Tra il finire degli anni 70 e i primi anni 80 Agrifull lanciò sul mercato una “scuderia” di trattori che offriva macchine da campo aperto, specializzate e cingolate, oltre a una ricca offerta di attrezzature. Jolly 45, Derby 60, Griso 70, Tornado 80, Rodeo 90 e Pinto 105 erano i fantasiosi nomi che caratterizzavano i modelli della “linea verde”, facilmente riconoscibili per le forme innovative e all’avanguardia.
Il Tornado 80 era uno dei modelli di alta gamma, in grado di svolgere qualsiasi attività in campo, in particolare le pesanti lavorazioni di preparazione del terreno.
CUORE FERRARESE COL MOTORE VM A 4 CILINDRI DA 77 CAVALLI
Un trattore al 100 percento ferrarese: la Toselli SpA, dalla quale era nato il marchio Agrifull, aveva deciso di giocare in casa al momento della scelta delle motorizzazioni optando per la VM, storica azienda con sede a Cento. Un matrimonio fortunato che in tanti ricordano ancora oggi, con la consapevole nostalgia di quanto possa cambiare il mondo in pochi decenni.

Scheda tecnica dell’Agrifull Tornado 80
Sul Tornado 80 era montato un motore VM 1054 SU a 4 cilindri da 3.808 centimetri cubi di cilindrata, in grado di erogare una potenza di massima di 77 cavalli a 2.300 giri/min. Il motore diesel a 4 tempi aveva un alesaggio/corsa di 105 x 110 millimetri, con un rapporto di compressione di 17:1. Il serbatoio del gasolio aveva una capacità di 140 litri.
TRASMISSIONE COMPLETAMENTE SINCRONIZZATA DA 12+4 RAPPORTI O 20+8 CON SUPERRIDUTTORE
Il Tornado 80 montava una trasmissione meccanica completamente sincronizzata da 12+4 rapporti, ai quali si potevano aggiungere altri 8+4 rapporti col superriduttore, ottenendo un totale di 20+8 marce. La velocità di punta era di 24,78 chilometri orari con pneumatici 12-38, mentre le super ridotte consentivano di viaggiare da 0,27 a 1,78 chilometri orari.
L’Agrifull era disponibile sia in versione a 2 ruote motrici sia con doppia trazione e in entrambi i casi si poteva scegliere fra tre combinazioni di misure di pneumatici, configurando il trattore a seconda delle proprie esigenze.
PRESA DI FORZA SINCRONIZZATA DA 540 E 1.000 GIRI/MINUTO
Di serie, il trattore ferrarese montava una presa di forza sincronizzata da 540 giri/min a 2.016 giri/min, mentre su richiesta era disponibile anche la PTO da 1.000 giri/min. Il sollevatore posteriore a 3 punti era equipaggiato con stabilizzatori laterali di tipo rigido e registrabili a regolazione continua.
Per quanto riguarda le dimensioni, il trattore aveva una lunghezza di 4.180 millimetri, una larghezza di 2.050 millimetri e un passo di 2.500 millimetri, mentre la luce libera da terra era di 320 millimetri. la massa totale era di 3.196 chilogrammi per la versione a 2 ruote motrici e di 3.420 chilogrammi per quella a trazione integrale.
UN DESIGN ALL’AVANGUARDIA E UN POSTO DI GUIDA SPAZIOSO GRAZIE ALL’ASSENZA DEL TUNNEL CENTRALE
Il Tornado 80, assieme agli altri modelli della “linea verde” Agrifull, ha sicuramente lasciato il segno nella storia del design delle macchine agricole, con il cofano e i parafanghi dalle linee squadrate e spioventi che rendevano unici questi trattori.
Il posto di guida era semplice e razionale, con i principali comandi posti a lato del sedile di guida e facilmente a portata di mano. Quasi tutti gli Agrifull Tornado 80 sono stati venduti con telaio di protezione e tettuccio parasole, ma dalla brochure originale si scopre la presenza di una cabina originale disponibile su richiesta.
Si tratta di una vera rarità, complici anche le scarse testimonianze fotografiche giunte ai giorni nostri: i trattori Agrifull erano macchine semplici ed economiche, rivolte a un pubblico che badava alla sostanza più che agli accessori, tant’è che, fra tutte le immagini presenti nella locandina, una sola raffigura il trattore in versione cabinata.
ASSENZA DEL TUNNEL CENTRALE SULLA PIATTAFORMA
Nonostante la sua natura senza fronzoli, il Tornado 80 godeva di una peculiarità che lo distingueva dalla concorrenza: l’assenza del tunnel centrale sulla piattaforma. Nonostante le leve del cambio si trovassero in posizione centrale davanti al sedile di guida, il trattore offriva un’innovativa piattaforma piana, dando una sensazione di notevole spaziosità e di comfort superiore, come hanno raccontato alcuni agricoltori che hanno avuto occasione di lavorare su questo trattore.
Leggere la descrizione del trattore riportata sulla locandina significa fare un viaggio nel tempo, rimanendo stupiti dalla grande evoluzione dei servizi offerti dalle macchine agricole moderne rispetto a quelle di qualche decennio fa: «Una nuova produttività alla guida di questa nuova macchina gran confort. Un nuovo posto di guida con piattaforma a sospensione elastica: rappresenta un insieme integrato che isola il conduttore da qualsiasi vibrazione del motore e lo porta a lavorare come se fosse in poltrona. Massima maneggevolezza con la nuova guida di tipo idrostatico. Una nuova macchina più potente, più docile, più comoda, il trattore «gran confort».
Per il suo Tornado 80, Agrifull metteva a disposizione una ben nutrita offerta di accessori a richiesta: zavorre, distributori idraulici supplementari per comando attrezzi, idroguida, tettuccio parasole, impianto illuminazione stradale, presa di forza a 1.000 giri, superriduttore, filtro aria deserto, impianto frenatura misto-automatico, barra di traino, gancio cat. D e cabina.
STORIA DI UN’ECCELLENZA FERRARESE, DA TOSELLI AD AGRIFULL

Da Toselli ad Agrifull: a sinistra, uno dei primi esemplari con ancora il logo Toselli sul cofano. Al centro, lo stesso trattore con il logo Agrifull e le decalcomanie Toselli. A destra, la versione definita con le decalcomanie Agrifull. Nel corso degli anni, sul cofano troverà posto anche la scritta “Tornado”.
Toselli è stata una storica azienda ferrarese, fondata nel 1875 e trasformatasi in Agrifull dopo l’unione col produttore di macchine per la fienagione SAIMM e con Gherardi, specializzato nella costruzione di attrezzature per la preparazione del terreno. Dedita alla costruzione di trattori da campo aperto, specializzati e cingolati, i primi esemplari del modello “80” furono presentati a marchio Toselli, mentre solo in un secondo momento divennero Agrifull, con l’aggiunta del nome Tornado.
Agrifull disponeva così di una vera e propria full line che la rendeva uno dei pochi costruttori a livello nazionale ed europeo a disporre di una gamma così ricca e completa. L’evoluzione dei prodotti Agrifull portò a un ampliamento del mercato a livello europeo, facendo crescere notevolmente lo stabilimento ferrarese situato in via Marconi.
LA GRANDE CRESCITA INDUSTRIALE DI AGRIFULL
È interessante leggere quanto scritto in un articolo degli anni 70 a proposito della grande crescita industriale di Agrifull: «Dal 1875 ad oggi, più di un secolo è passato alla Toselli. Eppure questo nome oggi suona ancora giovane e fresco: da un prestigioso artigianato a una moderna industria. […] Una linea ferroviaria è arrivata dalla sera alla mattina e un continuo andirivieni di camion, rimorchi e di “Tir”, con le targhe più varie da Palermo alla Spagna, da Asti alla Germania, ingrossa il traffico al n. 41. È l’entrata dello stabilimento Toselli, dove ha sede la società Agrifull, la nuova impresa che è subentrata alla Toselli. Tanto se ne è parlato per la ormai nota combinazione societaria FIAT – “Gepi”, la finanziaria d’intervento pubblico, e questa è una prima ragione dell’interesse che l’operazione suscita»
«L’altro aspetto – prosegue l’articolo – è quello scaturito dalla necessità di mezzi sempre più specializzati per la moderna agricoltura. Dalle relazioni internazionali, specie con i paesi di sviluppo che sono alla base della politica di penetrazione sui mercati mondiali della nostra industria trattoristica, è sorto ora questo nuovo promettente polo di sviluppo. Infatti, l’Agrifull ha puntato le sue carte sui mercati esteri e gli accordi già operanti con le primarie case mondiali rappresentano la concreta conferma».
© Francesco Ponti
I dati tecnici descritti nell’articolo provengono esclusivamente da materiale informativo Agrifull.Grazie all’amico Cristian Restani per il materiale fotografico.
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