Dopo il lancio risalente al maggio 2020 del Delfino, il primo specializzato di SDF proposto con motore Stage V, il Gruppo di Treviglio prosegue quest’anno il percorso di rimotorizzazione dei suoi trattori specializzati con propulsori che rispettano lo standard delle emissioni Stage V.
APPLICAZIONE DEI MOTORI STAGE V MANTENENDO INALTERATE LE DIMENSIONI DEI TRATTORI
L’obiettivo, come ha fatto presente Massimo Ribaldone, R&D Executive Vice President SDF, nella conferenza stampa di presentazione dei risultati economici del 2020, era quello di realizzare un motore che permettesse di soddisfare i requisiti imposti dalla normativa europea senza impattare sulle dimensioni del prodotto. «Ci siamo riusciti – ha precisato Ribaldone – con il motore FarMotion, che, provvisto di un after treatment particolarmente compatto, ci ha consentito, come si potrà vedere nei prossimi mesi, di realizzare macchine specialistiche Stage V le cui dimensioni sono esattamente uguali a quella delle precedenti generazioni Stage IIIB».
L’introduzione di nuovi motori ha comportato anche un aumento delle potenze e delle coppie, a fronte però di una riduzione dei regimi massimi di rotazione, a tutto vantaggio dell’affidabilità, del contenimento delle emissioni e della parsimonia nei consumi di gasolio.
IN RAMPA DI LANCIO I NUOVI MODELLI EXPLORER
Il passaggio allo Stage V non riguarderà soltanto le nuove generazioni delle famiglie di specializzati ma anche alcuni modelli da campo aperto.
Il primo debutto al riguardo sarà quello, ormai imminente, della nuova gamma Explorer, «una macchina importantissima per il Gruppo – ha commentato Ribaldone – perché è nata nel 1983 e da allora rappresenta un pilastro fondamentale della nostra produzione».
I nuovi modelli, provvisti di motori FarMotion a 3 e 4 cilindri conformi allo standard Stage V, conservano la compattezza e l’agilità delle versioni precedenti, che costituiscono i “plus” di questi trattori multiuso, ma offrono una potenza maggiore e sono caratterizzati da numerosi elementi innovativi nella cabina e nell’idraulica.
LO SVILUPPO DI PIATTAFORME GLOBALI
Un’ulteriore novità, infine, riguarda lo sviluppo di piattaforme globali. «Il fatto di poter disporre di piattaforme standardizzate, con diversi livelli di scalatura, ci garantisce la massima flessibilità – ha concluso Ribaldone – e, abbinato alla produzione di componenti core su base globale e alla presenza di gruppi di progettazione worldwide di recente appositamente riorganizzati, ci permette di produrre con standard qualitativi perfettamente in linea con le richieste dei diversi mercati».
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