Con Meccagri al New Holland Demo in campo

Eventi 29/10/2014 -
Con Meccagri al New Holland Demo in campo

Senza nulla togliere alla validità delle rassegne statiche, come l’Eima International o l’Agritechnica, efficaci strumenti di respiro internazionale per presentare ad un vasto pubblico le ultima novità in materia di meccanizzazione agricola, New Holland è perfettamente consapevole di quanto sia importante offrire alla clientela la possibilità di vedere le macchine al lavoro per valutarne le prestazioni direttamente sul campo e addirittura alla guida del mezzo.

È questa la logica che sottintende alla realizzazione dei Demo in campo, appuntamenti con ristretti gruppi di clienti (titolari di imprese agricole e contoterzisti) che abbinano ad una presentazione in sala le prove in campo di determinati modelli presentati in cantieri di lavoro ed allestiti con specifiche attrezzature rivolti ad esaltarne le performance.

Lo scorso settembre Meccagri ha avuto la possibilità di prendere parte al Demo in campo con i trattori New Holland organizzato presso la cooperativa agricola Il Raccolto di Bentivoglio, in provincia di Bologna, ed ha potuto così “toccare con mano” l’efficacia di questa iniziativa della quale offriamo qui di seguito un resoconto dettagliato.

 

T8.420 AUTOCOMMAND CON ARATRO QUADRIVOMERE REVERSIBILE FUORISOLCO ERMO

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Con la serie T8 AutoCommand, presentata ufficialmente all’Agritechnica 2013, New Holland ha deciso di arricchire la propria gamma di trattori bandiera, fino a quel momento offerta solo con cambio full powershift UltraCommand, con l’introduzione della trasmissione a variazione continua Auto Command studiata su misura per le dimensioni e il profilo di utilizzo della gamma T8.

«Siamo arrivati forse con un leggero ritardo rispetto ai nostri competitor ma possiamo sfruttare oggi il vantaggio di disporre di una tecnologia migliorata, più adatta al contesto italiano, con una trasmissione che manifesta la massima efficienza anche alle basse velocità per lavorazioni importanti del terreno», ha spiegato Francesco Zazzetta, Tractors Product Specialist presso New Holland Agriculture.

 

Più potenza con l’efficienza dell’AutoCommand

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L’Auto Command è strutturata sulla base di quattro range operativi, dove la trasmissione del moto avviene in maniera puramente meccanica, accuratamente studiati per corrispondere esattamente alle velocità più frequentemente usate. Viene garantita così grande flessibilità per il lavoro da svolgere.

L’altro aspetto caratterizzante è la facilità d’uso: tutte le funzioni della trasmissione sono raggruppate in un’unica leva (CommandGrip), che è posizionata sulla consolle SideWinder II, integrata nel bracciolo, ed è comune a tutte le famiglie di trattori New Holland dalla T6 alla T8.

 

Motore Cursor 9 da 419 cavalli con l’EPM

Il modello T8.420 (vedi link) top di gamma sviluppa una potenza massima di 419 cavalli con il sistema di gestione EPM e monta un motore EcoBlue Scr Cursor 9, un sei cilindri da 8.700 centimetri cubi di cilindrata contraddistinto dalla presenza di un turbocompressore a geometria variabile che, grazie anche al cambio Cvt, ha permesso di ritarare verso l’alto la curva di potenza.

 

Comfort e visibilità al top in cabina

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La cabina, una delle più ampie della categoria, dispone di serie di sospensioni ComfortRide (tutti i quattro angoli della cabina sono sospesi su gruppi di molle e smorzatori con un sofisticato sistema antirollio che assicura una guida fluida e stabile) ed anche il sedile di guida è sospeso per via pneumatica. Da segnalare l’assale anteriore ammortizzato Terraglide (standard) che migliora la trazione ed il comfort dell’operatore e l’assale posteriore “bar-axle” heavy duty.

L’impianto idraulico consta di una pompa a portata variabile da 161 litri al minuto. Optional la pompa Megaflow da 274 litri al minuto. Il sollevatore posteriore, più robusto di quello presente sulla gamma T8 UltraCommand, ha una capacità di sollevamento di 10.200 chili.

Gli allestimenti prevedono fino a sei distributori elettroidraulici, accessibili direttamente dal bracciolo SideWinder II, con flusso e temporizzazione impostabili in funzione dell’applicazione da svolgere. A richiesta la presa di forza anteriore in abbinamento al sollevatore da 5.810 chili.

 

Maggiore stabilità e grande maneggevolezza

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Il T8.420 dispone del passo più lungo sul mercato in questa categoria (3.550 millimetri) che si traduce in una migliore distribuzione dei pesi in campo e in una maggiore stabilità in fase di trasporto.

Nonostante il passo lungo, l’angolo di sterzata (con assale anteriore Terraglide) di 55 gradi, che si traduce in un raggio di sterzo inferiore ai 5 metri, minimizza gli spazi di manovra.

 

L’OPINIONE

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«Rispetto alla macchina della generazione precedente, il T8.420 è in grado di garantire un incremento delle prestazioni che supera il 25% nella maggior parte delle applicazioni, senza penalizzazioni sul fronte dei consumi». È la valutazione fornita da Eros Gualandi (nella foto sopra), direttore della cooperativa agricola Il Raccolto di Bentivoglio (BO), che si è dotata di recente del top di gamma della serie T8 AutoCommand per destinarlo alle lavorazioni principali del terreno.

«Lavorando con il trattore precedente, allestito con un aratro trimovere, a 45 centimetri di profondità solo in particolari condizioni del terreno si riusciva a raggiungere la produttività di un ettaro all’ora, mentre la media si manteneva sui 0,8-0,9 ettari l’ora – precisa Gualandi –. Con il T8.420 AutoCommand siamo saliti invece a 1-1,25 ettari di superficie lavorata nell’ora, in tutte le condizioni, sostituendo il trivomere con un quadrivomere delle stesse dimensioni. Devo dire che la qualità non ha subito modifiche, a fronte invece di un maggior comfort per l’operatore».

Bilancio positivo anche per quanto riguarda i consumi: la media giornaliera è salita da 50 a 54 litri/ora ma, rapportandola alla superficie lavorata, c’è stato un decremento.

Gualandi sottolinea inoltre la maggiore aderenza, dovuta principalmente al passo lungo, ai vertici della categoria, che non inficia però la maneggevolezza grazie al ridotto raggio di sterzata, e la possibilità di adeguare le risposte funzionali del T8.420 alle esigenze dei singoli cantieri di lavoro attraverso il settaggio e il monitoraggio in continuo dei principali parametri operativi della macchina sul computer di bordo.

Un cenno, per finire, alla piena rispondenza del T8.420 alla tutela ambientale attraverso il minore compattamento ottenuto con gommature di maggiori dimensioni e che offrono un’impronta più larga.

 

 

 

T6.160 AUTOCOMMAND CON COLTIVATORE KUHN STRIGER DA 4 METRI

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Si tratta del modello top di gamma della nuova serie T6 in versione AutoCommand (vedi link), che è andata ad aggiungersi alle precedenti versioni con trasmissione semi-powershift Electro Command e meccanica Dual Command, offrendo la disponibilità del cambio cvt nella classe 4 cilindri.

 

Velocità per ogni tipo di impiego

La trasmissione a variazione continua AutoCommand, con la quale New Holland rinnova un prodotto lanciato diversi anni fa, permette all’operatore di variare la velocità con precisione a intervalli di 0,01 chilometri orari da una velocità operativa minima di 20 metri all’ora, per le applicazioni che lo richiedono, ad una velocità massima di trasporto di 40 chilometri orari.

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Il motore è l’Fpt N 45 Nef, un 4 cilindri turbo-intercooler con sistema di iniezione common rail ad alta pressione emissionato Tier 4 interim grazie alla tecnologia EcoBlue Scr, e la potenza massima erogata è di 163 cavalli con l’EPM, il sistema di gestione della potenza del motore già citato per il T8.420 AutoCommand.

 

Manovrabilità, flessibilità ed efficienza

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Il T6.160 ha evidenziato in campo le sue doti principali, che corrispondono a grande manovrabilità, flessibilità ed efficienza. Abbiamo a che fare infatti con il miglior rapporto peso/potenza del suo segmento: 30 chili per cavallo. Zavorrato raggiunge un peso di circa 5,2 tonnellate a fronte delle 6 tonnellate circa dei principali competitor.

La compattezza si coniuga con una dotazione tecnologica di ottimo livello che tiene d’occhio però il contenimento dei costi di esercizio. Da segnalare in quest’ottica l’impianto idraulico a centro chiuso con generosa pompa load sensing da 125 litri al minuto in grado di garantire una portata sufficiente senza che il motore debba funzionare sempre ad un regime elevato. Fino a 4 distributori posteriori elettroidraulici tutti gestibili tramite comandi sul bracciolo SideWinder II. Completamente integrato e installabile in fabbrica il gruppo sollevatore/pdp anteriore (opzionale).

 

Utilizzo facile e intuitivo

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Grande attenzione al comfort dell’operatore grazie alla cabina a quattro montanti Horizon, sospesa su silent-block anteriori di serie, come pure il sedile a sospensione pneumatica, mentre gli ammortizzatori posteriori sono opzionali.

Sul bracciolo SideWinder II, a regolazione elettronica, comune a tutta la gamma medio-alta, la leva multifunzionale CommandGrip e il monitor touch-screen Intelliview IV che permette una semplice analisi e regolazione di tutti i parametri durante la marcia. Predisposizione Isobus e sistema di gestione automatica delle svolte di fine campo di serie.

 

L’attrezzatura

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Lo Striger di Kuhn è un utensile per la lavorazione del terreno a strisce (strip till). Monta, in successione, diversi organi lavoranti: un disco zigrinato per il taglio dei residui, due dischi stellati convergenti per la pulizia superficiale del terreno, un gruppo costituito da un’ancora che lavora a 15 centimetri di profondità abbinata a due dischi ondulati di contenimento del terreno, un attrezzo che sminuzza il terreno. La velocità di avanzamento è intorno ai 10­-12 chilometri all’ora.

 

 

T5.115 ELECTRO COMMAND CON ERPICE ROTANTE KUHN HR 3004

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Già in mostra all’Eima 2012, è stato pensato come prima macchina per aziende agricole e zootecniche medio-piccole o da utilizzare per le lavorazioni meno impegnative in aziende di più ampie dimensioni o presso organizzazioni operanti in contro terzi all’interno di un parco macchine comprendente modelli più potenti. Si tratta, in estrema sintesi, di un trattore adatto a svariate applicazioni, che mette insieme doti di efficienza produttiva e costi gestionali contenuti.

 

Elevate performance a costi contenuti

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Il  T5.115 Electro Command monta il motore F5C di produzione Fpt Industrial, un 4 cilindri turbo common rail da 3.400 centimetri cubi di cilindrata emissionato Tier 4 interim con tecnologia del ricircolo dei gas di scarico raffreddati (Egr), catalizzatore di ossidazione e filtro antiparticolato Dpf.

Questo propulsore, provvisto di grande elasticità, rende disponibile la potenza massima da 1.900 fino a 2.300 giri al minuto, cioè nella gamma di lavoro più utilizzata, al fine di incrementare la produttività in tutte le applicazioni, incluse quelle con la presa di forza e i trasferimenti su strada a velocità elevata.

 

Quattro gamme e quattro marce sotto carico

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Nel segno della massima versatilità operativa la trasmissione Electro Command, un semi-powershift che permette di cambiare marcia senza l’uso della frizione, semplicemente premendo i pulsanti di incremento e decremento collocati sulla leva di comando. Un terzo pulsante attiva il cambio di gamma.

Complessivamente sono 16 marce avanti e 16 indietro, corrispondenti a 4 rapporti di marcia per 4 gamme. Disponibile a richiesta il super riduttore che permette di raddoppiare il numero di marce (32Av+32Rm).

Migliora ulteriormente le specifiche di questa trasmissione la funzione Eco che consente trasferimenti a 40 chilometri orari a regime motore ridotto. L’inversore idraulico PowerShuttle, montato sul piantone dello sterzo in posizione ergonomica, permette di impostare una sensibilità soft per il lavoro sul campo oppure più aggressiva per cambi di direzione pressoché instantanei durante l’uso del caricatore.

L’impianto idraulico è a doppia pompa tandem, con portata massima di 108 litri al minuto, 43 dei quali dedicati ad alimentare fino a 4 distributori idraulici posteriori e 2 ventrali meccanici o elettroidraulici comandati da joystick.

 

Gestione automatica della presa di forza

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Di serie il sollevatore posteriore elettronico EDC con controllo di posizione, misto e sforzo e capacità di sollevamento massima alle rotule di 5.420 chili se equipaggiato con il doppio cilindro esterno su richiesta.

Da segnalare il sistema di inserimento/disinserimento automatico della presa di forza che permette di disinserire automaticamente la presa di forza non appena il sollevatore posteriore viene sollevato ad una determinata altezza, per poi reinserirla automaticamente quando il sollevatore si riabbassa.

Opzionali il sollevatore anteriore installato in fabbrica, in grado di sollevare fino a 1.850 chili, la presa di forza anteriore da 1.000 giri al minuto e la predisposizione di fabbrica per il caricatore anteriore.

 

Guida ultrafluida con le sospensioni ComfortRide

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La serie T5 Electro Command è equipaggiata con la cabina deluxe VisionView (di serie), con visibilità panoramica e sospensioni ComfortRide per una guida ultrafluida e l’aggiunta di un tettuccio vetrato (opzionale) che permette il pieno controllo di tutte le attività.

I comandi principali sono raggruppati sulla console Command Arc, un quadro strumenti ergonomico che accresce il comfort operativo.

 

L’attrezzatura

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L’erpice rotante Kuhn HR 3004, per trattori fino a 250 cavalli, ha il suo punto di forza nella robustezza e rigidità garantite dagli elevati spessori della lamiera con opportuni rinforzi sul lato inferiore.

 

T4.95 AUTOPILOT E T4.105 SS EZ-PILOT

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Questi due cantieri di lavoro (nella foto sopra il T4.95 AutoPilot) sono stati allestiti con l’obiettivo di dimostrare che anche macchine medio-piccole possono essere attrezzate con le più moderne soluzioni per l’agricoltura di precisione.

 

Auto–Pilot

Il sistema di guida automatica AutoPilot utilizzato con un segnale di correzione RTK garantisce una precisione di 2 centimetri. Per realizzare la guida automatica il sistema utilizza il circuito elettroidraulico della macchina.

Auto_Pilot_2

Interfacciato con il display dell’irroratrice (in campo una Altis di Kuhn) gestisce l’apertura e chiusura delle sezioni e la portata eliminando le sovrapposizioni e i passaggi mancati. Permette di lavorare a velocità da 0 a 28 chilometri orari e funziona anche a marcia indietro.

Auto_Pilot

 

EZ-Pilot

EZ_Pilot

Il sistema EZ-Pilot consta di un motorino elettrico che viene installato nel piantone dello sterzo del veicolo. La rapida reattività del motore elettrico consente al sistema di regolare velocemente la sterzata per portare e mantenere il mezzo in traiettoria.

EZ_Pilot_2

A differenza dell’AutoPilot, funziona a velocità da 2 chilometri orari in su e non può essere usato a marcia indietro. L’abbiamo visto in campo su un T4.105 con assale SuperSteer abbinato ad una seminatrice Kuhn Maxima 2.

 

LE TESTIMONIANZE

Achelle_Savini

«New Holland ha dimostrato in questi ultimi anni di essere sempre più vicina all’utilizzatore finale proponendo un’ampia gamma di prodotti nuovi in grado di soddisfare le differenti esigenze», è quanto sostiene l’agronomo Achille Savini (nella foto sopra), che, oltre a possedere una trentina di ettari investiti a cereali e orticole per l’industria in provincia di Ravenna, esercita l’attività di amministratore di aziende agricole.

«La qualità del prodotto è molto importante ma altrettanto fondamentale è l’assistenza tecnica – prosegue Savini –, soprattutto a fronte di una presenza sempre più massiccia nelle macchine della componente elettronica che ha incrementato le prestazioni con il rischio talvolta di qualche rottura imprevista e di qualche problematica non facilmente risolvibile. Ecco allora che un efficace servizio post vendita può fare la differenza e sotto questo aspetto il brand giallo-blu dispone nelle nostre zone di una marcia in più, che consiste nella presenza di un concessionario del calibro del Consorzio agrario di Ravenna, forte di una moderna officina gestita direttamente e di un innovativo negozio ricambi».

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Grande importanza viene assegnata al servizio post vendita anche da parte di Giuliano Zatti (nella foto sopra), che, oltre a possedere un’azienda agricola, esegue lavorazioni conto terzi (movimento terra e agricoltura) nella bassa Reggiana, avvalendosi di un parco macchine che comprende tra l’altro 2 mietitrebbie, 25 trattori gommati e 4 cingolati, tutti equipaggiati con trasmettitore laser. «Al giorno d’oggi – sostiene Zatti – la tecnologia offerta dalla macchina incide per il 50 per cento sulla scelta finale, a determinare il restante 50 per cento è l’assistenza tecnica; del resto, con quello che costano le macchine non possiamo certo permetterci di perdere delle giornate di lavoro per dei fermi dovuti a guasti».

Pur giudicando forse eccessivo l’innalzamento del livello tecnologico delle macchine per l’agricoltura, Zatti si dichiara un grande sostenitore della trasmissione a variazione continua AutoCommand. «L’AutoCommand è il futuro – dichiara –. Ricollegandomi a quello che dicevo prima, con questo tipo di trasmissione si preserva la macchina e si rispettano di più le parti meccaniche che non vengono sollecitate come avviene con il powershift».

 

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