Record storico di visitatori – che hanno raggiunto quota 94.900, in crescita del 18 per cento rispetto all’ultima edizione, quella del 2019, prima della pausa dovuta all’emergenza Covid –, con una significativa presenza di operatori stranieri, saliti a 4.050 (+14% rispetto al 2019), provenienti da oltre 60 Paesi.
UN BILANCIO PIÙ CHE POSITIVO PER LA RASSEGNA CHE È DIVENTATA UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’AGRICOLTURA DELL’INTERA AREA MEDITERRANEA
Forte di queste cifre, alle quali si aggiungono i 350 espositori presenti, di cui 50 esteri, Agrilevante, giunta alla settima edizione, ha confermato la propria capacità di ritagliarsi un ruolo di primo piano nel ridisegnato panorama fieristico internazionale dedicato all’agricoltura e soprattutto alla meccanizzazione agricola qualificandosi come l’evento “clou” per il settore primario del Mediterraneo, nonché come una preziosa occasione di confronto sulle possibilità di collaborazione tra i Paesi che gravitano in quest’area “allargata” di cui fanno parte l’Africa settentrionale, i Balcani, il Medio Oriente e l’Europa meridionale.
TECNOLOGIE DI NUOVA GENERAZIONE PER ESSERE SEMPRE PIÙ COMPETITIVI E SOSTENIBILI
«La rassegna ha rispettato in pieno la propria missione – ha dichiarato la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – quella di offrire alle imprese agricole del Mezzogiorno tecnologie di nuova generazione per essere sempre più competitive e sostenibili, e nello stesso tempo quella di suggerire ai Paesi dell’area Mediterranea, in primo luogo nella fascia del Nordafrica e del Medio Oriente, ma anche in aree più estese, standard produttivi migliori e modelli di agricoltura più efficienti».
D’altro canto, come ha bene illustrato Simona Rapastella, direttore generale di FederUnacoma, nel corso della conferenza stampa tenutasi alla vigilia della kermesse barese, la formula vincente di Agrilevante consiste proprio nella sua capacità, accendendo i riflettori sulla meccanica agricola, di individuare delle risposte alle sfide della produttività, della sostenibilità, della cooperazione tecnica, economica e politica.
È evidente, infatti, che non ha senso parlare di fenomeni demografici e flussi migratori senza ragionare sul rilancio dell’agricoltura nei Paesi meno sviluppati, sulla lotta ai cambiamenti climatici, sull’ottimizzazione delle risorse idriche, sull’integrazione delle filiere agroindustriali.
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UNA FITTA RETE DI SCAMBI COMMERCIALI TRA PAESI CON DIFFERENTI LIVELLI DI SVILUPPO
Un’esigenza sostenuta dallo stesso ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani che in un messaggio a conclusione della rassegna si è così espresso: «Il Governo guarda con interesse prioritario alle potenzialità dell’agricoltura nell’area del Mediterraneo e alle opportunità di cooperazione in questo settore, in particolare con i Paesi della sponda sud, anche nella prospettiva strategica del contrasto al traffico di esseri umani». «Lavoriamo per rafforzare la sostenibilità e la solidità delle filiere in un’ottica regionale – ha aggiunto il Ministro – e per contrastare la crisi alimentare che ha colpito in particolare la vasta area del Sahel che va dal Golfo di Guinea al Corno d’Africa».
E in un Mediterraneo che si candida ad essere l’area di transito verso le economie africane e asiatiche, Agrilevante può tranquillamente proporsi come una piattaforma strategica, di natura non solo commerciale e promozionale ma soprattutto tecnologica.
UN’OFFERTA RICCA DI CONTENUTI E SEMPRE AGGIORNATA
Con l’edizione 2023 la rassegna ha dimostrato che i contenuti ci sono tutti – sia sul fronte espositivo, arricchito tra l’altro quest’anno dall’area Real (Robotics and Electronics for Agriculture Live), sia su quello della convegnistica (più di 50 gli appuntamenti in calendario).
CENTOVENTI DELEGATI DA 27 PAESI CONFERMANO L’ELEVATA CARATURA INTERNAZIONALE
Anche la caratura internazionale è risultata ben visibile nel Padiglione delle Delegazioni Internazionali. uno spazio organizzato da FederUnacoma insieme a Agenzia ICE, dedicato agli oltre 1.200 incontri “business-to-business” di operatori economici esteri (120 delegati provenienti da 27 Paesi) con le aziende costruttrici di macchine ed attrezzature, che si sono sviluppati nel corso della manifestazione.
FORMAZIONE E SICUREZZA RIVOLTE AI GIOVANI
Da sottolineare, in chiusura, anche il crescente l’interesse verso l’agricoltura e le attività agro-meccaniche registrato da parte dei giovani e testimoniato dai i 400 studenti degli istituti agrari di Puglia, Basilicata e Calabria che nel corso della rassegna hanno partecipato alle giornate di formazione sulla sicurezza e sulle nuove tecnologie nelle macchine agricole.
Nessun dubbio, dunque, nel definire Agrilevante una manifestazione di successo che può crescere ulteriormente negli anni a venire ma che per esprimere appieno tutte le sue potenzialità necessiterebbe di un quartiere fieristico degno di questo nome, evitando al visitatore, appena girato l’angolo, lo squallore di strutture fatiscenti, mal nascoste proprio come i resti del costosissimo ospedale Covid ormai in via di smantellamento.
© Barbara Mengozzi