Soffia un vento di positività tra i farmer americani a seguito delle elezioni dello scorso novembre che hanno visto il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Presente e futuro sono visti dagli agricoltori statunitensi con fiducia come hanno rilevato diversi sondaggi, mostrando uno scenario in contrasto con la visione negativa del mercato dei Costruttori. A destare qualche preoccupazione sono le esportazioni, che potrebbero risentire di un calo qualora scoppiasse una guerra commerciale con i Paesi esteri.
RAGGIUNTO IL PIÙ ALTO LIVELLO DI OTTIMISMO DA MAGGIO 2021, IN OTTICA SIA PRESENTE SIA FUTURA
I dati contenuti nell’Ag Economy Barometer della Purdue University/CME Group del (Report datato 3 dicembre 2024) parlano chiaro: con un aumento di 30 punti che ha permesso di raggiungere la vetta di 145 punti, si tratta del valore più alto di ottimismo degli agricoltori dal maggio 2021.
Entrambi i sottoindici del barometro – Future Expectations Index (Indice delle Aspettative Future) e Current Conditions Index (Indice delle Condizioni Attuali) – confermano l’ottimismo diffuso, registrando rispettivamente incrementi di 37 e 18 punti che li portano a livello 161 e 113.Considerando che il sondaggio è stato condotto fra l’11 ed il 15 novembre scorsi, a seguito delle elezioni, si spiega il motivo dell’aumento delle aspettative di novembre, riflesso del crescente ottimismo su un ambiente normativo e fiscale più favorevole per l’agricoltura dopo la vittoria di Trump.
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PREVISIONI ROSEE ANCHE DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO
Nel sondaggio di novembre, gli agricoltori hanno segnalato una prospettiva notevolmente più positiva per le loro attività e per l’economia agricola: infatti, la percentuale di produttori che si aspettano che le prestazioni finanziarie della propria azienda agricola migliorino nel prossimo anno, con Trump alla guida del Paese, è salita al 33 percento, rispetto al 19 percento di ottobre. Dal punto di vista finanziario, a novembre il 34 percento degli agricoltori ha previsto un futuro roseo nei prossimi 12 mesi, più del doppio del 15 percento di ottobre.
Gli agricoltori si confermano ottimisti anche nella visione a medio-lungo termine: guardando ai prossimi cinque anni, oltre la metà degli intervistati di novembre (52 percento) ha previsto una prosperità diffusa per l’agricoltura statunitense, un aumento notevole rispetto al 34 percento del mese precedente.
L’AUMENTO DELLA FIDUCIA SEGNA IL RITORNO DEGLI INVESTIMENTI
Questa crescente fiducia si è riflessa anche nei piani di investimento degli agricoltori, con il 22 percento che crede che sia un buon momento per realizzare grandi investimenti di capitale, rispetto al 15 percento di ottobre. Sempre a proposito di investimenti, il Farm Capital Investment Index è salito di 13 punti a novembre, raggiungendo quota 55, il livello più alto da maggio 2021.
Il motivo di tale crescita è da ricondurre alle aspettative di una performance finanziaria più forte nel 2025 rispetto al 2024. Per il secondo mese consecutivo, inoltre, la percentuale di produttori che si aspettano migliori condizioni finanziarie nell’anno a venire è aumentata, salendo al 25 percento a novembre dal 16 percento di ottobre. Questo cambiamento positivo ha portato il Farm Financial Performance Index a 106, segnando un aumento di 16 punti da ottobre e un importante balzo di 38 punti da settembre.
CALANO LIEVEMENTE GLI INDICI DEL VALORE DEI TERRENI
A fronte di questi aumenti, bisogna segnalare qualche lieve calo per quanto riguarda gli indici del valore dei terreni a breve e lungo termine: a novembre, infatti, lo Short-Term Farmland Value Expectations Index è sceso di 5 punti, mentre il Long-Term Farmland Value Expectations Index è diminuito di 3 punti. Nonostante queste piccole diminuzioni, gli indici sono rimasti relativamente forti, con l’indice a breve termine a 115 e l’indice a lungo termine a 156.
LA VITTORIA DI TRUMP DÀ FIDUCIA PER LE NORMATIVE AMBIENTALI MENO RESTRITTIVE
Come anticipato, le elezioni sono state un tema affrontato al momento del sondaggio e la vittoria di Trump ha sicuramente influenzato gli esiti delle risposte. È infatti interessante notare come in un mese sia cambiata l’opinione degli agricoltori riguardo alle normative ambientali: a ottobre, il 41 percento degli intervistati prevedeva un ambiente normativo più restrittivo nei successivi cinque anni, mentre solo il 10 percento si aspettava normative meno restrittive; a novembre, invece, solo il 9 percento degli agricoltori intervistati si è aspettato normative più severe, mentre il 55 percento ha previsto un panorama normativo più favorevole e meno restrittivo.
L’influenza della politica appare ancora più sorprendente nei sondaggi relativi alle aspettative fiscali, dove si delinea un’inversione di tendenza rispetto alle opinioni successive alle elezioni del 2020. A novembre 2024, il 55 percento degli intervistati si aspettava che le aliquote dell’imposta sul reddito rimanessero invariate, rispetto a solo il 25 percento nel 2020. Analogamente, il 57 percento degli intervistati nel sondaggio di novembre prevedeva che le aliquote dell’imposta sulle successioni sarebbero rimaste invariate nei prossimi cinque anni, un forte aumento rispetto al 28 percento di novembre 2020.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: IL PROTEZIONISMO AMERICANO POTREBBE GENERARE UNA GUERRA COMMERCIALE DANNOSA PER L’EXPORT USA
Nonostante il clima di generale fiducia verso il futuro, bisogna segnalare le crescenti preoccupazioni relative al mercato dell’export. James Mintert, ricercatore del Barometro e direttore del Center for Commercial Agriculture della Purdue University, ha infatti spiegato: «Sebbene l’ottimismo sia in aumento, gli agricoltori stanno anche esprimendo preoccupazioni sui potenziali rischi per il commercio agricolo, con molti che temono che una guerra commerciale possa avere un impatto significativo sulle esportazioni statunitensi».
Il 42 percento degli intervistati del sondaggio di novembre ha indicato di ritenere probabile o molto probabile che l’agricoltura statunitense possa affrontare una guerra commerciale, portando potenzialmente a un calo significativo delle esportazioni agricole. Per il 2025, dunque, le prospettive degli agricoltori statunitensi sono generalmente positive, ma nel mirino ci sono le esportazioni che potrebbero risentire delle politiche doganali nel contesto del commercio internazionale.
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Fonte tabelle: Purdue University Center for Commercial Agriculture, Producer Survey, November 2024.