“Un passo dopo l’altro, attratti da un miraggio, seguendo un piano folle: siamo arrivati qui”. Con queste note (l’incipit del brano “Benvenuti nel vostro viaggio”, feat. Irene Grandi e Vasco Rossi) si è aperto l’evento celebrativo – ma non per questo privo di contenuti e di spunti di riflessione – per festeggiare, lo scorso 17 settembre a Cesenatico, i primi 140 anni di Kverneland.
In platea la rete di dealer praticamente al completo: è principalmente a loro che l’azienda si è rivolta per veicolare la strategia del Gruppo e per lanciare un paio di interessanti compagne promozionali volte a promuovere la sicurezza e lo svecchiamento del parco attrezzature.
IL SECONDO GRUPPO AL MONDO PER FATTURATO NELLA PRODUZIONE DI ATTREZZATURE AGRICOLE
Prima però di entrare nel merito, vale la pena sottolineare le performance inanellate da Kverneland Group e da Kverneland Italia.
Quanto al Gruppo, nel 2018 sé stata registrata una crescita pari al 7 per cento sull’anno precedente, crescita che ha fatto segnare un fatturato di ben 504 milioni di euro (840 milioni di euro se si conta anche la performance della società americana Great Plains) posizionando così la compagine norvegese (oggi controllata da Kubota) al secondo posto della classifica mondiale dei produttori di attrezzature agricole.
Quanto all’Italia, è significativo il terzo posto nella classifica globale del Gruppo, ed è ancor più significativo l’incrementato delle vendite del 10 per cento nel 2018, soprattutto se si considera che la crescita perdura per il terzo anno consecutivo.
Inoltre, Kverneland Italia nel 2018 è stata protagonista di «un’Eima da sballo», per dirla con le parole di Eleonora Benassi, AD dell’azienda, il che fa presupporre che il futuro sarà sempre più roseo.
La stessa Benassi, ripercorrendo la storia di Kverneland, e dando un’iniezione motivazionale non da tutti, ha poi voluto sottolineare come, fin dai tempi del fondatore Ole Gabriel Kverneland, definito all’epoca un “visionario”, lo sguardo dell’azienda sia sempre stato rivolto all’innovazione tecnologica – basti pensare all’importante ruolo svolto nell’introduzione della tecnologia Isobus – ma anche alla profittabilità.
DAI NUMERI UN’INIEZIONE DI OTTIMISMO
Anche perché, come ha ricordato l’AD, il periodo da qualche tempo non è propizio, in termini di stabilità sia economica sia politica. «Ma – ha proseguito, citando Albert Einstein – la crisi è la più grande benedizione: dobbiamo restare ottimisti».
E prima di lasciare la parola a Kazunari Shimokawa, CEO e presidente di Kverneland Group, nonché presidente di Kubota Holding Europe, ha concluso il suo intervento citando “un altro grande” (Thomas Edison) ed esortando la platea al miglioramento continuo: «c’è sempre una via migliore per farlo: trovala!».
C’È SPAZIO PER CRESCERE ANCORA
Shimokawa, ricordando la recente apertura del nuovo Innovation Center Europeo di Kubota (si trova in Olanda, a Nieuw-Vennep, non lontano da Amsterdam), creato con l’ambizione di supportare progetti industriali d’avanguardia anche grazie alla collaborazione con enti di ricerca e start up, e sottolineando l’importanza del lancio dei nuovi prodotti di Kverneland in vista di Agritechnica, ha ricordato che «il nuovo portafoglio è un’opportunità per crescere insieme».
A sua volta Arild Gjerbe, Executive President Sales and Marketing di Kverneland Group, ha richiamato l’attenzione sulla corporation giapponese sotto la cui egida si muove Kverneland Group.
«Siamo orgogliosi di essere parte del terzo gruppo a livello mondiale nel settore della meccanizzazione, che vanta una storia di 130 anni – ha fatto presente –. Grazie a questa partnership, possiamo progettare attrezzature testandone la connettività con il trattore in tempo reale».
Quanto al target dei clienti e alla crescita, Gjerbe non ha dubbi: «Vogliamo puntare in alto, ai leader, vogliamo clienti prestigiosi. E non solo per la loro capacità di investimento, ma perché vogliamo circondarci di opinion leader: abbiamo l’ambizione di diventare il numero 1».
ATTREZZATURE SEMPRE PIÙ PROTAGONISTE
Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma e Roberto Bartolini, consulente agronomico di Kverneland Italia, hanno invece fatto il punto sull’agricoltura di domani.
Il primo, parlando di mercato, ha ricordato che l’Italia, quanto a produzione di macchine agricole, è al terzo posto, dopo USA e Germania. Ha fatto inoltre presente come nel 2018, a fronte di un calo delle immatricolazioni di trattori pari al 6 per cento, ci sia stato un incremento delle vendite di attrezzature del 3,8 per cento. Questa è la conferma che l’attrezzatura è il vero valore aggiunto per l’agricoltore e per i concessionari. Il volume d’affari generato da questo segmento è infatti circa 2,5 volte quello delle trattrici.
L’AGRICOLTURA CHE VERRÀ E IL RUOLO DELLA ROBOTICA
Quanto al futuro, presto occorrerà dare spazio all’agricoltura 5.0, dunque alla robotica, ma non in tutti i comparti. «Robot significa lavoro forzato e pertanto la robotica sostituirà i lavori faticosi, dunque si svilupperà negli allevamenti o andrà a supportare le operazioni di raccolta di frutta, verdura e primizie nelle serre, in campo aperto e nelle colture idroponiche, , ma non potrà avere diffusione nella coltivazione di cereali o patate “tout court”, tanto per fare degli esempi – ha precisato il presidente dei costruttori di macchine agricole – perché non ci sarebbe risparmio economico rispetto all’attuale meccanizzazione».
In altri termini, se da un lato le macchine inizieranno a essere realmente autonome e a dialogare tra loro, dall’altro continueranno a esistere le macchine meccaniche (agricoltura 2.0), la meccatronica e la precision farming (agricoltura 4.0).
L’INTENSIFICAZIONE SOSTENIBILE, IL NUOVO MODELLO PRODUTTIVO
Bartolini ha invece fatto il punto sulla politica agricola internazionale, ricordando le emergenze attuali: la oramai patologica infertilità dei suoli, la loro crescente erosione, l’inquinamento da nitrati, ma anche la necessità di aumentare in maniera significativa le produzioni, al fine di sfamare la popolazione mondiale. «Occorre parlare di intensificazione sostenibile – ha detto – il terreno va difeso, e una valida strada per farlo sono le minime lavorazioni».
Quanto alla nuova PAC, che probabilmente non partirà prima del 2022, ancora si sa poco: sarà una Pac con o senza titoli? «Di sicuro – ha sottolineato il consulente di Kverneland Italia – ci saranno meno risorse economiche per gli agricoltori». Tra le altre certezze, il numero inferiore di misure nei PSR.
Restano però alcuni grandi classici quali la gestione sostenibile del terreno, la riduzione dell’uso degli agrofarmaci e dei fertilizzanti, la digitalizzazione e l’agricoltura di precisione. Concludendo, Bartolini ha consigliato: «Evitiamo di dire: si è sempre fatto così. Proviamo a cambiare ottica». Ii riferimento, naturalmente, è alle minime lavorazioni, alla semina su sodo, alle cover crop, tutti temi molto cari anche a Kverneland.
OCCORRE UN RINNOVATO APPROCCIO AL CLIENTE
E dovrebbero cambiare ottica, secondo Sandro Battini, direttore commerciale di Kverneland Group Italia che vanta una militanza in azienda di 20 anni, anche alcuni dealer.
«Sono cambiati gli interlocutori ed è cambiata l’agricoltura – ha spiegato con un intervento senza dubbio tranchant –. Oggi si vendono soluzioni, non più prodotti». Cambia quindi anche l’approccio alla vendita, che secondo Battini dovrebbe essere affrontata seguendo il modello AIDA (attenzione, interesse, desiderio e azione), dunque suscitando attenzione e interesse nel cliente, creandogli bisogni e desideri, inducendolo all’acquisto.
ROTTAMARE IL VECCHIO PER COMPRARE IL NUOVO
Per stimolare i dealer a questo cambio di passo, Kverneland ha messo a punto un programma di incentivazione alle vendite – si chiama Quality Dealer Program (QDP) – e soprattutto ha progettato la campagna promozionale ‘Rottama & Rinnova’’, ufficialmente partita il 17 settembre scorso.
Dedicata alle rotopresse e allo spandiconcime Geospread (vedi video) durerà fino al 30 giugno 2020 e permette di usufruire di un contributo “vero” a fronte della rottamazione dell’usato.
«L’incentivo – ha puntualizzato Battini – funziona con gli stessi criteri degli incentivi statali e va a sommarsi agli sconti. Kverneland crede nello svecchiamento dell’usato e pertanto ha deciso di investire concretamente». Nel merito, se si opta per l’acquisto di una rotopressa, occorre consegnare una macchina da fienagione usata, mentre se si acquista uno spandiconcime occorre consegnare uno spandiconcime usato oppure una barra.
– Campagna ”Rottama & Rinnova” sugli spandiconcime Kverneland e Vicon
– Campagna ”Rottama & Rinnova” sulle rotopresse Kverneland, Vicon, Gallignani
«La visione del Gruppo è di continuare a essere leader – ha chiosato Battini –. L’obiettivo deve essere l’innovazione: abbiamo tutto quello di cui ha bisogno il cliente».
© Emanuela Stìfano
Per saperne di più: www.kvernelandgroup.it