BKT: acqua e agricoltura, le soluzioni per un utilizzo più efficiente e sostenibile

Eventi 17/03/2022 -
BKT: acqua e agricoltura, le soluzioni per un utilizzo più efficiente e sostenibile

L’acqua, alias oro blu, è stata al centro del quinto episodio di Global Trends di BKT, il format di BKT Network dedicato ai macro-temi e alle tendenze che influenzano l’agricoltura mondiale. Un tema strategico quello individuato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, se si pensa che si tratta di una risorsa indispensabile per la vita e, anche, per la maggior parte delle attività produttive, agricoltura in primis.

I relatori intervenuti, tutti esperti in materia, hanno dato risposte sulle quali riflettere a una macro-domanda: come gestire, in maniera più efficace e sostenibile l’impiego dell’acqua in agricoltura?

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Un compito non facile, soprattutto quando la premessa è che i quantitativi di acqua impiegati in agricoltura, per via dei cambiamenti climatici e per via dell’incremento della popolazione a livello mondiale, sono destinati ad aumentare e non di poco. La FAO stima infatti che la produzione alimentare mondiale dovrà crescere del 60 per cento per soddisfare i nuovi fabbisogni.

 

L’ORO BLU, UNA RISORSA ILLIMITATA MA INDISPONIBILE

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L’acqua è, al contempo, una risorsa illimitata, ma indisponibile: solo una minima percentuale infatti – si tratta dello 0,003% degli 1,4 miliardi di km cubi presenti a livello mondiale – è effettivamente impiegabile.

La disponibilità di acqua per le popolazioni e per i settori produttivi è poi naturalmente correlata all’area geografica: ci sono aree del pianeta che devono fare i conti con una grave scarsità di acqua e pertanto, la capacità di riutilizzare le acque reflue trattate, può essere, come ha spiegato Asad Qureshi (nella foto sopra, in collegamento), Senior scientist in Irrigation and Water Management presso l’International Centre for Biosaline Agriculture (ICBA), una soluzione.

«Gli stati del Golfo producono più di 11 miliardi di metri cubi di acque reflue ogni anno – ha spiegato –  Di questi, circa l’80% viene trattato, ma solo la metà viene riutilizzata, e più che altro con finalità non produttive, per scopi paesaggistici e di svago. All’ICBA stiamo progettando soluzioni per utilizzare queste acque in agricoltura, ma occorre confrontarsi non solo con la tecnologia, ma anche con la normativa, particolarmente severa e restrittiva quando si parla di  acque reflue impiegate per produrre le colture destinate all’alimentazione umana».

Inoltre, ha fatto notare il ricercatore, i costi di trattamento dell’acqua sono molto alti e ci sono degli oggettivi impedimenti a diffondere la tecnologia. «Mancano le infrastrutture per trasportare la risorsa dagli impianti di trattamento ai campi – ha precisato –. Superando questi limiti, potremo parlare di svolta».

AGIRE NEL LOCALE PENSANDO GLOBALE

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Per utilizzare l’acqua in maniera efficiente e sostenibile – è emerso dal dibattito – ciascuno deve fare la propria parte. Gli agricoltori come le istituzioni, i professionisti del settore, come gli enti di ricerca. «Solo attraverso una più ampia collaborazione tra le parti – ha sintetizzato Nicholas Brozović (nella foto sopra, in collegamento), Director of Policy for the University of Nebraska’s Water for Food Global Institute – si potrà utilizzare in maniera più efficace e intelligente l’acqua. Strategiche sono anche educazione e comunicazione, occorre in modo particolare sensibilizzare gli agricoltori e i professionisti del settore, i quali devono comprendere l’importanza di impiegare metodi innovativi e tecnologici per la gestione di questa risorsa».

D’accordo sull’incentivare l’impiego della tecnologia anche Adriano Battilani (nella foto sopra), Segretario Generale dell’associazione “Irrigantes D’Europe”, che ne suo intervento ha ricordato come l’uso intelligente e sostenibile riguardi tutte le risorse, acqua, energia, cibo, ambiente. «Siamo in un momento di transizione – ha riferito – sta cambiando l’approccio all’utilizzo di tutte le risorse naturali e la tecnologia gioca un ruolo strategico». «Ma – ha aggiunto – occorre anche che ci siano le capacità, dunque la formazione, per impiegare le soluzioni innovative».

Un ragionamento condivisibile, soprattutto se si pensa che le sfide che dovranno affrontare gli agricoltori e gli stakeholder nel prossimo futuro si intensificheranno.

 

LA TECNOLOGIA IN SOCCORSO DELL’ECCESSIVA SALINITÀ

È il caso dell’incremento di salinità delle acque e, anche, dei terreni. «Entro il 2050 si stima che la metà dei terreni agricoli fertili saranno salinizzati – ha fatto presente Zac Gazit , CEO di Alvatech –.  Un problema già sentito da molti agricoltori, tanto che in Alvatech abbiamo ideato una tecnologia che permette di utilizzare acqua ad alto contenuto di sali per irrigare le colture e, al contempo, ridurre la salinità del suolo durante il processo».

Si tratta di un’innovazione già disponibile sul mercato: come ha concluso Gazit, sono già 24 le nazioni in cui è stata adottata.

 

© Emanuela Stìfano

A questo link è disponibile l’intera puntata.

 

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