Bkt: parte da Bhuj la sfida per essere primi nel mondo

News 14/01/2016 -
Bkt: parte da Bhuj la sfida per essere primi nel mondo

All’inizio di dicembre, alla presenza di numerosi ospiti provenienti da ogni parte del mondo, è stato inaugurato lo stabilimento Bkt di Bhuj, India, che si aggiunge a quelli di Aurangabad, Bhiwadi, Chopanki e Dombivali. Anche Meccagri era presente. Ecco che cosa abbiamo visto. 

 

In una partita a scacchi, per vincere, occorre per prima cosa avere una solida strategia. Deve saperlo bene Arvind Poddar (al centro nella foto sotto), presidente e amministratore delegato di Bkt, altrimenti non si spiegherebbe come un’azienda che possiamo definire giovane – Bkt nasce nel 1954 – sia passata dall’essere un semplice produttore di gomme per biciclette, ad affermarsi come produttore di riferimento nel mercato dello pneumatico Off-Highway.

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Il costruttore indiano è infatti presente praticamente in tutto il mondo, con oltre 2.300 prodotti. Per essere ancora più chiari, è bene sottolineare che oggi Bkt è in grado di produrre – in quantità considerevole – pneumatici per il settore agricolo e per il settore costruction dalle misure più svariate (solo per i trattori agricoli sono più di 230) e che non si ferma nemmeno davanti ai giganteschi dumper, per i quali viene prodotto l’enorme pneumatico Earthmax SR 45 Plus.

 

UN INVESTIMENTO DI MEZZO MILIARDO DI DOLLARI

Lo stabilimento Bkt di Bhuj

La strategia, si diceva, è tutto. Se la strategia è chiara, allora è facile inanellare una serie di mosse vincenti: investimenti per dare alla luce nuovi stabilimenti (per il sito produttivo di Bhuj, “fiore all’occhiello” del costruttore indiano,  sono stati spesi 500 milioni di dollari), fatturati che crescono – il trend di crescita dell’ultimo quinquennio è pari al 30 per cento – e che cresceranno – per il 2020 Bkt conta di raggiungere i 2 miliardi di dollari di fatturato (il 2015 ha chiuso con 850 milioni).

 

IN EUROPA IL 10 PER CENTO DI MARKET SHARE

Mosse che evidentemente hanno dato incoraggianti risultati: come ha puntualizzato Poddar, la quota di mercato europea per il primo equipaggiamento oggi si attesta intorno al 10 per cento, mentre per quanto riguarda la sostituzione, gli pneumatici di Germania e Francia sono oramai tinti del verde di Bkt. In Italia, invece,la quota è compresa tra il 17 e il 20 per cento.

 

 LA STORIA IN BREVE

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Nata nel 1954, Bkt nell’87 diventa l’odierna Balkrishna Industrial Ltd e apre lo stabilimento di Arungabad, India occidentale. Meno di dieci anni dopo – siamo nel 1995 – entra nel mercato dello pneumatico Off-Higway.

Nel 2002 dà vita al suo secondo sito produttivo, a Bhiwadi, dove nel 2003 avvia la produzione di pneumatici per Atv, giardinaggio e movimento terra.

Nel 2004, con il lancio della gamma Agrimax, si fa spazio nel segmento dei pneumatici radiali destinati al settore agricolo. Nel frattempo va a pieno regime la produzione di stampi a Dombivali e, nel 2006, nasce l’area produttiva di Chopanki.

Con lo stabilimento di Bhuj aperto nel 2015, Bkt non ha segnato la fine della sua espansione, anzi. Per il futuro si prospettano nuove e ambiziose iniziative.
 

 

QUALCOSA IN PIÙ DI UNO STABILIMENTO PRODUTTIVO

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Sullo sfondo la zona residenziale per i dipendenti dello stabilimento

Un po’ di sano campanilismo – Bkt non si sposta dall’India, perché solo qui, ha fatto notare Poddar, ha la possibilità di abbattere i costi – e un po’ di sana ambizione.

Altrimenti non si spiegherebbe la scelta di creare una vera e propria cattedrale nel deserto (l’accezione, però, in questo caso è più che positiva!) sfidando la natura e difficoltà all’apparenza insormontabili, come la totale assenza di acqua e di luce elettrica.

 

ELEVATO LIVELLO TECNICO E QUALITATIVO

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In poco tempo – i lavori sono iniziati 2011 e saranno completamente ultimati nel corso del 2016 – è stato realizzato qualcosa di veramente notevole: la posa di una condotta per l’acqua potabile lunga 8 chilometri, i 13 chilometri di linea elettrica, sono le basi di uno stabilimento che, oltre alle linee produttive vere e proprie (nella foto sopra), conta un circuito di prova (nella foto sotto), unico in India, studiato per verificare il comportamento degli pneumatici e il comfort di guida su diversi fondi stradali omogenei o accidentati, ed un centro ricerca e sviluppo dove sono in programma ricerche su nuovi polimeri e nuovi composti per i battistrada.

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Da segnalare anche la presenza di una centrale termoelettrica che copre il fabbisogno di vapore acqueo e corrente elettrica di tutto il complesso, di moderni appartamenti per 406 famiglie di dipendenti, di uno spaccio, un’area verde e un centro ricreativo, un ambulatorio medico, una stazione dei vigili del fuoco e della White House, ossia un complesso di 90 stanze destinate a ricevere ospiti e studenti inseriti in un progetto di collaborazione fra Bkt e l’università.

 

ANCORA A METÀ DELLA CAPACITÀ  PRODUTTIVA MASSIMA

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Lo pneumatico numero uno dello stabilimento di Bhuj è uscito dalla linea produttiva nel marzo 2012.

Oggi la produzione giornaliera ha raggiunto le 150 tonnellate, il che significa la metà della sua capacità produttiva massima.

Fra gli pneumatici attualmente in produzione a Bhuj ci sono 22 misure della gomma piena Maglift e varie misure dello pneumatico Liftmax LM 81, entrambi per carrelli elevatori, la misura 280/75 R 22.5 dello Portmax PM 93 per gru a cavaliere e anche l’Earthmax SR 45 Plus per dumper.

 

 

IL GIOCO STA CAMBIANDO

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Dunque strategia, caparbietà e ambizione sono il mix di ingredienti che hanno reso possibile lo stabilimento di Bhuj, una perla di tecnologia e ospitalità in chiave green che, nel prossimo biennio, non solo entrerà a produrre a pieno regime, ma diventerà anche il punto di riferimento di Bkt.

Il quartiere R&D si sposterà qui, offrendo quindi interessanti opportunità di lavoro. Uno stabilimento che, vale la pena ricordarlo, poggia le sue fondamenta su 126 ettari di deserto vero e che si trova in un territorio certamente non facile, ma al contempo strategico: siamo nello Stato del Gujarat, a un centinaio di chilometri dal confine con il Pakistan  e a poco più di 50 chilometri dallo scalo portuale di Mumbra, sul mare Arabico, hub industriale che permette di rendere le consegne più rapide.

 

PROSSIMO OBIETTIVO, LA LEADERSHIP MONDIALE NEGLI PNEUMATICI OFF-HIGHWAY

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Il gioco sta cambiando, dunque. Nella partita del successo, con una mossa azzeccata dopo l’altra, Bkt ha raggiunto ambiziosi obiettivi, ma a quanto pare non è ancora tutto.

Il gioco continua: perché, ha promesso Poddar, BKT ha intenzione di diventare il leader mondiale degli pneumatici Off-Highway.

 

© Emanuela Stìfano