Dopo un 2023 da cancellare e un inizio d’anno altrettanto negativo dal punto di vista delle vendite, l’agromeccanica argentina non ha perso la fiducia nel futuro e, in vista di raccolti record grazie a condizioni climatiche favorevoli, confida in una netta inversione di tendenza nel secondo semestre che dovrebbe portare il 2024 ai livelli degli anni migliori.
IL POLSO DELLA SITUAZIONE MISURATO A EXPOAGRO
È questa, in estrema sintesi, la previsione formulata da costruttori e stakeholder del comparto delle macchine agricole del Paese sudamericano, confermata dall’atmosfera decisamente positiva che si respirava a Expoagro, la più grande fiera agroindustriale all’aperto del Paese, svoltasi dal 5 all’8 marzo a San Nicolás de los Arroyos, lungo l’autostrada che collega la capitale Buenos Aires alla città di Rosario.
Stando ai dati forniti dalla società organizzatrice, la rassegna argentina ha visto quest’anno la presenza di oltre 600 espositori e ha stabilito un record delle presenze con oltre 180.000 visitatori che, incoraggiati dalle offerte di linee di credito a tassi favorevoli per l’acquisto delle macchine agricole, con pacchetti speciali messi a punto dai vari istituti di credito espressamente per la manifestazione, hanno sottoscritto richieste di prestiti per più di 2 miliardi di dollari.
IMMATRICOLAZIONI MACCHINE AGRICOLE IN CALO DEL 9,2 PER CENTO NEL 2023
Ma vediamo, dati alla mano, a quanto ammontano le flessioni delle vendite registrate per le principali macchine agricole. Stando alle cifre fornite dalla Divisione Macchine agricole dell’Asociación de Concesionarios de Automotores de la República Argentina (ACARA) che pubblica mensilmente i dati delle immatricolazioni (Informe de Patentamientos), complessivamente le macchine agricole hanno chiuso l’anno con 7.035 unità immatricolate, che rappresentano un calo del 9,2% rispetto al 2022 (7.750 unità) da attribuire alla crisi macroeconomica del Paese dovuta in gran parte alle conseguenze della siccità sulla produzione agricola nazionale.
Esaminando le singole tipologie di macchine sempre con riferimento all’intero anno 2023, le immatricolazioni di trattori sono scese in Argentina da 6.241 a 5.888, con una flessione del 5,7% equivalente a 353 unità. Le mietitrebbie, a loro volta, hanno registrato una variazione annua negativa del 24,1% passando da 784 a 505 unità immatricolate, mentre le irroratrici hanno subito un calo del 23,9% corrispondente a 173 unità.
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LA SUPREMAZIA VERDE DI JOHN DEERE
La classifica per brand relativa ai trattori vede in testa John Deere con 2.430 macchine immatricolate e il 41,3% del mercato, seguita da New Holland (901 macchine e un market share del 15,3%) e da Pauny (813 macchine e il 13,8% del mercato).
John Deere si è confermato marchio leader anche per quanto riguarda le mietitrebbie con 293 unità immatricolate (49,2%), alle sue spalle Case IH (145 unità e il 24,4%) e New Holland (111 unità e il 18,7%).
La supremazia verde regna anche nel campo delle irroratrici, con PLA (brand di proprietà di John Deere), seguita da Metalflor e Caiman.
IN NEGATIVO ANCHE I PRIMI DUE MESI DEL 2024
Come anticipato, il mercato ha continuato a mostrare segni di crisi nei primi mesi del 2024: a gennaio il calo delle immatricolazioni di macchine agricole, ferme a 331 unità, ha raggiunto il 40,9% su base annua mentre a febbraio le unità immatricolate sono state soltanto 255 (-27,6% rispetto allo stesso mese del 2023) che rappresenta il dato mensile più basso dall’aprile 2020 quando le vendite furono praticamente paralizzate dall’arrivo della pandemia di Covid-19.
Considerando soltanto i trattori, le macchine immatricolate sono state 486 nel bimestre, in calo del 34,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (746 unità). Numeri in rosso anche per le mietitrebbie con 58 unità immatricolate nel bimestre, in calo del 38,3% rispetto ai primi due mesi del 2023 (94 unità).
GRANDE FIDUCIA NELLA RIPRESA, LEGATA AL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI CLIMATICHE MA NON SOLO
A fronte di questi risultati tutt’altro che promettenti si tratta dunque di capire su quali basi i rappresentanti del settore formulano previsioni ottimistiche per il 2024.
Enrique Bertini, presidente della Camera argentina dei costruttori di macchine agricole (CAFMA) – alla quale fanno capo oltre 1.200 aziende (per lo più PMI) che generano tra 35.000 e 40.000 posti di lavoro – e proprietario dell’omonima azienda produttrice di seminatrici, addirittura non ha esitato a formulare stime precise quantificando in un +20% l’aumento delle vendite previsto nella seconda metà del 2024.
«Veniamo da un anno nettamente in perdita – ha dichiarato – con un settore che ha risentito non solo dell’intensità della siccità ma anche del fatto che nessuna zona del Paese è stata risparmiata, negando così agli appaltatori la possibilità di trasferirsi in bacini produttivi meno colpiti (in Argentina metà delle semine vengono effettuate in campi presi in affitto, per lo più da contoterzisti dai quali viene svolta anche gran parte dell’attività di raccolta, ndr). In un contesto del genere le aziende sono costrette a riorganizzarsi in funzione dei cali delle vendite ma fortunatamente le nostre imprese hanno mantenuto il personale, pur riducendo i ritmi di lavoro e mettendo mano alle scorte di materie prime».
GLI INTERVENTI DEL NEO PRESIDENTE MILEI PER SISTEMARE I CONTI DEL PAESE E FAVORIRE LA RIPRESA DELL’ATTIVITÀ ECONOMICA
L’auspicata ripresa fonda le sue basi non solo sul miglioramento delle condizioni climatiche, che potrebbero far registrare un raccolto eccezionale, ma anche sulla minore pressione fiscale e sul rilancio della crescita economica al quale puntano le misure messe in campo dal nuovo presidente Javier Milei (nella foto sopra a Expoagro 2024), tra le quali il tanto discusso riallineamento, attraverso forti svalutazioni del peso, del tasso di cambio ufficiale con il dollaro americano a quello clandestino (“cambio blue”) con l’obiettivo di dare al settore produttivo un incentivo adeguato per aumentare la produzione.
Da parte sua, Guillermo Lange, della Divisione macchine agricole di ACARA, ha annunciato che «nel 2024 è previsto un primo semestre che continuerà ad essere duro, con un periodo di riadattamento alle nuove regole del gioco ma, una volta superato questo ostacolo e con l’inizio di quello che, in base alle previsioni, dovrebbe essere un ottimo prossimo raccolto ci auguriamo che il calo del livello di attività venga invertito per concludere con un secondo semestre che ci permetta di recuperare il livello di vendite che auspichiamo, con un raccolto nazionale di circa 120-130 milioni di tonnellate di cereali, l’apertura dell’economia relativamente ai prodotti a base di carne e il miglioramento delle regole del gioco per le economie regionali come il vino e altre».
Per quanto riguarda le proiezioni per il 2024, Lange ha stimato che «l’agricoltura crescerà dal 30% al 40% rispetto all’anno precedente e parte di questa crescita si esprimerà in macchinari e investimenti». Da qui le previsioni di 700 mietitrebbie immatricolate nel 2024 (17,6% in più rispetto alle 595 del 2023), tra 7.000 e 7.500 trattori (dal 18,9% al 27,4% in più rispetto ai 5.888 dello scorso anno) e circa 800 irroratrici (44,9% in più rispetto alle 552 dell’anno precedente).
L’ANALISI DI AGROEVOLUTION: «UN MERCATO CON DISCRETE POTENZIALITÀ DI SVILUPPO MA CHE STENTA A DECOLLARE»
Teniamo presente, in chiusura, che anche Agrievolution, l’organizzazione che riunisce a livello globale le principali associazioni nazionali di costruttori di macchine agricole, nel corso della conferenza stampa organizzata ad Agritechnica 2023 per analizzare l’andamento dei principali mercati di riferimento, aveva riconosciuto all’agromeccanica argentina discrete potenzialità di sviluppo stimando per il quinquennio 2024-2028 una crescita a un tasso medio annuo del 5,8%, sino a raggiungere un valore complessivo pari a circa 1,7 miliardi di dollari.
Il tutto però con dei punti interrogativi da parte degli analisti che sostenevano «l’andamento del comparto appare condizionato sia da variabili di natura climatico ambientale (la siccità del 2022, una delle più gravi di sempre ha peggiorato i fondamentali macroeconomici) sia dalla situazione economica complessiva del Paese, che appare poco favorevole, mentre non è ancora possibile valutare l’impatto che il nuovo corso politico porterà sull’agricoltura e sui settori ad essa collegati».
© Barbara Mengozzi
Fonte immagini: Expoagro Argentina; fonte tabelle: ACARA: