Corea del Sud: più rischi o opportunità per l’agromeccanica italiana?

Mercati 27/04/2023 -
Corea del Sud: più rischi o opportunità per l’agromeccanica italiana?

Lo scorso anno la Corea del Sud si è piazzata all’ottavo posto nella classifica dei Top Exporter mondiali di trattori, davanti a Cina e Turchia e subito alle spalle dell’India, con un giro d’affari che sfiora gli 1,2 miliardi di euro (Fonte: Nomisma su dati doganali). Un dato che dà la misura dell’alto livello di competitività sviluppato da questo Paese, peraltro non solo in questo settore, nel giro di pochi anni. Basti dire che dal 2017 al 2022 la crescita dell’export coreano di trattori ha segnato un record assoluto raggiungendo il 119 per cento.

Kioti - Corea del Sud

“Miracolo” di una nazione che, forte oltretutto di una leadership nei settori dei semiconduttori e dell’elettronica di consumo, è riuscita a capitalizzare la ripresa economica post Covid facendo crescere le proprie esportazioni a ritmi velocissimi in quello che è stato definito a ragion veduta “il balzo della Tigre”.

 

IL BOOM DELL’EXPORT DI TRATTORI, FAVORITO DALLA FORTE RICHIESTA DEL MERCATO NORDAMERICANO

Come risulta dal report di Kamiko (Korea Agricultural and Machinery Industry Cooperative) (vedi tabella qui sopra), l’industria delle macchine agricole sudcoreana è cresciuta costantemente negli ultimi 10 anni, raggiungendo 2,3 miliardi di dollari di domanda interna e  1,47 miliardi di dollari di esportazioni.

Kioti - Corea del Sud

Con preciso riferimento ai trattori, il grosso dell’export sudcoreano è diretto in Nord America e ha beneficiato pertanto del boom della domanda di mezzi di piccole e media dimensioni per l’hobby farming esplosa durante la pandemia, in particolare negli Stati uniti e in Canada.

Conseguentemente i produttori coreani di macchine agricole – a cominciare da Daedong, noto negli USA con il marchio Kioti (le cui vendite nel 2022 hanno superato gli 1,4 trilioni di won) e TYM (anch’esso con un fatturato annuo superiore al trilione di won) hanno visto crescere in maniera esponenziale le loro vendite, tanto da decidere di incrementare la capacità produttiva per far fronte all’aumentata richiesta.

 

UNA CRESCITA “GLOBALE”

Esportazioni di macchine agricole della Corea del Sud – 2019-2021, quota %  sul totale export e variazione %

Ulteriori dati in merito ci vengono forniti dalla “Nota settoriale Macchine agricole in Corea del Sud” datata Luglio 2022 a cura di ICE-Agenzia, Ufficio di Seoul, secondo la quale nel 2021 il totale delle esportazioni coreane di macchine agricole è aumentato rispetto all’anno precedente del 42% (1.868,99 milioni USD) mentre le esportazioni coreane per l’Italia hanno registrato un incremento del 53% (7,18 milioni USD) con una quota sul totale dello 0,4% (vedi tabella qui sopra).

Nello stesso periodo le esportazioni coreane verso gli altri Paesi sono state: USA (1.207 milioni USD, +54% rispetto all’anno precedente), Australia (62,13 milioni USD, +629%), Canada (61,78 milioni – 73%), Vietnam (54,18 milioni USD, -1%) e Germania (34,99 milioni USD, +19%).


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MA C’È ANCHE UN ROVESCIO DELLA MEDAGLIA MESSO IN EVIDENZIA DAL 9° PIANO DI BASE PER LA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA
TYM - Corea del Sud

Il trattore a guida autonoma sviluppato da TYM.

Ma questo stesso report ci offre anche interessanti informazioni relative a quello che possiamo definire il rovescio della medaglia, vale a dire le opportunità offerte dal Paese asiatico all’agromeccanica italiana, legate in particolare al 9° Piano di base per la meccanizzazione agricola varato dal Ministero dell’agricoltura, dell’alimentazione e degli affari rurali per il quinquennio  2022-2026.

I principali obiettivi che la Corea del Sud intende raggiungere sono quattro: aumentare il tasso di meccanizzazione dell’agricoltura in campo, sviluppare la quarta fase della guida autonoma e delle macchine agricole elettriche/a idrogeno, introdurre un sistema di reportistica per le macchine agricole e promuovere la prevenzione degli incidenti,  formare personale addetto alla manutenzione.

 

I PUNTI DI DEBOLEZZA: UN BASSO TASSO DI MECCANIZZAZIONE AGRICOLA E UN PARCO MACCHINE IN GRAN PARTE OBSOLETO, DA SOSTITUIRE CON MEZZI NUOVI 

LS Mtron - Corea del Sud

In primo piano tra gli elementi da tenere presenti il basso tasso di meccanizzazione agricola del Paese, pari all’1,18% negli ultimi 10 anni, e l’elevato numero di macchine agricole obsolete di cui dispongono gli uffici di noleggio che offrono i mezzi agli agricoltori. Riguardo a questo aspetto dell’uso congiunto di macchine agricole, attualmente, 427 uffici di noleggio di macchine agricole sono operativi in 147 città e contee e 84.000 macchine agricole sono gestite da 1.834 lavoratori professionisti.

Tuttavia, il 38% delle macchine agricole di proprietà degli stabilimenti di noleggio, ovvero 32.000 unità, sono macchine agricole che hanno superato la loro vita utile e si rende assolutamente necessaria la loro sostituzione.

 

L’ESIGENZA DI PIÙ SICUREZZA, PREVENZIONE E FORMAZIONE

Lo svecchiamento di questo parco macchine è previsto dal 9° Piano per la meccanizzazione sopra citato, accompagnato da un’espansione degli uffici di noleggio  e dalla  fornitura di corsi di formazione per 300mila agricoltori all’anno attraverso i Servizi provinciali di ricerca. Anche la prevenzione degli incidenti con macchine agricole sarà rafforzata attraverso l’analisi sistematica delle loro cause, affiancata dall’istruzione e dalla pubblicità relative  all’installazione di dispositivi di sicurezza e di illuminazione.

Sempre in vista di un incremento della sicurezza entro luglio di quest’anno sarà realizzato e messo in funzione un sistema informatico di elaborazione delle informazioni per la gestione del ciclo completo delle macchine agricole che tenga conto delle nuove vendite, delle transazioni di mezzi usati e dello smaltimento.

 

IL MANCATO RICAMBIO GENERAZIONALE

Da ultimo non bisogna dimenticare che la necessità di meccanizzazione agricola in Sud Corea accelera a causa della diminuzione della popolazione agricola e della crescente carenza di manodopera agricola dovuta all’invecchiamento. Si stima che la popolazione agricola sia destinata a diminuire da 4,03 milioni nel 2000 a 1,87 milioni nel 2030 e l’invecchiamento della popolazione dovrebbe aumentare dal 21,7% al 59,7% nello stesso periodo.

In considerazione dello scenario fin qui descritto per soddisfare i propri fabbisogni di macchine agricole la Corea del Sud è chiamata a ricorrere in misura tutt’altro che trascurabile alle importazioni.

 

IMPORT ITALIANO DI MACCHINE AGRICOLE IN FORTE CRESCITA

Importazioni di macchine agricole della Corea del Sud – 2019-2021, quota % sul totale import e variazione %

Nel 2021, sempre stando a quanto riferisce ICE-Agenzia utilizzando come fonte il Korea Trade Stastics Promotion Institute, il totale delle importazioni coreane di macchine agricole è aumentato rispetto al 2020 del 18% (993,97 milioni USD) mentre le importazioni dall’Italia hanno registrato un incremento del 589% (86,64 milioni USD) con una quota sul totale import del 9% (vedi tabella qui sopra).

Nello stesso periodo le importazioni coreane dai principali Paesi concorrenti sono state: Giappone (337,46 milioni USD, +5% rispetto all’anno precedente), Cina (213,62 milioni USD +31%), Germania (92,64 milioni USD, +15%), Francia (59,04 milioni, +45%).

 

LA MODA REGINA DELL’EXPORT ITALIANO A SEOUL POTREBBE ESSERE UN OTTIMO TRAINO ANCHE PER I TRATTORI

Le opportunità di export per le imprese italiane, fa presente ICE-Agenzia, dipendono dalla tecnologia e dal vantaggio competitivo dell’azienda, in termini di contenuto innovativo, qualità e sostenibilità oltre che di prezzo.

Rispetto ai competitor però l’agromeccanica “tricolore” potrebbe avvalersi di una marcia in più che è quella del Made in Italy, sulla scia, perché no, del grandissimo successo ottenuto a Seoul dalla moda italiana, prediletta da una clientela che vuole essere trend setter. Ed anche in questo caso la conferma arriva dalla sede di Seoul ICE-Ita: l’export italiano verso la Corea nel 2022 è salito del 4,4% rispetto al 2021, con la Corea che si attesta al 16esimo posto tra i clienti del made in Italy e tra le prime dieci voci dell’export italiano nel Paese asiatico ben sette riguardano categorie appartenenti al sistema moda.

 

© Barbara Mengozzi

 
Fonte immagini: Daedong/Kioti, LS Mtron e TYM.
 

 

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