Con non più di 2 milioni di trattori venduti nel mondo, stando alle previsioni, il 2024 si avvia ad essere l’anno peggiore dal 2016 a questa parte, visto che nel periodo 2017-2023 il numero dei trattori venduti a livello globale è stato in media pari a 2,2 milioni di unità, con picchi di vendite nel 2021 (2,5 milioni) e nel 2022 (2,4 milioni).
VENDITE DI TRATTORI IN CALO DEL 12 PER CENTO SUL MERCATO INTERNAZIONALE NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2024 RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2023
Mercato agromeccanico in profondo rosso, dunque, a livello globale come è emerso dallo scenario delineato da Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma, nel corso della presentazione di EIMA International (nella foto sotto), lo scorso 5 novembre. Le previsioni relative alle vendite di trattori si fondano sui dati del primo semestre dell’anno (fonte: Agrievolution, l’organismo che raggruppa le associazioni di costruttori dei principali Paesi) che indicano una flessione del mercato pari al 12% rispetto al corrispondente periodo del 2023.
A perdere terreno sono tutti i mercati di riferimento. L’India, che negli anni scorsi aveva registrato un trend incrementale pressoché ininterrotto, cala del 10% così come la Cina, mentre gli Stati Uniti arretrano del 12%. Segno meno anche per l’Europa Occidentale, dove perdono terreno sia pure in misura diversa i due principali mercati nazionali, quello francese (-8%) e quello tedesco (-1%). Cali vistosi si registrano in Canada (-16%), Giappone (-28%), Russia (-32%) e Turchia (-20%).
Una situazione determinata da un concorrere di fattori tra i quali il costo crescente dei mezzi meccanici, la difficoltà di accesso al credito e un andamento del settore primario non favorevole che combinati insieme determinato una riduzione degli investimenti per l’acquisto di nuove tecnologie.
PREVISTO PER L’INTERO 2024 UN MERCATO MONDIALE DEI TRATTORI FERMO A 2 MILIONI DI UNITÀ
La seconda parte dell’anno non dovrebbe segnare sostanziali cambiamenti seppure con qualche distinguo. In particolare, per la Cina sono previsti nel 2024 gli stessi volumi di vendite del 2023 in quanto la flessine del primo trimestre è sta bilanciata da una ripresa nel secondo trainata dai programmi governativi che hanno attivato agevolazioni pubbliche per un valore di circa 3,3 miliardi di dollari.
Il Giappone, a sua volta, pur registrando nel complesso un andamento positivo delle vendite legato alla buona redditività, soprattutto dei coltivatori di riso, deve vedersela con un forte ridimensionamento del mercato da ascrivere alla pesante riduzione del numero di aziende agricole attive.
Gli Stati Uniti confermano invece l’andamento negativo dei primi sei mesi dell’anno causato dalla scarsa redditività dell’agricoltura tornata ai livelli del 2015, con una contrazione delle vendite di trattori che ha riguardato sia le basse sia le alte potenze. Lo stesso dicasi, spostandoci in Europa, per la Francia dove a settembre si riscontrava una flessione del 10% per i trattori convenzionali e di oltre il 20% per quelli da vigneto e frutteto, e per il Regno Unito dove, sempre nel mese di settembre, i trattori segnavano un calo di 15 punti percentuali e riscontri negativi si avevano anche per le altre tipologie di mezzi.
Nel segno dell’incertezza, infine, il mercato argentino, che, dopo aver registrato una contrazione netta nei primi mesi dell’anno, ha mostrato invece un recupero nei mesi estivi relativo soprattutto alle mietitrebbie, ai trattori e agli atomizzatori. Si arriva così alla stima di non non più di 2 milioni di trattori venduti nel mondo nel 2024.
A DISPETTO DELLA FLESSIONE REGISTRATA, LA DOMANDA DI MACCHINE AGRICOLE È DESTINATA A CRESCERE
Tuttavia, ha evidenziato Mariateresa Maschio, la contrazione del mercato globale è da ascrivere più a fattori di natura congiunturale che non ad una reale flessione della domanda mondiale e in un prospettiva di medio e lungo periodo il settore delle macchine agricole è destinato a crescere in modo consistente spinto da un’agricoltura in costante sviluppo che chiede tecnologie adeguate. Basti dire che l’incremento della popolazione globale, che è stimata in 10 miliardi di persone entro il 2050, renderà necessario incrementare la produzione agricola del 50% rispetto ai livelli attuali.
La domanda di macchine agricole – ha puntualizzato la presidente di FederUnacoma – è destinata a crescere in quelle regioni del mondo nelle quali si registra un forte sviluppo dell’agricoltura a causa della crescita demografica, e quindi sono necessarie dotazioni tecnologiche molto maggiori di quelle attuali.
NELLA NUOVA GEOGRAFIA DEI MERCATI AVRANNO UN RUOLO CHIAVE ALCUNI PAESI DEL SUD-EST ASIATICO, COME L’INDONESIA, IL VIETNAM, LE FILIPPINE E LA THAILANDIA
Tra i Paese chiave è stata individuata l’Indonesia, che già oggi conta quasi 300 milioni di abitanti segnalandosi come uno dei più popolosi al mondo e destinato ad incrementare ulteriormente il proprio peso demografico nei prossimi anni. In Indonesia le importazioni di macchine agricole sono in crescita costante da 15 anni a questa parte, e sono passate da un valore di 140 milioni di euro nel 2009 ad un valore di quasi 700 milioni nel 2023 (crescita media dell’8,6% annuo), con la previsione di ulteriore incremento nei quattro anni prossimi 2024-2027 del 6,7% annuo.
Ma in crescita risultano anche le importazioni di macchine agricole negli altri popolosi Paesi del Sud-est asiatico: il Vietnam (100 milioni di abitanti) prevede incrementi nelle importazioni del 6,2% annuo nei prossimi quattro anni; le Filippine (110 milioni di abitanti) dovrebbero incrementare l’import del 7,8% nei prossimi quattro anni; mentre la Thailandia (71 milioni di abitanti), dopo una crescita molto lenta negli ultimi quindici anni pari ad appena l’1% medio annuo, si prevede passerà nel periodo 2024-2027 ad un incremento annuo del 6,8%.
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L’INCREMENTO DEMOGRAFICO SARÀ DETERMINANTE ANCHE IN AFRICA, A PARTIRE DA NIGERIA, ETIOPIA E REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
La variabile demografica è ancora più influente nel continente africano, se è vero che l’Africa Sub-sahariana nel 2050 coprirà da sola il 50% della crescita demografica mondiale.
Nel continente africano spicca la Nigeria, che già oggi conta 230 milioni di abitanti e che nel 2050 ne conterà oltre 400 milioni (imponendosi come il terzo Paese più popoloso al mondo), seguita da Etiopia e Repubblica Democratica del Congo, entrambe nettamente oltre i 100 milioni di abitanti e destinate ad una crescita vistosa nei prossimi vent’anni entrando nel novero dei 10 Paesi più popolosi del Pianeta.
In Nigeria appena il 46% delle terre coltivabili è oggi utilizzato – è stato detto nel corso della conferenza – e nella Repubblica Democratica del Congo un esiguo 10% dei terreni arabili è oggi impiegato per l’agricoltura, così che la messa in produzione di nuovi territori rappresenta una priorità per questi come per altri Paesi del continente, con un incremento della domanda di tecnologie nell’immediato futuro (da qui al 2027 l’importazione di macchinario agricolo crescerà del 7% annuo in Etiopia e del 12% in Congo), ma più ancora nell’arco dei prossimi vent’anni.
Fonte testo e immagini: FederUnacoma