«Far progredire il settore agricolo e il settore construction». Con queste parole Carlo Alberto Sisto, una lunga e brillante carriera nel Gruppo, e da nove mesi in carica come presidente della regione Emea, ha riassunto la mission di CNH Industrial durante l’incontro con la stampa, a Torino, lo scorso 29 giugno.
NUOVO QUARTIER GENERALE EMEA A TORINO E NUOVO CENTRO TEST A MODENA
Due, in termini di investimenti, le novità annunciate: da un lato il nuovo quartier generale di Torino, per il quale sono stati messi a bilancio fino a 10 milioni e che sarà presumibilmente pronto per la fine del 2023. Dall’altro il Dynamic Driving Simulator, polo per i test virtuali, realizzato a Modena, all’interno del centro di ricerca più importante del Gruppo, dove ogni anno l’azienda investe 100 dei circa 240 milioni destinati all’R&D della regione Emea.
Con una spesa intorno ai 2 milioni di euro e il taglio nastro previsto per ottobre 2022, è quest’ultimo il vero fiore all’occhiello: «È un progetto unico al mondo – ha sottolineato Sisto –. Oltre alle ricadute in termini di innovazione, occorre considerare altri due vantaggi: i test delle macchine avvengono senza emissioni in atmosfera e senza alcun rischio per gli operatori».
CNH INDUSTRIAL NEL MONDO E IN ITALIA
La presenza internazionale di CNH Industrial si articola in 42 stabilimenti (16 nella regione Emea), 30 centri di Ricerca & Sviluppo (10 in Emea) più di 37mila dipendenti, 10 brand. Il contributo più rilevante alla formazione dei ricavi proviene dalle regioni Emea e dal Nord America (37% ciascuna), seguite dal Sud America (16%). Il restante 10% è attribuito ai mercati Asia Pacific, Australia e Nuova Zelanda.
In Italia sono 4.500 i dipendenti, quattro gli stabilimenti – Jesi, Lecce, Modena e San Piero in Bagno (Forlì-Cesena) – tre i centri ricerca – Lecce, San Matteo (Modena), San Piero in Bagno – oltre alla sede di Torino.
NEW HOLLAND T6 METHANE POWER, IL GIGANTE DAL CUORE VERDE
In termini di prodotto, CNH sta lavorando sul fronte dalla decarbonizzazione ragionando su diversi fronti, dall’elettrico all’idrogeno. La realtà, al momento, per il segmento agri, è il New Holland T6 Methane Power (nella foto sopra e in quella di apertura), il primo trattore al mondo alimentato 100% a biometano, la cui produzione è stata avviata nel 2021. Definendolo “il gigante dal cuore verde”, Sisto ha dichiarato che il Gruppo prevede di venderne, in Europa, 2.000 esemplari.
PLURIPREMIATA PER LA SOSTENIBILITÀ E PER IL DESIGN
In tema di sostenibilità, nel corso del 2021, CNH Industrial ha ottenuto diversi riconoscimenti: medaglia d’oro nel Sustainability Yearbook 2022 pubblicato da S&P Global, medaglia di platino nella classifica Ecovadis, uno dei principali e affidabili provider di rating di sostenibilità aziendale – si è posizionata nel top 1% della valutazione annuale con uno score di 73/100 –, Doppia A per il Global and Water Stewardship di CDP, l’organizzazione internazionale no- profit che spinge le imprese e i governi a ridurre le emissioni di gas serra e salvaguardare le risorse idriche.
«Siamo molto fieri anche dei premi ricevuti per il design dei nostri trattori – ha aggiunto Sisto –. In particolare, nel 2022 al nostro trattore Terrus CVT (Steyr) sono stati assegnati l’iF Design Award nella categoria Product Design, il Red Dot Design Award nella categoria Product Design e l’Excellent Product Design Award dalla giuria dei German Design Award 2022 nella categoria Industry».
LA GUERRA IN UCRAINA NON AVRÀ RICADUTE ECONOMICHE
Naturalmente anche CNH sta facendo i conti con il conflitto bellico, Russia e Ucraina rappresentano il 3% del mercato Emea. In Russia, dove di fatto si fa attività di assemblaggio, il sito è fermo da febbraio scorso, ma nessuno dei 200 dipendenti ha perso il posto. Sul fronte ucraino, invece, le attività sono riprese anche per garantire la stagione: «Abbiamo spostato le famiglie di chi lavora con noi in Polonia, a spese del Gruppo. Per noi il conflitto rappresenta principalmente una crisi umanitaria». La mancata fatturazione in Russia e la riduzione dell’attività in Ucraina non avranno infatti un impatto economico sui conti del Gruppo.
SISTO: «STIAMO LOTTANDO PER PRODURRE», ALLARGATA LA PLATEA DEI FORNITORI PER SODDISFARE GLI ORDINI IN OVERBOOKING
Quanto all’emergenza pezzi, il presidente ha spiegato: “Come tutti i produttori abbiamo avuto ritardi nella produzione, ma i nostri stabilimenti si sono fermati solo per pochissimi giorni. Con la domanda che cresce e con gli ordini programmati fino al primo quarter del 2023 stiamo lottando per produrre. Ma per fortuna siamo una società globale, e pertanto possiamo lavorare in tutti i continenti: per far fronte alla carenza di pezzi abbiamo allargato la platea dei fornitori”.
INEVITABILE IL RITOCCO LISTINI
Infine, sebbene non sia stato quantificato, l’inevitabile ritocco ai listini: «Dobbiamo preservare la marginalità – ha concluso il manager –. Senza non potremmo fare gli investimenti necessari all’innovazione continua».
© Emanuela Stìfano