India: dopo il boom del 2018 un calo “fisiologico” della domanda di macchinario agricolo

Mercati 12/12/2019 -
India: dopo il boom del 2018 un calo “fisiologico” della domanda di macchinario agricolo

L’appuntamento con la sesta edizione di Eima Agrimach – la rassegna internazionale della meccanica agricola che si è svolta a New Delhi dal 5 al 7 dicembre facendo registrare la presenza di oltre 400 industrie espositrici e di 34 mila visitatori provenienti dai vari Stati dell’India e da numerosi Paesi dell’Estremo Oriente e dell’Africa fra cui Cina, Algeria, Uganda, Tanzania e Ghana, ha offerto l’occasione per tastare il polso di quello che negli ultimi anni si è imposto come il primo mercato al mondo per quel che riguarda le macchine agricole.

Basti dire, come è stato  fatto presente anche da Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, (organizzatrice di Eima Agrimach insieme a Ficci) che nel 2018 il mercato indiano dei trattori ha raggiunto la quota impensabile di 800 mila unità, come dire quattro-cinque volte i numeri dei trattori venduti negli Stati Uniti o in Europa.

Le stime attualmente disponibili per l’anno in corso indicano, a dire il vero, un calo delle vendite di trattori nel Subcontinente indiano, un fenomeno però che viene attribuito dagli analisti locali ad un assestamento fisiologico del mercato dopo la formidabile performance del 2018 e che non pregiudicherebbe in alcun modo le brillanti potenzialità del mercato indiano negli anni a venire. Vediamo qui di seguito il perché.

 

L’AGRICOLTURA DRIVER DELL’ECONOMIA

L’agricoltura continua a rappresentare uno degli assi portanti dell’economia indiana, in grado di contribuire nella misura di circa il 17 per cento a un PIL del valore di 2.264 miliardi di dollari Usa (si tenga tuttavia presente che questo settore copriva nel 1970 il 43 per cento del PIL: un decremento che non è dovuto però a perdita di volume, ma alla rapida crescita del settore dei servizi, funzionale alla modernizzazione del Paese), e da essa  dipende direttamente o indirettamente tra il 50 e il 70 per cento della popolazione indiana.

Con una superficie coltivabile stimata in 179,8 milioni di ettari (60,44 per cento del totale) e condizioni pedoclimatiche che consentono la produzione di svariate colture, il Paese presenta vantaggi competitivi unici.

Il settore agricolo indiano è uno dei più grandi al mondo in termini di produzione e consumo: l’India è il principale produttore di latte al mondo e il secondo produttore di frutta e verdura su scala globale e la sua produzione agricola costituisce nel complesso l’8 per cento di quella mondiale.

Sul fronte dell’export il Paese si colloca tra i 15 principali esportatori di prodotti agricoli nel mondo, con un valore dell’export di 38,54 miliardi di dollari nel 2019 e l’obiettivo è quello di arrivare a quota 60 miliardi di dollari entro il 2022.

 

RADDOPPIARE I REDDITI DEGLI AGRICOLTORI  PER ARGINARE LA CRISI AGRARIA

Alla crisi agraria che a fine 2018 e durante la scorsa primavera ha portato nelle piazze migliaia di agricoltori indiani, frustrati dalla progressiva diminuzione dei prezzi al consumo dei  prodotti agricoli, dagli effetti negativi sui redditi rurali delle politiche anti-inflazione e dalla difficoltà di accedere alla proprietà terriera, il nuovo Governo guidato dal partito conservatore di matrice induista Bahratiya Janata Party (Partito del Popolo Indiano) ha cercato di rispondere rifocalizzando l’attenzione sul settore primario e sull’aumento del benessere della popolazione rurale, un obiettivo di primaria importanza per il Paese se si pensa che nel 2015 alla dicitura Ministero dell’Agricoltura (Ministry of Agriculture) è stato aggiunto “e del benessere degli agricoltori” (and Farmers’ Welfare), che ancora rappresenta oltre il 60 per cento degli 1,2 miliardi di abitanti del Paese.

Si prefigge questa finalità il “Pradhan Mantri Kisan Samman Nidhi” il programma governativo, inaugurato con l’anno fiscale 2019-2020, che introduce un reddito universale per gli agricoltori con proprietà fino a 2 ettari e che si rivolge ad un bacino di circa 130 milioni di famiglie potenzialmente beneficiarie.

E, ancora, la grande protesta degli agricoltori indiani ha spinto il primo ministro Narendra Modi, riconfermato nel maggio di quest’anno alla guida del Paese,  a rilanciare il progetto di un raddoppio dei redditi degli addetti al settore agricolo entro il 2022.

 

MACCHINE AGRICOLE CONTRO IL “RISCHIO AMBIENTALE”

Un target in vista del quale la meccanizzazione dell’agricoltura gioca un ruolo di primo piano non soltanto come strumento per incrementare la produttività e per migliorare la qualità della vita delle popolazioni rurali, ma anche come mezzo per contrastare i fattori climatici e ambientali che rappresentano per il Paese una minaccia costante.

Come  è emerso negli incontri tecnici che si sono svolti  nell’ambito dell’ultima edizione di Eima Agrimach, almeno la metà dei 140 milioni di ettari coltivati in India è ancora alla mercé dei monsoni, i venti da cui dipende la maggioranza delle precipitazioni nel Paese, che possono risultare talvolta troppo deboli, e quindi insufficienti per l’irrigazione delle colture,  a volte troppo forti, quindi dannosi per i raccolti.

Altro fenomeno estremamente pericoloso è quello della desertificazione, vale a dire il deterioramento della flora dovuto alla riduzione delle precipitazioni, all’aumento delle temperature e all’impoverimento della sostanza organica presente nei terreni.

 

L’ESIGENZA DI MEZZI MECCANICI DI NUOVA GENERAZIONE, PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE

La maggiore velocità nelle lavorazioni, la gestione delle risorse idriche mediante sistemi avanzati di pompaggio e distribuzione dell’acqua, l’impiego di attrezzature capaci di operare su terreni aridi e di ridurre gli stress sulle superfici agricole preservando la sostanza organica sono tutti interventi possibili con la macchine e sistemi agricoli di nuova generazione il cui acquisto richiede però la disponibilità di risorse reperibili solo mediante programmi governativi di sostegno all’agricoltura.

«La sostenibilità ambientale è una priorità per un Paese come l’India –  ha sottolineato l’Ambasciatore italiano a New Delhi Vincenzo de Luca nel corso della sua visita ai padiglioni di Eima Agrimach 2019 – e le imprese italiane che realizzano tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale hanno per questo grandi prospettive di sviluppo in queste regioni».

«I sistemi evoluti per le filiere  agroalimentari sono più che mai strategici –  ha aggiunto l’Ambasciatore italiano – così come le tecnologie per l’uso di fonti energetiche rinnovabili comprese le bioenergie ricavate da residui di lavorazioni agricole e agro-industriali delle quali il Subcontinente indiano ha grande disponibilità».

 

NON SOLO TRATTORI, MA TECNOLOGIE AVANZATE PER INCREMENTARE LA PRODUTTIVITÀ

Come anticipato, nel primo trimestre di quest’anno,  le vendite di trattori in India sono  diminuite – per l’esattezza del 14,4 per cento – ma l’inizio tardivo del monsone ha indotto la società di ricerca Crisil a prevedere un leggero recupero nel secondo e terzo trimestre: un trend  che comunque non scalfisce il  primato assoluto dell’India in termini di unità.

Tuttavia, come riferisce Agri Mech, rinomato periodico indiano dedicato alle tecnologie agricole, rimane basso rispetto ad altri leader economici mondiali e, sebbene i trattori siano una sorta di pietra angolare della meccanizzazione agricola, la produzione agricola è andata ben al di là del semplice utilizzo dei trattori.

Una delle sfide principali  è oggi quella di incrementare non solo la produttività ma anche la  qualità e la salubrità delle produzioni. abbandonando i tradizionali metodi di coltivazione  a favore di tecnologie innovative e best practices e ampliando il ricorso alla meccanizzazione che attualmente interessa solo il 45 per cento delle operazioni in campo.

 

ITALIA-INDIA: JOINT VENTURE E PARTNERSHIP PIÙ PROMETTENTI DELL’EXPORT

Lo sviluppo economico indiano di questi ultimi anni ha prodotto una maggiore domanda di tecnologie estere, con beneficio anche per l’Italia che esporta in India un’ampia gamma di prodotti, in particolare nei settori della meccanica industriale, della chimica e della metallurgia.

Fonte: Agri Mech dicembre 2019

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Nello specifico comparto della meccanica agricola il valore delle esportazioni italiane si attesta a quota 26 milioni (dato 2018), un livello significativo ma certamente al di sotto dei livelli raggiungibili in un Paese con così elevate potenzialità.

 

Fonte: Agricultural Machinery Market Report a cura di Ministero dello Sviluppo Economico e Italiana Trade Agency (giugno 2019)

Decisamente più promettenti risultano gli investimenti in loco: gli insediamenti produttivi e le joint venture di imprese italiane in loco sono cresciuti in modo considerevole negli ultimi anni.

Oggi, aziende italiane di grandi e medie dimensioni – fra cui ADR, AMA, BCS, Carraro Assali, CNH Industrial, Kohler Lombardini, Maschio Gaspardo, Mita CBM, Ognibene, Safim, 76 Graphics Evolution – producono direttamente in India una gamma di prodotti che va dalle trattrici agli assali, dalle attrezzature per la lavorazione del terreno alle macchine per i trattamenti e alla componentistica, con standard elevati dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo, e la previsione è che questo trend possa accentuarsi nel prossimo futuro.

 

INVESTIRE IN INDIA CONVIENE ANCORA

In definitiva, come afferma con convinzione  Gautam Chikermane, Vice Presidente Observer Research Foundation e  Ispi (Istituto per gli Studi  di Politica Internazionale) Associate Research Fellow in Ispi Watch, il recente rallentamento economico dell’India non deve preoccupare più di tanto e anche se il tasso di crescita del Pil indiano dovesse continuare a perdere qualche punto percentuale l’India continuerà a essere la grande economia in più rapida crescita nel mondo.

E se la determinazione del governo a stimolare ulteriormente la crescita e a rimuovere gli ostacoli di burocrazia e corruzione persisteranno, insieme a una direzione politica convinta che sia importante attrarre capitali e imprenditori, l’India continuerà a essere la destinazione ideale per gli investitori.

 

 
Fonti: Agricultural Machinery Market Report a cura di Ministero dello Sviluppo Economico e Italiana Trade Agency (giugno 2019), Agri Mech (dicembre 2019), FederUnacoma, Ispi, Mondo Macchina (dicembre 2019).
Fonte immagini: FederUnacoma (le immagini si riferiscono all’edizione 2019 di Eima Agrimach).

 

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