Lovol Arbos: parola d’ordine distribuzione

Eventi 20/11/2016 -
Lovol Arbos: parola d’ordine distribuzione

Prosegue senza sosta, e con obiettivi chiari, il cammino di Lovol Arbos Group.

Durante la conferenza stampa tenutasi in occasione di Eima 2016, Andrea Bedosti, consigliere delegato del Gruppo, e Massimo Zubelli, direttore Sales, Aftersales e Marketing, hanno annunciato i prossimi passi da compiersi nel breve periodo e hanno illustrato gli obiettivi di mercato che il Gruppo si è posto da qui a tre anni.

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Da sinistra: Alessandro Zambelli, Marketing Manager di Lovol Arbos Group, Andrea Bedosti, AD, e Massimo Zubelli, direttore Sales, Aftersales e Marketing.

 

Per quanto riguarda quello che è stato portato a compimento a oggi, già visitando l’affollatissimo stand di Lovol Arbos Group alla rassegna bolognese è stato chiaro ai visitatori ciò che è accaduto negli ultimi dodici-quindici mesi: è ripartita la produzione di Goldoni, si è lavorato ampiamente alla realizzazione della full line, si è rinunciato alla sovra-ingegnerizzazione delle macchine, mettendo invece al centro della progettazione l’utilità dei singoli macchinari nel ciclo agronomico.

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Arbos serie 5000 e seminatrice MS 8230.

 

IL CICLO AGRONOMICO ALLA BASE DELLA PROGETTAZIONE DELLE MACCHINE

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Sotto i riflettori di Eima 2016 la serie 6000 (nella foto sopra), con potenze da 140 a 200 cavalli, attualmente in fase avanzata di prototipazione.

 

Un aspetto che di fatto sintetizza la filosofia sottesa al piano industriale di Lovol Arbos Group e che Andrea Bedosti ha così descritto: «le macchine sono progettate e realizzate in funzione della loro applicazione. Ne consegue una maggiore attenzione ai costi di esercizio, un minor impatto sull’ambiente, un minor dispendio energetico, nonché un’ottimizzazione delle quantità di sementi, concimi e agrofarmaci utilizzati».

 

UN NUOVO QUARTIER GENERALE

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Dopo aver fatto ripartire Goldoni (vedi link), dopo aver ampliato la superficie espositiva di MaterMacc (vedi link), e dopo aver spostato il quartier generale di tutto il Gruppo presso lo stabilimento di Migliarina di Carpi, storica sede del brand Goldoni, è giunto il momento di definire i traguardi produttivi dei prossimi mesi (quello fissato per il 2017 è di 200 macchine a marchio Arbos)  ed è soprattutto il momento di mettere mano alla rete distributiva.

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E-100, il nuovo isodiametrico di Goldoni.

 

Per quanto riguarda la progettazione e la produzione delle macchine, non ci sono dubbi: l’obiettivo da compiersi nei prossimi due-tre anni è l’integrazione di tutte le macchine per il ciclo agronomico in una full-line completa che va dalla lavorazione del terreno fino alla raccolta.

 

PRODUZIONE: GLI OBIETTIVI A BREVE E MEDIO TERMINE

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Lo specializzato Arbos 4050F in livrea verde-bianco perlata con la quale la gamma Goldoni viene venduta al di fuori dei confini nazionali.

 

«Oggi – ha puntualizzato Bedosti – il Gruppo dispone di 285mila metri quadrati di superficie industriale, che risulta essere la terza, per importanza, in Italia». Nei prossimi 12-18 mesi verranno apportate importanti modifiche non solo al layout dello stabilimento produttivo, ma anche al sistema di progettazione e verranno progettate e prodotte macchine specializzate, macchine per il campo aperto, di media e alta potenza.

Per quanto riguarda le attrezzature, seminatrici, irroratori, macchine per la lavorazione del terreno sono di fatto già realtà.

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A sinistra il polverizzatore MaterMacc MBS Serie, a destra lo spargiconcime MMX.

 

«L’offerta di MaterMacc– ha fatto notare Bedosti – è oggi molto più articolata rispetto al momento dell’acquisizione: la gamma di prodotto è stata completata con le seminatrici da grano, con una macchina per la semina diretta ed è stata avviata la progettazione degli irrigatori».

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La seminatrice per cereali MSD 2.0.

 

Sia per MaterMacc sia per Goldoni si tratta di piani di sviluppo a termine che vedranno il primo completamento entro la fine del 2018.

 

DISTRIBUZIONE: LO SVILUPPO SU QUATTRO PILASTRI

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La seminatrice MS 8230 (qui sopra) e il polverizzatore MBS (nella foto sotto) in mostra all’Eima con i colori Arbos.

 

Per quanto riguarda la distribuzione, sono quattro i pilastri su cui si articola il modello pensato da Arbos Group.

Il primo pilastro riguarda i servizi finanziari, resi possibili grazie al marchio Arbos Financial e alla collaborazione con gli istituti di credito.

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Sul secondo e terzo pilastro si impernia invece il post vendita, con la gestione delle garanzie e la gestione dei ricambi, oggi disponibili in tutta Europa nel giro di 24 ore.

 

UNA PRESENZA CAPILLARE

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La seminatrice da sodo ASF 450 UST.

 

Infine il training, realizzato attraverso Arbos Accademy, che prevede corsi di formazione per tutti, clienti finali e rivenditori. «Ci ispiriamo al concetto Industry 4.0 – ha spiegato Zubelli – che punta a portare i clienti all’interno dell’azienda, e a costruire le macchine in base alle esigenze reali».

«Puntiamo ad un’organizzazione snella e produttiva, presente localmente – ha proseguito –. Daremo priorità ai mercati dalle grandi opportunità. L’Europa deve essere vista come un grande hub mondiale».

L’obiettivo del Gruppo è di essere presenti puntualmente, tramite importatori, o presenza diretta, in Europa, Nord America, Sud America, Sud Africa, Egitto e Algeria. «Non dimentichiamo la Russia – ha sottolineato Zubelli –, il secondo Paese per vendite di MaterMacc, dove  siamo presenti direttamente. E teniamo in considerazione anche Turchia e Iran, dove abbiamo già raggiunto ottimi risultati».

 

MARKET SHARE IN CRESCITA

Quanto alle quote di mercato, con orizzonte temporale di tre anni, il gruppo Lovol Arbos dovrebbe arrivare a detenere in Italia uno share del 12-15 per cento nel segmento degli specializzati, e del 5 per cento con riferimento al mercato nel suo complesso. Naturalmente un ruolo decisivo lo giocherà la rete distributiva, che, nei prossimi due-tre anni, dovrebbe essere composta nel nostro Paese da 60-70 distributori complessivamente. Un percorso ambizioso, dunque, che non sembra aver nessuna intenzione di arrestarsi.

 

© Emanuela Stìfano

 

vedi anche Lovol Arbos: all’Eima un altro passo verso la full-line