Le misure messe in atto a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid-19 hanno provocato un crollo delle vendite dei prodotti florovivaistici ed una drastica riduzione dei fatturati delle aziende impegnate nella produzione, vendita e manutenzione del verde.
Confagricoltura segnala che, nonostante il recente chiarimento arrivato da Palazzo Chigi che consente la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e di altri prodotti simili perché rientra nelle attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli ammesse dal Dpcm del 22 marzo 2020, il settore – che produce un giro d’affari di circa 2,9 miliardi di euro l’anno ed impiega oltre 100mila addetti lungo tutta la filiera – continua a soffrire per l’ancora difficile collocazione del prodotto.
UNA PERDITA DI OLTRE 150 MILIONI DI EURO DI FATTURATO PER OGNI MESE DI FERMO
Una situazione ulteriormente aggravata dalla sospensione dell’attività della cura e manutenzione del verde: un comparto che fattura circa 1,8 miliardi annui a livello nazionale e dà lavoro a circa 40mila addetti. Ogni mese di fermo, quindi, rappresenta in media una perdita di non meno di 150 milioni di euro di giro di affari; una cifra sottostimata se si considera che in questi mesi primaverili l’attività è decisamente superiore.
Per questo Confagricoltura ha chiesto al governo di soprassedere alla sospensione di questa attività, per lo meno per quanto riguarda la cura e manutenzione di parchi, giardini, verde pubblico, impianti sportivi, anche per evitare il degrado degli ‘investimenti verdi’. E di prevedere un adeguato ristoro – a valere di risorse nazionali o comunitarie – per il mancato fatturato in questo periodo di sospensione.
Fonte: Confagricoltura
Fonte immagini: Gianni Ferrari