sviluppare, il prima possibile, terapie efficaci e vaccini sicuri.

In questo scenario l’IRCCS – Ospedale San Raffaele di Milano è impegnato in prima linea con progetti di ricerca e risorse finalizzati alla lotta al COVID-19.

In virtù del rapporto di conoscenza consolidato negli anni con questa eccellenza della ricerca scientifica italiana, SDF e Fondazione Same hanno deciso di sostenere il finanziamento di due importanti progetti con una donazione di 800.000 euro.

 

L’UTILIZZO DELLL’IDROSSICLOROCHINA A SCOPO PREVENTIVO

Il primo progetto è guidato dal professor Giancarlo Comi, direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale, e riguarda l’utilizzo dell’idrossiclorochina a scopo preventivo.

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Giancarlo Comi

 

L’idrossiclorochina è un farmaco antimalarico che viene utilizzato anche nella terapia dell’artrite reumatoide e del lupus eritematoso sistemico. In questa situazione di emergenza il personale sanitario degli ospedali dove vengono ricoverati pazienti con COVID-19 è ad alto rischio di infezione e paga, in molti casi con la vita, il proprio impegno.

Lo studio PRECOV,  che riguarderà 800 medici e infermieri dell’ Ospedale San Raffaele impegnati a fronteggiare la pandemia, ha come obiettivo di valutare se l’assunzione a scopo preventivo di idrossiclorochina riduce il rischio di contrarre la malattia e ne influenza il decorso.

 

UN RAPPORTO CONSOLIDATO E CONTINUATIVO
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Francesco Carozza

 

«Con il professor Comi SDF e Fondazione SAME hanno in corso da tempo un rapporto consolidato e continuativo nell’ambito del quale siamo stati felici di poter dare il nostro contributo all’attività da lui svolta finalizzata alla cura della  sclerosi multipla – segnala Francesco Carozza, presidente della Fondazione Same –. È quindi per noi ora fonte di particolare soddisfazione poter dare il nostro supporto allo studio PRECOV da lui guidato».

 

LA CREAZIONE DEL LABORATORIO AD ALTA BIOSICUREZZA DI LIVELLO “P3” PER LO STUDIO DI MODELLI ANIMALI

Grazie allo stretto rapporto stabilito nel tempo con il prof. Comi, SDF e Fondazione SAME  hanno avuto l’opportunità di conoscere ed apprezzare le attività di ricerca scientifica svolte dall’ICCRS Ospedale San Raffaele.

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Luca Guidotti

 

È in questo contesto che ha preso corpo anche il finanziamento di un secondo progetto, guidato dal professor Luca Guidotti, vice-direttore scientifico del San Raffaele e docente ordinario di patologia generale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, che prevede la messa a disposizione dell’unico laboratorio ad alta biosicurezza in Italia e nel mondo per lo studio di modelli animali, dove lo studio in vivo di infezioni come quella da COVID-19 potrà essere effettuato tramite tecnologie avanzate di imaging e sequencing a singole cellule.

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Lodovico Bussolati

 

«Quando il direttore scientifico del San Raffaele, professor Gianvito Martino, ci ha segnalato il progetto abbiamo immediatamente incontrato il professor Luca Guidotti, per conoscerne meglio i contenuti e abbiamo subito capito che fosse la ricerca giusta a cui dare il nostro contributo», commenta Lodovico Bussolati, Chief Executive Officer di SDF.

 

DOTARSI DI TECNOLOGIE D’AVANGUARDIA

Il progetto ha l’obiettivo di creare il laboratorio ad alta biosicurezza di livello “P3” per lo studio di modelli animali, con tecnologie d’avanguardia come la microscopia intravitale – che permette di visualizzare in tempo reale l’interazione dinamica del virus con le cellule dell’ospite – e il sequenziamento a singole cellule, che consente di osservare come le singole cellule dell’ospite cambiano durante e dopo il loro incontro con il virus.

Si tratta di piattaforme tecnologiche solitamente impiegate per studiare virus diversi, ma ugualmente pericolosi, come quello dell’epatite B e i virus di alcune febbri emorragiche.

Il finanziamento permetterà la riconfigurazione degli spazi del laboratorio di biosicurezza, l’acquisto delle tecnologie necessarie e l’incremento del personale dedicato.

«Studiare le malattie infettive in modelli animali è molto complesso e pericoloso. Il rischio di contagio per i ricercatori è maggiore e per questo servono molte risorse e una grande esperienza – spiega Guidotti –. Il nostro obiettivo è mettere al servizio della lotta internazionale contro il coronavirus uno spazio e tecnologie uniche al mondo».

Attraverso questi strumenti è infatti possibile osservare in tempo reale e con una risoluzione altissima la battaglia tra le cellule del sistema immunitario e il virus che si riproduce nei tessuti dell’organismo. Uno scenario di straordinaria complessità che varia per ogni malattia infettiva e la cui osservazione spesso nasconde il segreto per lo sviluppo di nuove terapie e vaccini.

 

UN SOSTEGNO CHE VA OLTRE L’EMERGENZA

Il sostegno di SDF e Fondazione SAME a questi progetti sposa un duplice obiettivo da un lato superare quanto prima l’emergenza attuale, dall’altro creare i presupposti perché in futuro si possa essere meglio prepararti nella gestione di eventuali emergenze sanitarie.

 

 
Fonte: SDF

 

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